017 MDXUJ, AGOSTO. 018 Di Hongaria fo letere di sier Antonio Su-rian dotor, orator nostro, date a Buda a dì 26. Come la dieta si feva et era quasi compita, la qual si Irata di perlongar le trieve col Turco; e come il reverendo Cinque Cliiesie si liavia dolesto con lui orator, che la Signoria ha mandato l’orator a Constan-tinopoli a renovar la pace ; et che quando la Signoria dete monition per i castelli dii Ile di Dalmatia che erano molestali dal Turco, volse si mandasse in nome di Porator dii Re e non di la Signoria ; le qual cosse sono contra i capitoli. Item...... 333 Sumario di una 1etera ii sier Jacomo Micliiel, fo di sier Biaxio, data a dì 8 Avosto, hore 22, 1513, in Padoa, drizata a sier Andrea Foscarìni fo dì sier Bernardo, copiosa dì molte nove seguite de lì. Come a questi zorni fo de lì el comesso apostoli-elio, al qual fo fato grandissimo honor, bona ciera e spese e mostratoli la terra e ornamenti marziali, et instrumenti belizi, e la milizia meio in hordine che mai fusse exercito, et munitione de artelarie, vitua-rie e mure vestite et revestite et adobate di bastioni forniti, le qual tutte cose lo feze rimanir stupefato, e invero non lui si ha da stupir ma ogni persona, perchè è cosa potìus incredibile che narabile : Idio laudato ! Nulla ci manca. A questi zorni fo desfedati, per li inimici, i nostri fanti a 10 a diece, over tanti a tanti. Nostri aceptono, ma non si trovono di loro se non 3 che con 3 di nostri fono a le man, i qual fono tre spagnoli, e di nostri fono tre greci ecombatero-no. Di nostri feriti do et di soi feriti do e morto uno ; qual fo portato le spoie dentro e loro portorono via il corpo nudo in loro campo ; fo honor nostro gran-do et sua vergogna. El dì poi sequente, se disfidono do di nostri, uno nominato Fantasia homo d’arme, et uno suo dito Arerà spagnol; foli promesso el campo per el capitanio zeneral ; e reduti fuora di la porta di Santa f ne era i combatatori con homeni a cavalo zercha 20 per parte per servirli, e i trombeti de Pu-na e l’altra parte, e questi do haveano i do più fioriti cavali de Italia. Dii nostro era uno dii signor Theodoro Triulzi, e quel di spagnol è dii viceré, e fu fato pato che non si trazese artelaria da niuna banda ; e tutti di l’una e l’altra parte stavano a vardar, e da la sua banda, si dizeva, erano 10 milia teste oltra che il suo campo si extende da questo suo luogo, donde sono qui a veder, ch’è il Bassanello, fino a le Brentelle. Si potea extimar loro fosseno ben aveduti per ogni rispeto. Et dal canto nostro, ne era da persone 15 milia su per bastioni, mure, tore, caxe, che pareano cossa stupenda ; et da ogni parte di la terra era la sua custodia, mure, bastioni e piaze; si potea creder fossamo da 40 milia persone e più da fati ; ma ben computando tutti, ne siamo apresso. Fo belissi-mo spectaculo; tamen steteno tino a sera a mandar ambasale a la terra e tor risposta e mandar al campo e tornar, e in questo interim fo il signor capitanio generai provisto di confezion e malvasia per far co-lation, et è al tandem....-, fo dito, per spagnoli,che il 333* capitanio havea promesso darli il campo e quel loco non era suo, perchè la campagna era di essi spagnoli. El capitanio rispose che la spianada era nostra e da le sue bandiere in là haveano raxon ; finalmente si si parlino el nulla feno con gran loro vergogna. Se zudega volseno veder le fosse e il luogo donde po-tesino piantar le artelarie, et anche zercavano haver campo di combater ne la terra per veder dentro ; ma, come se siano, veleno poco di bon per loro. A questi dì etiam è sia ordinato zente per turbar li ni-mici la note; e cussi è sta turbali, che sono stati tulli in arme con grandissimo teror. Eri sera fo fato insir bona summa di cavali e fanti, et questa note hanno molestalo el campo de’ inimici, ita che sono stali tulli in arme, et i nostri da le porle di Santa f, Sa-racinescha, Savonaruola e Codalonga sentendo le sue ordinanze e tamburini ancor loro corseno a le arme; sichè è stà grandissima zente in arme. Et essendo slà udito da li inimici li nostri tamburini, etiam loro si stavano in arme ; tamen nulla fu fato. Questa ma-tiua se dice el campo esser ritralo non si sa dove vero è che le bandiere che aveano al Basanello non sono slà viste, nè ozi è stà sentito alcun di loro, solimi alcuni spagnoli, ch’è stati a le man con stra-tioti ; di qual, da’ slratioti, è stà preso cinque spagnoli et morto uno stratiolo ; i quali spagnoli erano armadi a cavallo. I nimici eri e l’altro lavoravano al Basanello e fevano certa strada coverta per ve' gnir apresso le mure a Santa f, e poi voltavano a man destra con essa strada verso Ponte Corbo, e per quello dicono alcuni presoni fono presi, vo-leano in questa strada, over cava, meter le arte-larie e bater la terra, e poi batudo le mure quanto li pareano voleano far venir le zente, zoè fantarie, fino a l’artelaria, e poi dar tutti fuora a una bota e dar la bataia ; e dicono le strade sarano apresso le mure per do trali di piera che le nostre artelarie non li polrano ofender. Eri andono fuora di Santa f fanti e cavalli nostri, e trovono questi poveri guastatori che lavoravano a forza de bastonate datoli