37 MDXIU, MARZO. 38 verno ; c come quel Ducha dice voi esser bon fiol di questa Illustrissima Signoria. TH campo fo ìetere, da San Bonifazio, dii provedador Contarmi. Nulla da conto. Disordeni grandi, et quelle zente non vogliono obedirlo, sicliè horamai con parole non poi far nulla ; imo uno lo-cotenente di la compagnia dii capitanio di le fantarie, si ha dito vilania con sier Ilironimo Malipiero provedador a Bologna, ltem, si provedi di danari per campo. Di Crema, di si^r Bortolo Contarmi capitanio. Scrive, come à aviso da Milan, per la venuta di domino Pietro Martire Stanga ciladin cremonese, qunlla terra esser soto sopra, e milanési malcontenti, et che a di ... ussite fuora dii castello francesi con-tra il signor Silvio Savello, el qual è con la sua compagnia rimasto a la guarda di Milan, e fono a le man, adeo francesi li rebateno lino in certo loco di Milan, et sopravenendo aiuto, francesi si tirono in castello. Item, che Sagramoso Visconte era andato, parlilo dal Ducha, verso Novara, si dice per far novità in favor dii re di Pranza e farli rebelar quelle terre. 17 Di Piasenza, di Vicenzo Guidoto secretano nostro apresso il viceré di Napoli, date a dì... Come era sta manda a dimandar Parma, e tratavano acordo sperando di averla. Scrive di successi de lì, e come è nova che francesi a li confini se ingrossavano per venir in Ilalia, unde era etiam andà a quelli confini 300 lanze el 500 fanti dii Ducha, capo di le qual era Sagramoso Visconte. 11 Ducha li à manda lire dieci milia imperiali. Vene il secretano dii conte di Chariali orator yspano rimasto de qui in loco dii patron, che andò in Alemagna per tratar l’acordo, et portò una lelera scrive l’Imperador a la Signoria nostra, ringratìando di 12 falconi li è sta mandati a donar. Poi disse saria bon, non seguendo altro acordo, di perlongar le trieve per tutto Aprii, e cussi il suo patron li commise dovesse dir a la Signoria, si avanti questo mexe non havia soe Ìetere ;el qual oralor, non si ha ancora dii suo zonzer a l’Imperador. Di Roma, di l’orator nostro, fo leto le altre letere di 5, 7, 10. Olirà quello ho scrito di sopra, è questo, che a dì 4, il venere, fo dito la messa per il Cardinal Strigonia ; poi li cardinali, numero24, introno in conclavi, e il Cardinal Medici, per esser indisposto di certa fistola solita venirli, fu portato in letica ; con il qual introe Bernardo di Bibiena, et tulo quel zorno ste’ aperto in conclavi. F, li oratori cesarei, signor Alberto da Carpi et domino Ilironimo Vich yspano, andono da tulli li cardinali a camera per camera a far pratiche non si clezesse il nostro Grimani papa, et fo dato prima una letera al Cole-gio dii Cardinal San Sevcrin, scrive da Lion che esso Collegio lo debbi aspetar, perchè voi intrar in conclavi insieme con li altri cardinali. È fuora etiam un’altra letera dii Cardinal Santa f, scrive da . . . al predito Colegio che papa Julio l’ha privalo conira raxon e desidera sia visto de jure ; et altre particu-larità scrive, ut in litteris. Da poi disnar fu Gran Consejo, et fo tolto XL criminal sier Ilironimo Avogaro, fo al conllito di Brexa, qu. sier Bortolomio, e cazete. La sera fu fato lumiere per li campameli, et ozi gran sonar di campane; tutta la terra pillila, dicendo « È fato uno buono Papa nostro amico e zenlilhomo nostro.» Sul campo di San Polo fo fato un gran foco, et a la caxa di Alexandro Nerli, licet el sia a Fiorenza, dove stanno li soi factori, fo fato assa’ feste di trombe, pifari, trombe squarzade e una cena mollo honorevole, a la qual vi fu domino Petro di Bibiena e alcuni zentilhomeni, tra li qual sier Ilironimo Li-pomano et Io, et ne manzo assa’ persone ; e cussi feno tre zorni continui. Di Roma, vidi letere di domino Hironimo 17* Grasso, drizate a domino Leonardo Grasso prothonotario, di 5. Con li avisi sopranominati el di poi, che poi, a dì 4, dita la messa in San Piero per el Cardinal Strigonia, fo fata una oratione..... De eligendo Pontifìce. Demum introno in conclavi li 24 cardinali a do a doi con la f avanti, et lì quel zorno siete aperto il conclavi; e il marchesino Fedri-co, fiol dìi marchexe di Mantoa, intrati che fono essi cardinali si partì per Mantoa ; el qual fin bora è stato lì in Roma come quasi obslaso tenuto per papa Julio, e stava di solo in palazo dii Papa. Dii dito, di 9, liore 24. Come ancora il corier non e.ra partido ; sta aspelar la nova chi sarà Papa. Scrive, fin bora li cardinali non liano fato scurtinio alcuno. Se intende di fuora che il reverendissimo Medici e Grimani hano bona parte più de li altri ; si judica fermo uno di doy habino ad esser ; tamen dize sono 12 cardinali che tutti pretendono e aspirano al papato. Le guardie dii conclavi, che sono li oratori e li episcopi, ge hanno sminuito le vivande, e ge ne danno si no di una sorte sola. La terra di Roma e lo paexe tutto è in paxe ; non si fa insolen-tia alcuna : cossa che niun non stimava. L’ orator veneto sta continue in palazo ; à la sua guardia secondo li locha, con incomodità e sinistri. L’orator yspano molto s’è afaticato contra el Grimani che non sia electo Papa.