GG7 aidxiii, Pontifice li ha dito non si voi impazar più zercha l’acordo, che non intendemo la causa, pregando Soa Beatitudine non voji restar di tanta bona opera quanto è pacificar la christianità, perchè nui deside-rcrno la pace; e i ninnici sono in Vicenza tutti et 11 si stanno; et come il suo successor sier Piero Landò partirà immediate, e da mo’ sia preso che ’1 dito orator electo parti da mo’ zorni 8, sub penna, ut in parte ; et fu presa. Fu posto una letera al capitanio zeneral nostro, zereha a quanto ne ha scripto soa eccellentia voler fortificar Padoa et sgrandirla et far lavorar al contado, che in questo et in ogni altra cossa si remetemo a la soa excellentia e fazi quanto li par; con parole molto degne; et fu presa di largo; et quanto a voler venir qui, sempre ché’l voji venir, sarà visto volentieri et carezato come i soi portamenti lo merita. Fu posto, per i savii, che tutti quelli hanno promesso di prestar a la Signoria nostra a scontar in le soe angarie e di altri, debano da mo’ zorni 8 aver con etieto portato li danari a li camerlengi, aliter pa-gino a raxon de ducati 25 persi per 100. A l’incontro, sier Zorzi Emo savio dii Consejo voi che si da mo a zorni 8 non arano satisfato, siano publicati nel Mazor Consejo aver promesso e non satisfato. Andò le parte: una non sinciere, 3 di no, 85 di sier Zorzi Emo, 88 di savii. Itenm balotata ... di savii, 112 di F Emo, e fo presa. Fu posto, per li..., dar provision a la moier dii qu. Marin Verigoler bombardar al bnstion a Padoa di Santa f, si brusò, ducati.....al mexe, et maridar una sua fiola, ut in parte. Fu presa. È Zuan Jacomo so fiol mesurador al formenlo. Fu posto, per i savii ai ordeni, di liberar li beni di Vendramini fo sequestrati per questo Consejo a requisitimi di mori, videlicet Abram, Serahala mercante alepino, et che i zudesi electi tra il moro e loro Vendramini per nome dii qu. sier Marin, fo suo fra-delio naturai, li zudexi sono sier Beneto Contarmi qu. sier Cabriel et sier Matio di Prioli qu. sier Francesco, possino far certa ubligalion et ypotecation a far il pagamento di quanto sententierano ete., ut in parte. Andò in renga sier Vetor Morexini, è provc-dador sora le pompe, dicendo che ha far i savii a me-ter questa parte; li rispose sier Antonio Loredan savio ai ordeni, e tandem fu presa. Fu posto, per i savii, che de ccetero i libri di quelli refudavano i beni paterni, cussi come erano visti per li scrivani di governadori di l’intrade, cussi siano revisti per li provedadori sora i conti. Fu presa. GG8 Fo mandato a Padoa in questa sera ducati 4400. Exemphm. 364 Altissimo, excelleritissimo et potentissimo Principe nostro carissimo bel fratello et cusino ne raco-mandamo a voy, alla vostra cordial maniera. Nuy havemo recepute vostre letere perei vostro araldo Rosso, per le qual voy aprobate et ratificato le cose per li vostri comisani et imbasiatori facte ultimamente cum li nostri sopra li confini del vostro et nostro reame, per la riformalione delle ingiurie passate, le qual si convien reformar, come par a voy et al vostro Consilio, continuar et dechiarir da mo’ fin a quindese de Octubrio; et ultra di questo voy rescriveti che un homicidiario di mar non de’ comparir personalmente ma per procurator. Noy non sapemo dove trovate questa lega, perchè non è con-tinuta in le lege civil et canonice, et voy e prece-sori vostri dovete ben cognoscer che non fu mai in potestà loro, nè sarà in la vostra de dimostramele vostre lege. Quando occorerà questo, il judice superiore iudicarà divinamente, et nui volemo et intendemo che ’1 sii così judicato, come l’è slà per li vostri progenitori nel tempo passato. Et riguardando le altre letere vostro a nui mandate per el nostro araldo Alexio, vui ne certificate et iurate de non voler per modo alcuno intrar in le triegue fatte cimi el re Christianissimo et con it vostro bel padre re de Ragona, perchè voy et tutti li altri della sancta liga non dovcli, nè poseli far pace, triegua o abstinentia di guerra insieme con il comun inimico della sancta liga senza el consentimento et asentimento de tutta la confederation; et che el procurator re de Ragona et voy et ciascuno de voy siete obligati a far guerra actualmente contra el vostro comun inimico in questa presente estate, et così dal canto vostro è stà deliberato e concluso de far, perchè cusì voy e loro havete zurato et promesso in la giesia de San Polo di Londra el giorno de San Mauro proximo passato. Et ultra di questo, havete recusato far salvoconduto a nostra requisitione, che niuno di noslri servitori possi venir alla presentia vostra per la ditta causa, come ne ha reportato el nostro araldo. Altissimo, excellentissimo et potentissimo Principe, nostro carissimo bel fratello et cusino, li apontamenti di vostri et nostri comisarii sopra li confini; sono stati perem-ptorii de vostro et nostro consentimento. Da poy molti giorni per voy et nui assignate per la refor-matione delle cose che avanti doveano esser, el co-misario nostro se ha offerto far rason al tempo, et AGOSTO.