471 MDXIII, tUIO. 472 Di Lignago, di sier Jacomo lìoldù proveda-dor, vidi letere, di eri, hore 17. Come era zonla la loro licenlia di partirsi da lo illustrissimo capita-nio zeneral insieme con sier Hironimo Barbaro ca-stelan, qual stava grieve, et cussi partirono subito. Restava li, di bordine dii signor capetanio, do contestabili con una barella, acciò,venendo i nimici, pos-sino montar in barcha e fuzer via. È sta preparato polvere e fassine a li lorioni di la roeba, ita die subito, sentendo il venir de i nimici, meteriano foebo ; ina tien i nimici non verano lì, sapendo esser sta leva quello vi era in Lignago et in la roeba, et non vi esser resta custodia ; et a questo modo si potrà varentar di non brusar forsi sì bella forteza. Copia di una letera di la licentia ave sier Nicolò Pasqualigo podestà c capitanio di Vicenza, di partirsi. ■ Magnificc et durissime tamquam frater honorabilis. Essendo processe in campagna verso San Martin et Chaldiere le gente alemane et hyspane, consultato la cossa con lo illustrissimo signor capitanio generai, a sua excellentia et a nui è parso la stantia de Vi-centia a la magnifìcentia vostra e a quelli capi et geiile d’arme non esser hora più secura; et tanto più quanto per una letera dei deputati de quella cità, del giorno de beri, directa ai locotenenti cesarei, per stratioti nostri intercepta, Inibiamo inteso come se mandavano a dedicare loro et la cita a la devotione de la Maestà Cesarea. Per tanto, con el Consejo de esso signor capitanio dpariter nostro, dicemoa la magnifìcentia vostra che, recepute queste, havuti a sè el magnifico domino Zuan Paulo Manfrone et signor Lorenzino di Bassano, li comeliate in nome de 10 illustrissimo signor capitanio et nostro che subito con le zente loro se partino da Vincentia et se condu-cliino con quelle a Citadela, solicitando che le biave et altre vitualie di quel canto con ogni celerità siano portate in Trevixo, advertendoli a star in termini in quel loco ben oculati et uniti. Et sicome se certifi-cherano del moto de’ inimici, se transferiscano in la dita cità di Treviso, dove adrizassemo beri el signor domino Guagni Pichone con el colonello suo de fan-tarie. La rnagnificentia vostra cometerà etiam a li dieti che ne T andar suo in Treviso da Citadela fa-zino ancor in compagnia loro partirsi da quel loco el rectore. La qual vostra magnifìcentia veramente con el camerlengo et quelli altri oficiali nel partir de 11 prenominati capi el gente nostre de Vicenza se le- verà similiter lei et se anderà poner in Padoa, expetando de lì ordine de la Illustrissima Signoria de quanto rilaverà ad exequir. Non diremo a la ma-gnificentia vostra che in questa levata la usi de la sua solita prudentia et inanello tumulto si pò, perchè quella cognoscemo discreta et intelligente, et spe-ramo che la se gubernerà mature et acortamente ;a la qual non ne occore per queste di notar altro, salvo lo adviso immediate suo del recever et exe-cution del presente ordine nostro, esser da nui aleso ; ben vi aricordamo se de lì sono orzi et mu-nitione, li faciale aviar a Padoa senza alcuna inler-position di tempo. A vostra rnagnificentia ce oferimo. Montagnance, die quinto Julii 1512, horce 22. Andreas Lauretanus et Dominicus Contareno provisores generales. A dì 8. La matina veneno in Colegio Scipion di Ugoni et Borlolamio da Barba, fo contestabeli nostri in Peschiera, quali è stà lassati con la taia, l’uno ducali 100, l’altro 50, promessi su la fede. Narono il modo fo perso Peschiera ; et sier Lodovico Contarmi castelan è fato prexon in man dii capitanio dii campo, con taia........Et diti contestabeli fono spazati, datoli ducati 10 per uno et remandati con letere in campo, aziò fazino la compagnia loro. È da saper, fo terminato eri, plano Collegio, atento molti contestabeli erano venuti qui e voleano esser expediti prometendo far fanti presti, et perchè fazendoli qui, li fanti di campo veriano via a tuor danari con queste compagnie nove, però fo ordinato rimandar li contestabeli in campo al capitanio zeneral et provedadori, et ivi, parendoli, li dagi con-duta eie. Di campo, di provedadori generali, date in Este, eri, a hore . . . Come aspetavano il capitanio zeneral ritornasse la sera di Padoa, et haveano auto letere dii Vituri provedador di stratioti, di ozi, da Lonigo, esser partito con li cavali lizieri et venuto lì, perchè i nimici erano venuti di longo ad alo' zar a San Bonifazio, dove zà loro alozavano, et erano zonti prima, a loro levarsi, li cavali lizieri inimici. Itera, che Mercurio Bua capo di stratioti, era con TImperador, è venuto da lui provedador Vituri con stratioti, cavali numero 32, el qual liavea salvo-conduto dii capitanio zeneral nostro. De’ inimici sono lanze 700 spagnole, fanti 5000 spagnoli, 2000 lanzi-nech el 5000 alemani con arlelarie pezi numero . . .