Ili) .VIDXI1I, APRILE. 120 reduse tulio il Colegio per lezer le dille lelere e ste-leno assai. Di Franaci adunca fo letere, da Bles, di sier Andrea Griti procurator et di Alvise di Piero secretar io nostro, V ultime dii zuoha santo, a dì 24. Scrive il suo viazo diio secretorio e il zonzer li, et pratiche fate di la conclusion di lo acordo con li deputali regii; elpost multa, esser sta conclusa la liga Ira la Cristianissima maestà et la Signoria noslra, tosando però Cremona a Pranza et la Ge- rada, e n’ è resta Sonzin, Fontanele et....., eli’ è la via di andar a Crema. Item, il Ite ne promele reintegrarne dii stalo tulio perso havevamo avanti 59 * il romper dii campo, ut patrt; et cliome poi andono dal He et fo firmali li capitoli el soloscriti, ut in cis, come più difuse scriverò di solo. Et come a di 25 Aprii sarà in Italia 1’ esercito dii Re; con molle altre parlicularità. El lete le ditte lelere con molli che erano in Colegio de diversi officii, fo dato sacramento a tulli e comandà slretissima credenza; non era il canzelier grando, per risentirsi. Ilor tutto la terra de’ pallàdi lo inlese esser venute letere di Pranza et la conclusion, ma non se intendeva il modo, nè li capitoli. Item, per Sernphin nontio, che vene, se intese sier Zacaria Contarmi el cavalier, che era presoti a Marcosi, mia 15 da Paris, in el castello, star grieve di mal di piera, et ne era stà cavi tre piere; sichè la sua cossa è in pericolo di vita. Da poi disnar, havendo zà, avanti venisseno le letere di Pranza, fo ordinalo far Gran Conscio, perchè queste feste di Pasqua, che sempre si soleva far Gran Conscio, non fu fato; el per non dar che dir a la terra, non fu dismesso ; ma doman, poi la predica e vesporo, che si fa la solennità dii zorno di Nostra Donna, perchè la vene el venere sanclo e non si potè far la fesla, et si fa doman, et poi sarà Pregadi. Fu adunca ozi Gran Conscio, et vidi sier Zustignan Mo-rexini qu. sier Marco a Conscio, qual è anni cinque più non è stato. El Colegio si reduse di suvii a consultar, et man-dono per sier Pollo Capello el cavalier venuto pro-vedador zeneral di campo, e fo parlato zerca zente d’arme e reformation dii campo, et dii governador Baion. Et fo serilo per Colegio al diio governador, subilo ritornasse; etiam al conte Guido Rangon che semo contenti el ritorni ; ma perchè molli di Pregadi mormorano di queste letere, fu poi serilo a Chioza non le mandaseno, et fonilo suspese, come dirò di soto. Di Piasenza, di Vizenzo Guidato secretarlo. Avisa come erano parlile . . . bandiere di spa- gnoli e andati verso reame a le caxo loro, pieni di oro e cargi di bulini; et altro parlicularità scrive, come dirò di soto. Di campo, da San Bonifazio, dì sier Do-menego Contarmi provedador zeneral. Zerca un caso seguido, come per avanti scrisse, che era sia gran parole tra el provedador di stratioti, che è sier Zuan Vituri, e domino Baldisera Scipion condutier noslro, la qual inimicitia vene per poca causa ; e non aquietandosi, par che dito Baldisera li babbi mandato il suo Irombeta a desfidar esso provedador di stra-tioli e dirli ad ogni modo voi combater insieme; le qual cosse è di mala natura ; però de qui si fazi provisione etc. Item, scrive zerca danari per quelle zente, e altro parlicularità, utpatet. Di Euigo, di sier Donado da Leze podestà et càpitanio. Avisi di Ferara, dii partir certo dii Duella a di 30 per Roma andar a far reverentia al Papa, vestito di bianco, e cussi luti li soi, da cavali 80. A dì 4, limi. Nel qual zorno, fo dedicalo a far la solennità di la Nostra Donna, il Principe'vene in chiesia a messa con li oratori, Papa, Spanna et Ilon-garia e il primocierio di San Marco. Compita la messa dito orator yspano, poi reduto il Colegio, re-stoe et volse audientia, et fece etiam venir don Piero di Castro orator dii viceré, qual volse tuor licenlia; ritorna dal viceré. Il Principe li fece bona ciera, dicendo dovesse dir al viceré, qual era suo fratello, volesse renderne la nostra cità de Brexa, perchè savemo certo il Catholico re è contento; con altre parole simile. Dito don Pietro promesse far bon oticio, e cussi tolse licenlia et parti. Et etiam il conte di Cbariati non mostrò saper nulla di le letere venute di Pranza, et tamen è comune opinion di tulli sapi il tulio, et si conosceva a la ciera che era smarito molto, ma non mostrava. In questa malina, fo sposato in caxa la fia di sier Zacaria Dolfm, mio cugnato, in sier Hironimo Mali-piero qu. sier Perazo; qual, per esser mia neza, ne ho voluto far nota. Da poi disnar, predicò a San Marco maestro Hironimo di Monopoli, di 1’ bardine di San Zane Polo, homo doctissimo, qual questo anno à predicato do prediche al zorno, a San Zacaria e San Lorenzo ; e compita la predica, li savii di Colegio si reduseno alquanto. In questo zorno, sier Vicenzo Capello provedador di l’armada, havendo auto qui zercha.... homeni a remo, et eri in galia monlato, ozi se tirò fuora di castelli per partirsi questa notte et andar in Dalmata a interzarsi, zoè a Zara, di . . . homeni li inanella,