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    a nomo di la Signoria nostra. Item, scrivo esso provedador aver aviso che 200 homeni d’arme spagnoli erano levati dii campo yspano alozato verso Piasenza e Parma, et andavano verso reame.
       Da Vicenza, di sier Nicolò Pasqualigo podestà et capitanio; di Cotogna di sier Hironimo Màlipiero provedador; di Montagnana, di sier Andrea Tiepolo podestà, in consonantia, di 28 tutte. Come Mercurio Bua capo di stratioti de l’Im-perador, qual era in Verona, con quelle zente erano lì in Verona, da cavali 400 et 3000 fanti et 8 boche di arlelarie pizole erano ussite fuora et venuti verso San Bonifazio e Albarè, dove era la nostra guardia, et esser stati a le man con loro, et nostri erano sta rebatuti et fugali e reduli parte a Cologna, zoè il provedador sier Sigismondo di Cavali et Zuan Forte, et parte a Montagnana, e altri a Vicenza ; et eh’ el mancava domino Vetor di Pii fiol di domino Antonio, era de la compagnia dii padre de lì, zoè homeni
    11	d’arme a dita guarda a San Bonifazio; et nemici erano reduli a San Bonifazio. Preso e'tiam Soave, dove era capitanio sier Michicl Querini qu. sier Hironimo, el qual fuzite in Arzignan ih visentina.
       Di Crema, di 27. Dii zonzer lì Vicenzo Gui-doto, era secretario nostro apresso il viceré, et è sta intercepte letere dii viceré scriveva a Verona che dovesseno star saldi, e che sono per andar a l’incontro di francesi e far testa.
160 Et a bora de disnar, vene altre letere di Vicenza, di sier Nicolò Pasqualigo podestà et capitanio, di questa note. Come i nimici haveano auto Cologna el quella sachizata ; et che in la rocha erano in-tradi el provedador Cavali et Zuan Forte;et Vizenza era in moto, tutti voleano venir via, et si provedesse etc. Item, come havia scrito a Padoa li mandasse più zente poteva.
        Da poi disnar, fo Gran Consejo per far capitanio a Padoa e altre voxe, et domente si andava a ca-pelo, e intrata la prima electione, vene letere di sier Domenego Contarmi provedador zeneral in campo, date a Ponteviclio a dì 27, ore 24. Come ha aviso, per uno dii governador vien di Cremona, che quel zorno, a ore 22, el capitanio zeneral nostro era intrato in Cremona, laiato a pezi prima 500 fanti di Paìavesini i quali volevano loro luor l’onor a dito nostro capitanio, et aver tolta dita terra a nome dii re di Franza, e lolla a descrition. Et che hanno trovato dentro 800 cavali et 1000 fanti svalisali, in le qual lanze 50 erano de’ Colonesi, che sono a soldo di spagnoli, tra li qual fanti erano molti spagnoli. Et come l’era intrato dentro esso capitanio con do-
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mino Theodoro Triulzi orator di Franza, fo in questa terra; et cornei haveano fato levar le insegne di Franza. Questa letera venuta la prima di l’aviso dii provedador di l’inlrar in Cremona, fo soprastalo 1’ andar a capelo e fo leta puhlice per il canzelier grando in Gran Consejo, e tulli li patricii fono in alegreza, e poi si andò driedo a compir le elelion. Et fu-con questa vitoria tolto capitanio a Padoa sier Domenego Contarmi è provedador zeneral in campo, et rimaso, sicome qui soto si vederi da chi e le balo-te. Et avanti fusse licentiatoGran Consejo, vene altre letere di campo, pur da Pontevico, di 27, ore 4. Avi-sava più copiose et mandava letere dii signor Por-tolomio capitanio zeneral nostro, date in Cremona a dì 27. Avisava la sua intrata lì e il modo ; et par che apropinquandosi dito signor Bortolomio capitanio zeneral nostro e domino Theodoro Triulzi a Cremona, veneno alcuni oratori di la cita per darsi a la Christianissima Maestà, iusla i capitoli fati con la Signoria nostra, chtf la sia sua ; et che quelli 500 fanti Palavicini, zoè il capo, mandò a dir al nostro capitanio non intrasse dentro, perchè zà loro l’avea tolta perii Christianissimo Re; et il capitanio nostro introe et fono a le man con dili fanti, quali fece tai/tr a pezi et bularli nel Po parte, et intrato in la terra, come ho dito, e con il signor Theodoro Triulzi. Tro-vono 800 cavali de i nimici, tra li qual 200 cavali di homeni d’ arme, et 1000 fanti, tuli spoiali et mandati via a la liziera.
    Da Vicenza, la sera, si have come i nimici aveano auto la roca di Cologna, et preso domino Sigismondo di Cavali proveditor et execulor e sier Hironimo Ma-lipiero proveditor dii loco, e sier Marin Màlipiero suo fratello era lì a piazer; et che Zuan Forte era slà ferito di uno schiopeto et stava gravissimo. Etiam preso uno fiol di domino Antonio di Pii, che è quello ho notato di sopra, nominato domino Vetor, et brusato alcune case et il locale, et sachizato quel loco di Cologna. Etiam mancava domino Leonardo Grasso prothonotario, era andato lì, come ho scrito di sopra.
   Da Montagnana fo etiam letere di sier Andrea Tiepolo podestà. Diti inimici esser corsi fino al Frasine, e provision fate.
    Fo, per Colegio, scrito in campo subito di questo disordine seguilo in veronese et a Cologna, e dovesse far provisione. È da saper, diti inimici, auto che ebeno Cologna, brusono el ponte nostro che si feva sora 1’ Adexc, qual poi, quando passò il campo nostro de là, fo disfato e tiralo il ponte in terra.
    A Vicenza, in questo mezo, era zonlo Zuan Paulo