23 Muxiii, ga et, poi è di Pregadi, non à parlalo. Andò le parte : 50 di savii sier Antonio Grimani e compagni, 123 di sier Antonio Juslinian, e questa fu presa. Veneno zoso Pregadi a meza bora di note, e fo comanda gran credenza. A dì 0, la matina. Nulla fu da conto, nò fo letere. Da poi disnar, fo Consejo di X con la zonta di presoni. Di Crema fo letere e di Bergamo e di campo ; il sumario dirò poi. A dì 10, la matina. In Quarantia criminal fo expedilo sier Alvise Soranzo di sier Sebaslian, qual fu preso di retenir per custion fata e snudato spade in Rialto eie., e si apresentò. l'o menato per li avo-gadori e posto di procieder; fo 19 de si, 9 de no, 3 non sincere;e preso di procieder, fu preso cli’el sopradito stagi ancora 6 mexi in preson ma non .... ; et sier Zuan Maria Zorzi qu. sier Ruberlo, absente, per questa medema causa chiamato, fu preso s’il vien stagi uno anno in prexon e do anni fuora di Veniexia. Item, fo preso di retenir sier Jacomo Antonio Manolesso di sier Lorenzo per questo caxo ; ma poi fu lassato. Da poi disnar, fo Pregadi et leto le infrascrite lelere : Di campo, più letere da San Bonifazio, numero 3, di sier Domenego Contarmi proveditor zeneral. Di quelle occorentie, et si mandi danari 9 etc. Et come alcuni fanti di Seraphin da Cai alozati a Carpi e Caslegnedolo, andati per far danni, vene certi cavali di Verona, di quelli di monsignor di la Roxa, e ne amazò 15, feriti altri fanti, sichù è sia cerio disordine ; ha mandato a veder etc. Item, al ponte sora l’Adexe, a Albarè, par che uno corier, veniva di Mantoa con letere, di missierZuan Jacopo Triulzi si tien, e veniva a Venecia, per alcuni fanti era sta spoiato, tolto ducati 5 havia adosso et ferito e ama-zato, e butato in l’Adexe. Esso provedador à preso do fanti di quelli; examinati, à inteso questo;li altri è fuziti. A scrilo a Mantoa per saper che corier era. Di Crema et Bergamo. De occurrentiis ; nulla da conto ; solum da Crema dii zonzer 11 alcuni di Scoli, qual è venuti via da Piasenza per aversi data quella terra al ducha di Milan; quali hanno mandato a dimandarli salvoconduto. Esso rector, sierBortolo-meo Contarmi, li mandò a dir che non li voleva far in scriptis, ma le t<:rre di la Signoria nostra erano libere; por tanto desidera l’opinion nostra. Item, à auto aviso missier Zuan Jacopo Triulzi era sta retenuto da’ sguizari, come scrisse, tamen al presente revoeha l’aviso : non fu vero etc. MARZO. 24 Di Biase,ma, di Vicenao Guidoto secretano nostro, dì 7, qual è andato lì col viceré et il ducha di Milan e de lì via. Scrive quella terra si à data al Ducha per dubito dii saco. El conte Nicolò Scoto e la sua parte, zercha numero 400, erano ussiti e andati ai loro castelli ; spora Parma farà il simile. À, per via cerla, che di Franza vien di qua da’ monti, per l’impresa de Italia, lanze 1200 et fanti 14 milia soto do capi, il duca di Barbon e monsignor di la Peliza, e per questo aviso il viceré è molto contento esser col suo exercito di là di Po ; e altre particularità, ut in litteris. Di Ursi Nuovi, di sier Lodovico Querini provedador. Avisa come à per uno, vien da Bles, parie a dì....., dize l’acordo era concluso con la Signoria nostra, e avea visto per Bles sier Andrea Griti nostro in libertà ; et altri avisi di le cosse di Franza, ut in litteris. Di domino Hannibal Bentivoy, da Ferara, drizata al conte Guido Rangon. Come sta a veder chi sarà Papa. Bologna è ben munita ; aspela suo fratello conte Alexandro, qual andò dal viceré et sperava da lui aver ajuto a meterli in Bologna ; si racomanda a la Signoria nostra e prega lo avisi etc. Dii vescovo Saracho de Lepanto, è sufraga-neo a Vicenza, manda una letera auta da Roma da domino Francesco de Ruvere episcopo di Vicenza, di primo. Scrive si feva le exequie, poi intrerano in conclavi. La parte di Spagna voi San Zorzi si no Sinigaia ; la parto di Franza Flisco, Slri-gonia. Final et Nantes ; et non potendo far niuno di questi, condesenderà a far il nostro Grimani etc. Noto. In questa matina, vene in Colegio Zuan Al- 9 * berto da la Pigna con lelere dii ducha di Ferara, et fu concluso levar le ofexe e si reslituissa li presoni hinc et inde, si vadi per tulio senza dubio, et fera-resi vengano a galder il suo in padoan e sul Pole-sene, e cussi li nostri sul ferarese eie., dicendo il Ducha manderà orator poi a questa Signoria a concluder il resto e voi esser bon fiol, e li corieri vadi- 110 a Roma presto, à fato meler li porti sora Po. Tamen, di questo levar di ofexe non è stà fato scri-tura, solimi scrito letere a Ruigo e allrove dove é stà bisogno ; c cussi di qui indrio si fo amici. Andò in questo Pregadi, poi leto le letere, sier Polo Capello el cavalier, venuto zà più dì provedador zeneral in campo, in renga, e relerì e fe’ tre parte di la sua relatione. In la prima, il cazar di francesi de Italia, e come è stà tre volte in campo al cazar di francesi, et con tre exerciti à passato Po ; et in la seconda parte disse dii condur de li exerciti di