495 ' mdxiìi, « ave ducati 8000, et 4000 lassò a quelli bergamaschi haveano 500 fonti fati per loro, e preso le porte e mandato a dir al provedador Mosto, era in la Capala, venisse zoso che la terra era per San Marco, qual non si à voluto mover, ma dito stagino fermi come veri marcheschi. Item, è sta preso da 110 cavali di spagnoli per dito Cagnolin, quali erano lì in Bergamo, e altre particulurilà; e come per il ducha di Milan era sta lato far una crida, niun di soi sub-diti facesseno danni ai subditi di la Signoria. Vene 1’ orator dii Papa et monstrò una letcra auta di la Balia di Fiorenza, de li 5. Li advisava come luchesi, quali è dediti a Franza, sentendo il prosperar di francesi in Italia comenzavano a levar la cresta e far certi danni al teritorio lì vicino al loro sotoposto a essi fiorentini contro luchesi; ma seguita la rota di francesi, havendo voluto cussi il magnifico Lorenzo e il Papa, non voleno farli alcun danno come meritavano. Item, scrive nove di Franza et de’ cn-glesi per letere di l’orator suo, ut in liiteris; la copia di le qual sarano, avendole, poste qui avanti. Vene sier Polo Valaresso qu. sier Cabrici, vien di esser stato verso il Polesene, fo provedador a Ruigo, et fo terminato mandarlo a Treviso e datoli certi danari. Si parti con titolo di provedador. 262 Di campo, dal Bassanello, di sier Andrea Loredan provedador seneral, di eri sera. Come i ninnici, sono al solito loco di San Bonifazio, hanno relatione mandavano l’artelarie a la volta di San Martin, e si tien ritorneriano indriedo. 11 capctanio zcneral partì per Trevixo c il collega Contarini. Item, si mandi danari; e dii venir qui di domino Mercurio Bua. Item, fo uno aviso, per via di domino Simon da Porto cavalier visentin, è a Padoa, à di Vicenza, prima il pan era preparato far per il campo si aspe-tava esser sta mandato a la volta dii campo, eli’ è segno non voleno venir più avanti. Di rectori di Padoa e provedador venerai Griti. Di le occorenze di Padoa et quello acade, . ut in litteris; et si provedi per tempo. È da saper, cri si ave una relatione de discordia venuta in campo inimico tra todeschi c spagnoli per caxon di danari; e par fusse adatà, che di fanti di l’Impcrador, 2000 lanzinech pagasseno spagnoli, et li 5000 alemani l’Imperador, zoò il vescovo di Trento ; sichè tra loro non se intendeno bene, e questa discordia fa per nui. Veneno li oratori di Vizenza, domino Nicolò Chieregato et compagni, zercha li vicentini sono a Padoa, dicendo quelli arano il modo di venir qui ve- LVGLÌÓ. 496 gnirano, ma li poveri non potrano, sono fidelissimi, et la Signoria li poi far restar a Padoa, etiam ordinar possino portar dii suo per il suo viver qui e vin senza pagar dazio per suo uso. Et li fo concesso cussi, fo scrito a Padoa in bona forma zercha questo, e lasasse condurTintrade, li lievi le caxe d’ adosso, et sia limitado il nolo di le barche. Di Treviso. Se intese eri sera seguilo gran scandolo, che alcuni fanti volevano metcr a saco certe farine di do barche e vin venivano in questa terra, et il provedador zeneral vene lì, fono a le man, cridono alcuni di loro Maximian imperador etc., adeo fo occiso uno dii provedador Malipiero et feriti di fanti. Sopravene il governador e fo seda la cossa ; sichè fanno assa’ danni. Item, il governador voi partir la terra in quartironi zercha l’alozar di le zente, e li citadini non voriano eie. El dito governador è alozato in vescoado e il provedador a San Martin in caxa di Nicolò di Rovero, qual è slà fato venir de qui. In questa matina è zonto qui domino Mercurio Bua capo di stratioti, era con l’Imperador, alozato a Parsemi in caxa di sier Ilomobon Griti, et vene con assa’ brigata. Etiam è zonto domino Malatesla da Cesena over da Sojano, condutier nostro, vien da Treviso; da matina vera a la Signoria. Fo dito in Colegio e per la terra esser vernilo il conte di Chariati orator yspano alozato in caxa di Bexalù ; tamen non fu vero. Ben si dize lo aspeclano domali ; è in campo dii viceré. La terra comenzava esser di bona voia, dicendo 262* i nimici torneriano a Verona e non veria più avanti, et non bisognerà mandar quelli zentilhomeni a Padoa etc. De' sguizari, di Zuan Fiero Stello secretano nostro,di 25, da Zurieh. Come, ricevute le nostre letere, andò da quelli signori et non volseno adinelerlo se prima non si feva la Dieta, qual si feva a Bada a dì. . . Luio, e lì si trateria che ’1 venisse a lezer la dita lelera. Item scrive di primo, come voleno mandar 15 milia sguizari a romper in Borgogna al re di Franza, e par vogliano esser nostri amici, e altre particularità. Da poi disnar, fo Consejo di X con la zonta in materia pccuniaria, et expediteno la cossa di frati di San Zorzi, quali danno a la Signoria ducati 3000, et più non si parla de Corizuola fo confiscada. Item, di quelli di Ceneda etiam fo preso di asolverli dii bando, et danno ducati 4000 in tutto. Item, fono altre provision di danari, utpatet.