53 UDXI1I, MARZO. 54 darli »’spagnoli; e judicasi non si farà niente, come sempre lia faclo in ogni sua dieta. Dii dito, di 18. Come era zonto lì uno messo, vien di Verona, dii capitanio Ronchadolf, per scuo-der certi resti promessoli da quelli di la Riviera di sora; el qual di/.e zà do zorni todesehi erano lì a Verona levali a rumor insieme, perché voleano danari, e per paura dito suo capitanio scampò in castello; et che poi eri ne licenziò 800 fanti che andasse a casa sua ; et che in quella ora vene una letera portata da uno corier de l’Imperador al dito capitanio, el qual capitanio leta, disse ad alcuni francesi che erano lì : « State di bona voja che son fino 8 zorni per darvi la niaior nova dii mondo eie. 27 A dì 20, domenega di V olivo. Essendo eri zonto qui don Pelro de Castro orator del viceré, é alozalo a San Zorzi, li fo mandato zerca 8 zentilho-meni a levarlo di caxa e condurlo a la Signoria ; et venuto, il Principe vene zoso in chiesia con li altri oratori, videlicet lo episcopo de Ixernia orator dii Papa defuncto, l’orator di Hongaria e questo dii viceré, el il primocierio di San Marco, et la Signoria con altri senatori, et udite messa iusla il solito ; né poi Colegio si reduse. Da poi disnar, predichò a San Marco el predi-chalor di Frari menoii nominato fra’ Zuan da Pon-tremolo, ch’é ministro di Toscana, predichator valente ; et a San Francesco di la Vigna predicha frale Rafael di Uberli venitian, el qual in campo predi-clioe e balizò uno hebreo nominato .... con ... ; el qual per soi meriti portava la barda negra. Io fui a la predica a San Stephano da uno heremilo nominalo frate Hironimo di Verona, el qual alias prediehoe a San Salvador; et perché el predise ch’el re di Pranza ne romperà la fede, fu privato di la predica. Hor questo predicador questi zorni disse, ozi voleva dir quello seguirà nel mondo in anni 17, e cussi comenzò e feze una predicha dicendo per profelia, e comenzò: Ille ego qui quondam gracili modulaius avena carmen et egressus silvis vicina coegi. Poi disse che dii testamento vecliio fino a Christo, era G4 generation, et da Cliri-sto in qua 51 generalione, et tutte si havia scon- trado, alegando Salamon nel primo dì......di una profecia ch’el disse, e però questi 17 anni che vien, sarà grandissime cosse in Italia, e in questa terra sarà sisma in Ecclesia Dei etc, concludendo, beati quelhoro non si troverano vivi ; et che do-man e l’altro etiam predicherà di questa materia. La qual predica, judicio meo, non dovea far; era tuta la chiesia piena. Eri zonse qui sier Ilironimo da Canal di sier Bernardin, vien di....., qual andò col Cardinal Hadriano per intrar in conclavi. Dize, si ’1 mercore a dì 9 si feva scrutinio, il Cardinal Grimani havia bon, ma non fu fato; et a dì 10 fu solimi 4 cardinali i qual fo nominati al papato, videlicet Ar-borense, Strigonia, Flisco et Grassis. Et Arborense ave 13 voti, tende la sera poi 12 cardinali andono dal Medici a dirli vi faremo Papa, et cussi il zorno sequente fu fato senza altro scurtinio, e luti li cardinali li deteno i loro voti etc. Noto. 11 Cardinal Corner et llagona sta in palazo col Papa. A dì 21. Vene in Colegio don Petro de Castro orator dii viceré, el qual sentalo apresso il Principe, presentato la letera di credenza e fato le debile sa-lutatione, si alegrò di la creation di questo Pontifice, qual lien sarà bon per Italia. Poi disse che, acciò si concludi la pace si Irata con I’Jmperador e la Signoria nostra, al qual efl'ecto el conte di Chariati è andato in Alemagna, et perché le trieve compie questo mese saria bon perlongar per luto mazo con uno altro mexe di conlrabando, il Principe li disse questo si trateria col Senato e se li risponderà. Vene il vescovo de Ixernia, orator era di papa 27 * Julio, per alcune cosse particular; el qual treva ducati 100 al mexe di danari di la santità dii Papa, et disse come a Roma era sta dito lui esser morto, et zà li soi beneficii erano sta impetrati ; pur é ancora uno servitor di sto Stato. , Vene poi domino Petro di Bibiena, nominato più volte in questa mia Diaria, per il qual fo mandato, per il Colegio, molti zentilhomeni a levarlo di caxa, qual sta a San Stefano in cha’ da Leze, et condurlo qui a la Signoria come orator e nontio dii Pontifice. La qual nova si ave eri sera per letere di l’orator nostro portate a posta per il cugnato di domino Petro, qual vien di Roma con questo aviso. Et tra li altri, Io vi andai et lo acompagnaino in Colegio vestito, al solito, di veluto negro. Et venuto in Colegio, il Principe si levò suso e vene zoso dii tribunal e lo abrazò, et lo puose a sentar apresso; e mandati fuora chi non erano di Pregadi, esso domino Petro apresentò il breve dii Pontifice a la Signoria, come lo havia electo per suo nontio e di la Sancta Sede a questa Signoria, al qual se li darà quela fede rizercha a uno nontio di Sancta Chiesia e trata-rà con questa Signoria quello accaderà : la copia dii qual sarà poi avanti posta. Poi fe’ lezer una letera di domino Bernardo suo fratello, ch’è tutto col Papa, di Roma, di 17, qual si aiegra di la creation dii patron Pontifice, qual l’à fato tesorier e vestito di sua