363 MDXIII, GIUGNO. 364 ponte per passar l’excrcito nostro, per haver auto letere dal provedador zeneral di campo. Item, avi-sa, per uno venuto da Bologna, partì a dì 3, come missier Janus di Campo Fregoso era partito de lì e andato in campo di spagnoli. Item, era zonto a Bologna uno comissario dii Papa con danari per dar a le zente, ma ancora non havia dato alcun dinar; e altri avisi. Noto. Di Ferara non si have alcun aviso di nove, et il Ducha non fa alcuna movesta, sta a veder et fa da savio. Convicina ben con la Signoria nostra; et in questa terra era il suo secretano. Di campo è uno aviso. Come il provedador Contarmi à (rato ducati 600, che lui havea de lisoi, per dar a le zente, e lato letere di qui al banco di Pixani da esser dati a sier Domenego e Anzolo Contarmi. Item, come quel zorno, a hore 20, si do-veano levar di Caxal Moro et venir col campo più in qua, et pativano di pan; et che il campo si ajutava con carnazi, et veriano verso Valezo. Di Raglisi, dii Gondola abate di Meleda, di 20 Mazo. Come scrisse di le cosse lurchesche e di le vitorie del Signor turco conira soi fratelli; et quando el fe’ strangolar Achmat so fratello disse : « Dio mi perdonerà, perche l’ho fato per la fede, acciò vedendo cristiani la disension tra nui fradelli, non fosseno venuti a tuorne il Stado, e però lui reposerà e Dio mi perdonerà ». El qual Signor à mandalo hostc a una terra di 1’ hongaro nominata .... ....., qual presa potrà de facili obtenir il resto. Item, avisa come sier Anzolo Trun soracomito nostro, quando el fo lì, fece certi danni su el suo dii monasterio, et volendo la refatione, li mostrò il pi zuol di le sue arme; per tanto suplicha la Signoria lo fazi satisfar. Fono lete le letere scrite per Colegio in campo a sier Domenego Contarmi provedador zeneral, la prima a dì....., da sera, in camera dii Principe con do di Colegio, sier Nicolò Bernardo e sier Alvise Pixani savii a terra ferma, che si meravigliava di tanta fuga. L’altra, di eri, per Colegio, che lo car-gava mollo di la fuga e doveva restar con lo exer-100* cito a Ponlevico, el aver notilia dii campo francese quello era, e non manco dii campo spagnol, qual, intendemo, non è mosso; con altre particularità. Et che vengano fino a le rive di 1’ Adexe ma non pa-sino fino non inlendino il seguito di campi, merave-gliandosi non haver scrito nulla a Crema dii suo levar, e manco avvisarne si domino Thodaro Triulzi è in campo nostro over non. Conclusive, cargandolo molto di fuga e aver confuso l’impresa. Fu posto, per li savii d’acordo, una letera a sier Andrea Griti procurator in campo di Pranza, di quanto havemo auto di la strage aula, et credemo siano retrati per più segurtà dii campo, et il nostro campo si levò con quella furia vedendo il paese voi-zersi et il campo yspano propinquo; per tanto debi dir a quelli capetanii regii debano rinforzar l’exer-cito, perchè il nostro exercito, qual è salvo e inlacto, ritornerà in ajuto, et far unanimi l’impresa; con altri capitoli et parole, ut in litteris; et debi mandar questa letera di longo in Franza a sier Marco Dandolo dotor et cavalier orator nostro appresso la Chri-stianissima Maestà. Et fu presa di luto el Conscio. Fu posto, per li savii d’acordo, una letera a Roma a 1’ orator nostro in risposta di sue, con mandarli li sumarii di le nove havemo tutti ; el quello havemo et cussi haveremo di tempo in tempo comunicheremo con la Sua Beatitudine. Presa. Noto. In le letere di Roma, di 7, di l’orator, è questo, come quando el fo dal Papa a dirli le nove di Brexa et Milan acquistata et di felici successi di francesi, il Papa disse: « Ne piace saper, ma che avete di sguizari? ». Item scrive, il Papa oltra la cruciala manda in Ilongaria et Alemagna contra turchi, etiam vi manda il Cardinal Strigoniense hongaro, e sarà legato. Item, che uno li disse tutti manda oratori al Papa a congratularsi e a darli ubedientia; la Signoria, che doveva esser la prima, non li manda. Fu posto per li consieri, excepto sier Piero Mar-zelo, poi lela una suplication de li nodari di Seravaie, numero 40, dolendosi di sier Zorzi Lion, qual à la canzelaria di quel loco per grafia data a una sua moier, et il canzelier voi ingerirsi in cosse zìvil che a loro apartien per soi privilegii e statuti, et nara le loro calamità patite per la guera, et non hano il modo di comparer qui, et nomina certa sententia in loro favor facta, qual fo intromessa per sier Lorenzo Orio dotor e sier Vetor Capelo syndici, ina sier Andrea Mozenigo dolor non fu di opinione, con molte parole, ut in gratia; unde li consieri mes-seno che ’1 dito canzelier di Seravaie, et quelli, che per lempo serano, non se impediscano di cosse zi-vii. Fu presa. Fu poi mirato in materia pecuniaria et posto per 191 i savii dii Gonsejo e di terra ferma, excepto sier Antonio Trun procurator e sier Alvixe da Molin, do decime a li governadori a pagar, ut in parte, a restituir di danari dii sai, poi le ubligation prime con il bon etc. Andò in renga sier Alvise da Molin savio dii Conseio, dicendo aver modo di trovar 20 milia