•177 MDXIII, APRILE. 178 Muslafà bassi, qual è amico nostro, à dito al Signor la causa è perchè el non è sta fermo, ma in campo; però non è venuto. Scrive che Curcut suo fratello, che scampò di quel castello dove era, non si poi intender dove sia andato ; et Achmal bassa, l’altro fratello signor di Amasia, con exercito di IO milia cavalli avia tolto al Signor uno castello e par abbi voglia venir a la zornata, dicendo voi più presto esser amazato da li schiavi, fo di suo padre, che star sotto 9-2* quelli di Sophì ; linde el Signor, vedendo non li voler aquietarsi, à terminato far hoste et andarli con-tra, el ha mandalo per tutti li sanzachi et altre .. ., che vengano con le zenle lì in Bursa, e per tutto Marzo voi esser in campagna. Scrive coloquii auli con li bassa zercha le cosse de Italia, e sanno si Irata acordo con il re di Pranza ; et altre particularità, ut in ìitteris. Unde, fo terminato in Colegio expedir sier Antonio Juslinian dolor, electo orator al Signor turco, et ordinalo si compri li presenti ; tamen, alcuni sa-vii, tra li qual sier Antonio Grimani procurator, vo-ria indusiar ancora qualche zorno a mandarlo; tamen hanno falò dar danari a la galia soracomito sier Ilironimo Capello, et quella anderà a Zara ad aspelar dito orator e condurlo a Conslanlinopoli. Da Corfù, fo 1etere di sier Marco Zen bayìo, di 8. Come, a dì 4, zonse lì le galie di Alexandria, capitani sier Andrea di Prioli, qual erano amorbaie; e fate star lontane acciò non infetasse il loco, e provistoli di refrescamanti. Sopra le qual è morii Ito-mini 80 in tutto, videlieet 40 sopra una galia, 30 sopra l’altra et 10 sopra la capitani», et ha il cargo di colli 300 specie, eh’ è una poca quantità, el 200 colli ara di sede e altro di la Romania bassa. Dicono, al suo partir di Alexandria, sier Tomaso Venier consolo inlrato nel consolalo li vene la peste, et cussi a sier Jacomo di Prioli qu. sier Bernardo et uno altro. Etiam, per avisi parlicular, se intese che il patron di una di dite galie, sier......Badoer, li vene la peste solo la rechia, et è varito. Noto. Per li savii sora la sanità, fo per avanti scrito per tutta Dalinatia si vardi di dite galie, et mandato uno loro messo in Istria, acciò dite galie restino lì; e avisi. Di campo, di sier Domenego Contarmi pro-vedador generai, fo letere di 21, da San Bonifazio. Dii zonzer lì del governador, el qual desiderava venir a la Signoria nostra et voleva andar a veder Ruigo; e perchè compie la trieva, far redur la sua compagnia a uno verso lui, el li cavali lizicri a Soave. Itffrn, esso provedador scrive aver lato asa- I Viarii di M. Sanuto — ?jm.%XVJ. per a li contestabili il numero dì fanti voi aver la Signoria nostra, et che molti si hanno oferto a farli etc. Item, che a dì 25 farano le monstre in tre luochi, lì, sul Polesene e in visentina ; aspelava li danari, e altre particularità. Et come à aviso di Verona cheli Martelossi,eh’è inarcheschi, levavano il capo, e li Maroni, eh’ è la parte imperiai, stavano bassi ; tamen che da 50 Martelossi dubitavano fusse faeli ussir di Verona ; e quel governador deva fama veria 300 lanze spagnole et 2000 fanti alozarin Verona et 3000 alemani. Di Mantoa, di Paulo Angustini, drizate al provedador in campo. Come il marchese era a Bo-zolo per mular aere, non ben sano ; dizeva voler far 400 homeni d’arme et 2000 fanti per lui, et il viceré à scrito a la marchesana prepari passo per la soa guardia, perchè voi mandar in Verona zente, ut su-perius dixi. Dii governador generai Zuan Paulo Baion, 93 date a San Bonifazio, a dì 22. Dii zonzer lì, et à inteso l’ordine dalo di reformar il campo. Li piace assai et maxime a far fanlarie, che sopra tulio bisogna, et voria lui mandarne a far in Toschana 1000 ; et voria la Signoria tolesse a suo stipendio uno so’ parente nominato Baldissera Signorello con 25 homeni. Desidera venir a inchinarsi a la Signoria e consultar qui di l’impresa. Et per Colegio li fo scripto restasse per adesso di venir eie. Di Ponte Vigo, di sier Francesco Lipomano provedador, di 11. Cóme à ’uto una letera di domino Galeazo Palavicin, data a Monleseli a dì 10, per la qual li scrive il castello di Cremona eh’ è in man di Franza, dimandava socorso di viluarie, et pertanto li bastava 1’ animo inlrar in Cremona, e quella tuor a nome dii Roy, avendo da la Signoria 1000 fanti et . . . homeni d’arme etc. Vene l’orator dii Papa in Colegio con li Cai di X ; siete assa’. .Da poi disnar, fo Pregadi et leto le soprascrile letere di Franza, di sguizari, dii Guidoto, di campo, di Ponte Vigo, di Mantoa, da Corfù; et vene letere di llistria. Le galie di Alexandria erano zonle a Rui-gno, unde il Principe mandoe zoso li provedadori sora la ,sanità a far provision restaseno lì, e far di* scargar colli e altro di coverta, e lenirle zorni 40. Di Poma vene letere, di 18 ; il sumario è questo. Come era zonlo lì doniino Zuan Lascari, fo orator dii re di Franza in questa terra, qual stava in Monferà; el per brieve dii Papa, per esser homo doto cognosiuto alias a Fiorenza el stelo con lui, 12