295 MDXIII, MAGGIO. 296 nendo francesi avanti, è mal penzersi maxime stando spagnoli fermi a Piasenza e in quelli contorni; e come dal canto nostro femo il tutto per ultimarla impresa ; et avisarli di la publication di la liga fata eri, e altre particularità. Fu presa. Noto. In le letere di campo è uno aviso, il capitani zeneral aver scripto al marchese di Mantoa voji mandar vituarie in campo ; qual a risposto manderà volentieri. 152 Di Boma vidi letere di sier Vetor Lipoma-no, di 20. Come il Papa andò a la Maiana con 4 cardinali: Ragona, Sauli, Siena e Corner, e il magnifico Juliano ; poi tornato marti a dì......il Cardinal Remolino e l’orator yspano fono dal Papa a dir come francesi venivano di qua da’ monti, et il stado de Milan tutto si perderia in uno zorno. Poi parliti, vene a tempo, l’era a Zenoa, il signor Alberta da Carpi orator cesareo; et dicti oratori stanno di mala voia. È sta dito il ducila di Milan andava a Mantoa, overo veria con spagnoli. 11 Cardinal sguizato ozi è stato col Papa, et cussi l’orator di sguizari longa-mente; e ussiti, dito orator sguizaro si partì per andar da li soi cantoni. Si dice sguizari voi aiutar Milan et verano 15 milia in suo socorso: 4000 paga esso Ducha, 3000 il viceré et 8000 sarano pagati con tempo, e il Ducha dà in man di sguizari Como et Tortona, cussi si dice; tamen il Papa é neutral. L’orator nostro à ’uto letere di la Signoria, di 14 ; è stato dal Papa ozi poi concistorio et ha comunicato al Papa alcune nove ; il Papa non li piace la venuta de’ francesi. L’ orator ave letere in recomandation dii vescovo di Lepanto Saracho a farlo episcopo di Co-ron in loco dii Franceschi, é morto ; 1’ orator, mandò il suo secretano a la Maiana dal Papa con la le-tera; promise conferirgelo. Tieni, la Dieta è stà perlongata a dì 15 zugno. Frate Urban di fra’ Menori è zonto de lì et è stà menà dal Papa ; li à fato una optima ciera. Eri fo, poi disnar, congregation; il Papa propose zerca li cardinali scismatici; fu gran controversia ; nulla fu fato ; a pensar fu rimesso. Di Crema, di sier Bortolo Contarmi vidi letere, di 21, Ime do di note. Come il signor capitani tornò ozi lì a ore 21 di bona voia, et ha socorso el castelo di Cremona, e intrato dentro à sva-lisato cavali 300 duchcscbi. Scrive stiamo su la piaza dubitando di qualche arsalto al contado ; tamen più volte ha fato averlir quelli dii conta si guardino. El signor Alexandro Sforza, el vechio, è intrado in Cremona, per quanto so dize. 153 A dì 24 Mazo. Vene sier Ilironimo da cba’ da Pesaro venuto podestà et capitani di Trevixo, vestito di veludo cremexin et acompagnato, in loco dii qual domenega andoe sier Sebastian Moro, et referì quanto havia a dir di Trevixo e di le fabri-che fate. Si à portato benissimo et à optima fama di rector ; è zovene di anni..., concludendo compiendosi le fabriche principiate, Treviso sarà inexpugna-gnabile, et si farà con poca spexa. Fo laudato dal Principe. Vene sier Nicolò Vendrainin qu. sier Nicolò qu. Serenissimo, che vien in Pregadi, qual è stato in campo do zorni per sue facende, et partì eri avanti zorno da San Zuanne Lovatoto, mia 3 di Verona, et .......da Zeveo. Al qual il capitani zeneral lì commise dovesse dir in Colegio alcune parole, e cussi le referisse, et disse zà l’artelarie erano in bordine e le fantarie aviale per andar a Valezo e passar Menzo insta la deliberatili fata per esso capitani de levarse de l’impresa di Verona, dicendo : « Dile a la Signoria io so quello che fazo; Verona non è terra da espugnar con sì pochi fanti. Havemo solum 4500 fanti qui in campo; in Verona sono 1500, et chi dice 2000 fanti et 300 cavali, e li cita lini si vogliono lenir; è ma! perder tempo qui, ma è boti levarsi e andar a Ponte Vico e de lì a tuor Cremona, che l’averemo subito sì per la parie gelfa eh’ è quella dii Re, eh’ é dentro superiora, come per la via dii castello, e faremo do effeti : si sguazerà il campo li, l’altro, spagnoli, che sono a Piasenza, mia.....de li, si convegnirà levar, perchè venendo francesi, come ho certo sono di qua da’ monti, non potrano star saldi a do campi; el si se leverano, abiarno vinto il stado de Milan, et nui saremo stà quelli l’a-remo dato do volte al re di Pranza. Si vorano star saldi, nui staremo in Cremona seguri ; si vorano venir a trovarne, averano grandissimo disavantazo. Non li stimo, sono pochi e mal voluti da li po-puli. E dite a la Signoria li prometo non far fato d’arme con loro si il campo di Franza non fusse vicino al nostro, perchè non voglio se intridiamo con francesi questo esercito, et a questo modo si averà la vitoria certa, si cazerà spagnoli, e poi acquistato il stato dii ducha di Milan, con una trombeta voglio aver Verona; e questo fazo aziò sguizari, che se intende voi aiutar il stado de Milan et vieneno zoso, avanti i vengi nui abiamo fato il fato nostro, et vedendo spagnoli fugati non calerano. Poi il Papa starà saldo, che a l’altra volta ne potria esser cou-tra. Questo consejo è da capitani fidissimo e bon servitor di quello illustrissimo Stato, et etiam perchè missier Zuan Jacorno Triulzi e monsignor di la Trimolia, eh’ è capitani zeneral de l’impresa, soli-