435 MDXIII, GIUGNO. 43G por dar aviso al baylo di la venula sua ; poi andcra-no a Cataro, mia 30 di Ragusi, poi a Corfù. La galia è ben interzata et messo homeni per banda, e niuno ha in quella Dalmatia fallilo, eh’è stà gran cossa. Dorme sopra la pope con sier Zorzi Barbarigo e sicr 0-tavian Pixani ; spera per luto Oclubrio sarà ritornato a caxa con l’orator e la galia preditta. 229 Dii dito, date in porto di llagusi chiamato da’ latini Epidauro, a dì 17, hore 17. Come, na-vegando verso Ragusi, credendo arivar eri sera, ma per la bonaza grandissima convene restar in uno porto si chiama Zupana, el qual è Porto Marzo, circondalo da scogli in guisa di teatro, dove andoe con l’orator e sopracomilo e secretano a pescar nel rapano e in un altra barca li altri, et feno optima prosa de possi ; et passata meza nolo, si levoe e con forza de remi a boro 13 arivono li a Ragusi. El qual à uno castello contiguo verso ponente inexpugnabile, ditto Malpaga, fato far in una notte per la Signoria nostra ; il qual da li galioti fo salutato con pietre e con bastoni in segno di maleditene, perchè da quel tempo in qua a’ galioti sempre è stato retenuto un certuni quid de la loro usata paga, e dicesi poi por la Signoria fu permutato con ragusei per l’ixola di Curzola ; il qual barato fu comodo a la Signoria, el a’ ragusei fu di conservatione loro, perchè dito castelo domina c bate la terra, la qual è fortissima si dal canto di terra, come da mar, governata benissimo, e questi soi nobili è molto industriosi, gran merca-danti, homeni eloquenti, benché tutta la Dalmatia di eloquentia non sia mendica. Ne la terra sono do bele fontane, uno ben fato domo, ma occupato, un bel palazo sofitado d’oro, una chiesia di San Francesco, et tutta la terra è salizata ; et al zonzer di la galia vcncno do oratori di la comunità oferendosi a l’orator e pregandolo volesse averli per ricomandati con il Signor turco. Et cussi smontono et andono a veder la terra. Scrive, nel porto, lì, qual non è troppo grande, una nave dì botte 400, la qual di 8 zorni in qua è venuta de Ingaltera cardia di mercadantie, qual erano 9000 charisee, sono per valor de ducati 85 milia olirà stagni et altri panni fini, dicesi era di valor di ducati 130 milia, tutto di raxon di ragusei, e ozi, terzo zorno, si partì un’altra nave di qui di botte 500 carga di sede et zambeloti per ducati 19 milia in gropi di raxon tutto di ragusei e fiorentini, la qual è partita per Ancona, et traversando il mar; è distante di Ragusi mia 350. Conclude esser li richeze assai et incredibile. Hanno etiam ragusei sempre apparale galic sotil numero 4, che in tre giorni le po- lono armar dii tutto a so beneplacito, che non è poco. Circha a le nove dii Signor turcho, per il con- 229 * solo, clfè stato ozi a disnar con l’orator, si ha inteso, per lelere di 15 di Mazo, che sono le più fresdie dii baylo nostro, il Signor turco si trovava tra Con-stantinopoli e Andernopoli in camin per venir in An-dernopoli; havia fato morir duo suoi fratelli e restando li cinque nepoti fioli dii suo major morto fratello, di qual erano 4 in Persia et uno in man dii signor Sophì, e sono sicuri di le man dii Signor turco ; el qual Signor turco non voi haver pace con il re di Ilongaria, ma di exercito non faceva altra prepara-tion ancor clic l’havesse hauto do castelli di dito Re. Itcm, l’havia fato far un edito a li soi, che non fos-seno molestati i subditi di la Signoria nostra. Et essendo il signor in Andernopoli, si converà andar con la galia a Eno, el qual è lontan assa’ da Conslantino-poli e di pessimo aere. E al tempo andò orator sier Alvise Arimondo, la sua galia arivò a Eno e ne morite da homeni cinquanta in suso da malatie. Et andando lì, si vederà star con la galia aspetar a l’ixola di Metclin, mia 70 in 80 de lì, per esser li inior aie-re. Si aspela qui fra tre over 4 zorni uno orator dii re di Franza, clic va al Signor turco, e anderà per terra, et haverà un mexe di viazo e si troverà dal Signor a un tempo col nostro. Scrive anderano de lì a Cataro, dove si farà impalmar la galia. Ragusei a-presentono a l’orator do castroni, do agnelli, frute, lìge, cocumari, armelini e ceriese, et do scatole di confeto et alcune cere. Sumario di nove ahute di Cypri per via de sier 530 Zuan Paido Gradenigo luogotenente, mandate di qui per letere di ..., ricevute a dì Copia de uno capitolo di letere di sier Nicolò Malipiero consolo di Damasco al rezimento di Cypri, date in Damasco a dì 7 Aprii 1513. De qui havemo la caravana de la Mecha esser zonta qui apresso, et intrarà marti 0 mercore. Ha ra-xonevolmente robe, et hanno facto ben, et dicono haver voluto dar una soma de specie aziò ne fusse levato un altra. Idio laudato ! Ne venirà etiam un’ altra dal Cajero. Questa terra respirerà alquanto et farasse qualche faconde, et la mercadantia respirerà. So dubita de peste per esser in Alexandria et Damiata : prego Idio ne ajuti. Fino qui non li è mal alguno; ma in Alexandria l’era morti molli de’ no-