219 MDXIII, tolseno sier Zuan Contarmi di sier Marco Antonio per lire 31, et sier Anzolo Justinian di sier Alvise da San Barnaba per lire 31 ducati 2. ltem, di Barulo sier Piero Antonio Morexini qu. sier Justo per lire 103 ducati 3, sier Nicolò Bragadin qu. sier Andrea per lire 112, ducati 2; sichè tute do mude è Sta incanta. Dii governador generai nostro, date...... ...... fo letere. Zercha questa terza paga, si scusa lui, ma la compagnia voi per haver dato cussi al capitanio di le fantario. ltem, altri discorsi. Da poi disnar, fo Consejo di X con la zonta granda. Dì campo, da San Bonifazio, dii provedador Contarmi, di 5. Come manderà in questa terra 5 di quelli presi per li stratioti, ut in litteris. ltem, à di Soave, che quelli di Verona hanno preso do nostri balestrieri erano andati poco più in. là di Soave. Scrive dii conte Hugo di Pepoli, eh’ è qui, qual à scrito al governador che la Signoria li dà bone parole di la terza paga; el il governador li mandò a monstrar la letera. ltem, che ’1 governador dize per lui non manca, ma tien la soa compagnia non si leverà senza aver la terza paga in tanti panni di lana o di seta. Scrive dii zonzer lì in campo la compagnia di Marco Antonio di la Motella etc. 112 Di Zuan Fiero Stella, da’ sguizari, fo letere, di 26, da........Come li oratori do fran- zesi reslono erono tirati adriedo a......., questo perchè sguizari erano risolti non voler esser con Franza si non haveano li castelli di Milan e Cremona in le mano ; et haveano risposto a li oratori di Maximian, volerli dar 6000 sguizari dandoli li danari di pagarli ; e non volendo, che i voleno venir a servirlo, con questo, quello i prenderano di cità e castelli voleno che i siano soi ; el altre particularità, ut in litteris; e più copioso scriverò di soto. Di Vicenzo Guidoto secretano, fo letere da Pìasenza. Come spagnoli atendevano a farii ponte sora Ojo, e altre particularità. Di Ponte Vigo, di sier Francesco Lipoma-no provedador, si ave letere con una inclusa, qual è : Dii castelan di Cremona, francese, fo leto una letera scrive a la Signoria in risposta che si legni saldo, et avisa come lui si tegnirà saldo et à vituarie ancora per tutto avosto ; ben è vero che à mancamento de vin, et die ’1 traze a la terra per averne; et scrive altre particularità, ut in litteris; la qual letera fo Iota nel Consejo di X. A dì 7. La matina, essendo slà in questi zorni maggio. 220 retenulo per una sovenzion di ducali 500 tolta zà anni 5 ai consoli in favor di sier Francesco Alberto qu. sier Antonio, sier Zuan Batista Sanudo qu. sier Piero, qual tolse la fida et passa li tempi con dita sovenzion senza furia signar a li soraconsoli, Io fece retenir; di che davanti la Signoria andono li soraconsoli a dolersi, et a l’incontro sier Francesco Alberto; e aldito li consoli, fo terminato potesse esser stà ben retenuto. Vene Zuan Paulo Manfron, nominato di sopra, solicitando la sua expedilione justa la parte presa. Li fo risposto si faria, ma non è li danari al presente, e vadi in campo con quelli homeni d’arme poi haver. Lui disse li averà tutti 150 si la Signoria voi eie. Vene l’orator dii Papa per cose parlicular; nulla da conto. Di Buigo, di sier Donado da Leze podestà et capetanio. Zercha i danni fanno quelle zente dii gòvernador e altri alozati sopra dito Polesene, et non si voleno levar non havendo la terza paga. Noto. L’allro eri zonse qui Francesco Duodo rasonato nostro stalo in campo, con le monstre fate c la dispensation dii dinaro. Di campo, da San Bonifazio, dii provedador Contarmi. Avisa come el comenzava a zonzer di fanti novi fati per quelli contestabeli. ltem, el mandava in questa terra 9 di presoni fece sier Zuan Vituri. In questa matina, in Colegio con li Cai di X fu fato scrivati a la camera di Padoa, in luogo di Bene-to di Franceschi, al qual per il Consejo di X fo dà la canzelaria dii Zante. Et rimase Nicolò Pasqualin qu. Alvise citadin di questa terra, il qual fece una obla-tion e donò a la Signoria nostra ducati 200. Da poi disnar, fo Colegio di la Signoria e Cai di 112* X e savii di una man e di l’altra, e fo balotato quelli si rnesseno a la pruova scrivali a la camera di Padoa in luogo di Beneto di Franceschi, è morto; et rimase Antonio di Pasqualin citadin venitian. Ho scripto una altra volta. Di Buigo, dì sier Donado da Leze podestà et capitanio, di 5. Oltra quello ha scrito, quella matina, come à aviso certo, era zonto uno nontio dii viceré al marchexe di Manloa a dimandarli lo forlc-ze in le mari et alozamento per le zente yspane, qual voleno venir a l’incontro dii campo nostro ; et clic il marchexe li à risposto, quanto a le forteze voi te-nirle lui, et di alozamento vengi lo exercito a la campagna, che li provederà di vituarie per i loro danari etc.