47 MDXIII, MARZO. 48 tenteza, et diremo tale, che ragionevolmente ciascun potria gratularse con nui de questa election, seguita in persona, che oltre sia predita di tutte quelle virtù se possono desiderar, et sempre sia sta inclinatissima al Stato nostro, se degnò etiam esser et è sta as-sumpto nel consorlio de la nobiltà nostra. Devemo adunque et siamo astrecli ad riceverne grandissima letitia, et cussi ne siamo tanto aiegri quanto di cosa ne potesse esser accaduta, et speramo che Sua San-ctità, cum la sapientia et grandeza de l’inzegno suo, sii per redrczar questi tanti travagliosi termini ne li quali se ritrova constituía la calamitosa et pòvera Italia, et occorerà a li pericoli imminenti a la religión Christiana; et non meno credemo che la sii per aver quella precipua cura a la patria da Venetia che a la propria de Fiorenzo, come più copiosa et particularmente a resposta de la exposition sua, ne habiamo parlato cum el prelato domino Pietro. Die 14 Martii 1513, in llogatis. 23 Exemplum. E'xceìsis dominis Decemviris Balia Reipublicce Fiorentina, fratribus et amicis nostris ca-rissimis. Intesa prima per letere de l’oralor nostro in Roma, poi per relation del speclabil domino Pietro da Bibiena, de ordine de le signorie vostre, la election del novo nostro Summo Pontefice, prendessemo grandissimo contento et ne restassemo similmente satisfatti, per ricercar cussi et la benivolentia grande cum la qual habiamo proseguito sempre la nobilissima casa di Medici, et etiam la rarissima virtù et la sanetimonia et li laudevolissimi costumi de la Santità Sua. Da le qual tute cose speramo sia per seguire benefitio comune de tuta la religión Christiana, et non meno de la tanto agitata, et si può dir desolala Italia. Rengratiamo le signorie vostre de la partecipatone, et se ralegramo grandemente cum quelle, pregando el nostro Signor Dio che se degni far che el comun desyderio nostro sortisca votivo exito, come più a pieno habiamo facto intendere al sopradicto domino Pietro. Die li Martii 1512, in Rogatis. 24 Noto. Di campo, se intese da sier Domenego Contarmi provedador zeneral, ch’è a San Bonifazio, dii pocho ordine è in quel campo e in quelle zente di arme, e come pocho manchó a lui provedador, per alcuni dii capitatilo di le fantarie non li fosse dato di un fuseto ; con altre particularità, sichome in dillo aviso si contien particular. A dì 17. Nulla da conio, solum li Cai di X stele longamente in Colcgio. Di Zuan Piero Stella secretarlo nostro, da Zurich, di 6. "Di le petizion voleno sguizari da’ francesi dovendosi acordar con loro, stando su quella fantasia de aver in le man il castello di Milan e di Cremona ; et molle particularità, sicome in ditte le-lere si contien. Da poi disnar, fo Colegio di Savii ad consulen-dum. Di Piasenza, di Vicenzo Guidoto secretarlo nostro. Come il viceré manda un orator in questa terra, nominato don Piero di Castro, a concluder e perlongar le Irieve, acciò se intendi la resolution dilconle di Chariati; e come Sagramoso Visconte era inlrato in Novara et havia rebellato al Stado di Milan, e voi lenir quella terra per il re di Pranza. Di Ruigo, di sier Donato da Leze podestà et capitanio, di eri. Come il conte Guido Rungon, che alozava li, era partito senza licentia, andato a Ferara e de lì va a Roma a trovar il Papa ; questo era condutier nostro. Noto. Il cavalier di la Volpe etiam è venuto in questa terra, voi licentia di andar via ; tamen fu conze le cose, e ritornò in campo. A dì 18. Da poi disnar, fo Consejo di X con la zonla di Stado ; si dize zercha el capitanio di le fantarie, qual è ancora qui, e ¡1 campo nostro è rimasto senza capo, e il provedador Contarmi non ha obedientia. Itcm, fono e vendeteno l’isola dii Paxu a Zuan Aurami per ducati 3000. A dì 19, fo el zorno di San Joseph, el qual, per deliberation dii Colegio e per crida fata eri, la Signoria à ordinà si vardi per tuta la terra, et niuna botega si averzi in pena di lire 50 ; sichè da qui indriedo, sarà guardalo tal zorno in Venecia; et la chiesia si fa e ’1 monaslerio a Sant’Antonio, et è principiato zà il loco, et ozi ave concorso. Da Roma vene letere di Vorator nostro, di li. Dii zonzer lì Lorenzino, fo fiol dii magnifico Pietro di Medici, nepote dii Papa, vien di Fiorenza. Li oratori fiorentini, quali sono domino Jacobo Sal-viati cugnado dii Papa et domino Matheo Strozzi, erano per àvanti, tutti do sono stati ozi dal Papa 4 hore continue, e domino Bernardo di Bibiena, qual è il lutto con il Papa. Questa matina, il l'apa si à cousecrato prete, e il Cardinal San Zorzi l’à conse-cralo ; poi mercore, a dì IG, sì consacrerà davesco-