467 MDXIII, LUIO. 468 Noto. Per Iclere di sier Zuan Vituri provedador di stralioli, da San Bonifazio, si ha aver scontrato uno cavalaro di Vicenza, andava a Verona con letere di la comunità al viceré et per darsi ; le qual letere l’à retenuto e lato tornar indrio il cavalaro, e questo di-spiaque al Colegio. Voleano fosse andate esse letere. Di Lignago, di sier Jàcomo Boldù, di eri, ore 11. Dii zonzer lì 13 barche e farà portar via il resto di li fermenti e vituarie ; el focho era preparalo per brusar il tutto, come è sta deliberato. Fo expediti do contestabeli, Jacomin diValtrom-pia con 300 et Zuan Jacomo Ronchon veronese con 200; doman se li darà li danari. Sichè hanno fato 5000 fanti, di qual zi 2000 è zonti in campo, come si ha per le letere dii capetanio e di provedadori. Noto. Eri, da poi disnar, la Quarantia criminal si reduse per expedir Zuan Francesco Bertoldo, era scrivan sora le biave a Padoa, absente, come fu preso chiamar ; et parlò sier Zuan Antonio Venier syn-dico olim da terra ferma, el insieme con sier Fau-stin Barbo suo colega messe ch’el vengi in termine di un mexe a presentarsi a le prexon, et liabi un mexe a justificar le sue raxon, ali ter sia bandito di terre e luogi con laia. Et per li consieri e Cai di XL fo posto, l’habi termine un mexe a venir, e dato lì-dejussion non si partir, poi do mexi a justilìcar, ali-ter sia bandito, ut supra. Andò la parte : 14 di syndici, 18 di consieri e Cai di XL, e questa fu presa. Fo terminalo mandar altri zentilhomeni a Padoa e Treviso, e fato le polize vengino da matina in Colegio. Da poi disnar, fo Consejo di X con la zonla in materia pecuniaria, et fono alcune provision. Fo opinion di savii a trovar danari, sier Alvise da Molin e sier Zacaria Dolfin ; quello sari, potendo saper, ne farò mentione. Di campo, fo letere da Montagnana, di provedadori generali, di ozi, hore 9. Come in quella bora l’exercito si levava per Este, tamen il capetanio zeneral non è disposto de intrar col campo in Padoa. Ili questa zorno, su la piaza di San Marco fo tirarato l’anzolo di rame indorado suso con trombe e pifari a hore 20 ; et fo butado vin e late zoso in segno di alegreza, che prego Idio sia posto in bora bona et agumento di questa republica. Noto. Fo uno aviso in le letere di campo, auto dal Vituri provedador di stratioti, erano ussiti di Verona fanti 2000 alemani et 400 cavali per conzon-zersi con il campo spagnol. In questo matina fo in Colegio el conte Bernar- din Fortebrazo, vien di Padoa, qual non fa più el mestier di le arme, sta a provision, el fo zercha quelli dii flisco eie. Sentò apresso il Principe. Alcuni lo voleva mandar in Treviso atento la fede sua ; ma è venuto timido eie. Ozi in Consejo di X fo preso, che certi danari di le rate di saoni siano messi in la Signoria, et de estero diti danari siano di la Signoria, al presente arano da zercha ducati 1000, fo opinion di sier Zacaria Dolfin ; tamen non è danari aspetanti a la Signoria ma di spicial persone, come si intese. Fo scrilo a Padoa in optima forma, fazino venir zoso tutti li visentini et altri sono de lì. usando in questo ogni diligentia, e fo mandato a far comandamento a barche di Padoa e barche di peota e altre barche tutte vadino a Padoa. Fo parlato di aver ducati 3000 in contadi dai frati di San Zorzi Mazor, et sia libere lassato Cori-zuola, qual, per quelli sora il llisco, voi sia di la Signoria nostra, et zi é fata la sententia, e fato prati-cadori di questo sier Zorzi Corner el cavalier pro-curalor et sier Francesco Foscari savii dii Consejo con don Zuan Corner abate di Santa Justina, ch’è dii numero di tre primi prescidenli di la religion. Fo parlalo di asolver alcuni banditi cenetesi, quali voleno dar ducati 4000; et non fo acepti. A dì 7. La matina, in Colegio, fo mandato per li capi di sextieri, tra li qual ne veneno do soli, sier Francesco Barbarigo e sier Zuan Antonio Dandolo. El Principe li disse dovesse preparar 1500 homeni di questa terra, et fosseno con li altri. Il Dandolo re-fudò il cargo; sichè nulla sari. Vene il secretano dii ducha di Ferara, dicendo aver letere dii suo signor, di 5, come il viceré li ha scripto ch’el voji vegnir a tuor il Polesene oferendoli aiuto ete., e lui voi esser boti lìol di queslo Stado ; tamen saria ben lui 1’ havesse avanti che altri. Li fo risposto ch’el Polesene el volevamo per nui. Vene sier Alvise Minoto qu. sier Jacomo. Si oferse andar a Padoa con 10 cavali et 5 fanti a servir a sue spexe. Fo laudato dal Principe e terminato notificarlo al Gran Conseio. Vene l’orator dii Papa con domino Pindaro, et monstrono letere di Roma, di 3, venute per corier dii Papa a posta, scrive suo fratello il Ihesorier. Come il Papa i inteso la creatione di 10 oratori, à abu-to grandissimo apiacer, et di la election di oratori, e di la qualità di elecli per aver auto bona informa-tione ehi sono quelli che Soa Santità non cognosse ; e come è tutto di la Signoria nostra, e li duol di o-gni danno, scusando s’il fa qualcossa non poi far di