361 MDX1II, GIUGNO. Reverendus dominus Justinopolitanensis. Reverendus dominas Nazaret. Reverendus dominus llcinensis. Reverendus dominus Urbinatensis. Reverendus dominus Anglonensis. Reverendus dominus Taurinensis. 188 Additi per Sanctum Dominum Nostrum de bis qui non interfuerunt eongregationi tempore ele- ctionis. ' Reverendus dominus Sibinicensis. Reverendus dominus Amalfitenensis. . Generalis Praedicalorum. Generalis Miiiorum. Placet et ita deputamus. Anno a nativitate Domini millesimo quingentésimo decimo tertio, indictione prima, pontifìcatus Sanctissimi Domini Nostri Leonis divina providentia Papa; decimi anno ejus primo, die vero tertia mensis Junii, retroscriptae litterae affix® et publicatse fuerunt in basilicis Principis apostolorum de Urbe et latera-nensis ac cancellari* apostolica; valvis seu portis, nec non in acie Campi flore per nos cursores hic suscriptos. Ita est Io. Bernardi Sanctissimi Domini Nostri Papae et romane curi® cursor. Ita est Eurardus du Vivier cursor. 189 Di Boma, vidi letere particular, di 6. Come a di 3, venere, il Pontífice fece concistorio publico e dete audientia a li oratori fiorentini, quali andono molto ben in ordine con cavali più di 400 in questo modo. Prima li andava inanli zereba cavali 200; poi vene il magnifico Juliano di Medici fratello dii Papa a man drita, et uno prothonotario oratore in mezo, et uno altro vechio orator a man mancha; poi li altri oratori sequivano a tre a tre, in tuto numero 11, perchè uno, videlicet......., restò in Roma amalato e non potè venir. Poi sequivano zentilhomeni fiorentini asai; et avanti arivaseno al castello, fo tirato l’arte-laria, et cussi quando pasò il castello, in segno di alegreza. Li oratori erano vestiti di veluto cremesino a manege dogai. De li cardinali privati, il Collegio li a messi in pectore pontifcis, et quello lui farà sia facto. Scrive si mormora molto de lì la Signoria nostra non habia ancora facto li oratori, e si stima ne farano 8 almeno. 11 Pontifìce baria a caro sier Polo Capelo vi fusse nel numero e restasse in locho dii Foscari. A dì 5 intrò li oratori di Poiana, uno episcopo, l’altro uno baron con asaissimi baroni et molti polSchi de li soi vestiti di rosso, e con cavali forniti di arzento. Lo orator, eh’ è episcopo, vestito da episcopo, e l’altro sopra uno beletissimo cavalo bardo fornito di perle, et lui havia una ca-sacha di brochato d’oro, et di sopra un’ altra ca-sacha di scartato fodrata di veluto negro con le manege rechamate di perle ; contra li quali futi li oratori e fameglie di cardinali e dii Papa li andono incontra. A dì 6 si ave letere di Venecia, di 1’ aquisto di Brexa. Etiam vene la nova di Milano, Cremona et Pavia voltate a devution di Franza; tutti dicono el signor Bortolomio si porta et à portato da un Cesare etc. Nome di oratori fiorentini. Domino Juliano Tornaboni. Bernardo Ruzelai. Filippo Buondelmonte. Joanni Baptista Ilidolfi. * ' Pietro Guizardini. Benedeto Nerli. Lanferdino Lanferdini. Neri Caponi. Lorenzo Morelli. Lueha di Albizi. 189* Luigi da la Stufa. El in locho di l’arziepiscopo di Pazi, morì, . . . . Oratori di Poiana. Il reverendo domino Joanne archiepiscopo Gncs-nensis. Il magnifico Stanislao de Ostrorog cavalier, castelan Callisiensis. Di Padoa, di sier Alvixe Emo capitanio e j 90 vice podestà, di ozi. Dii zonzer lì sier Alvise Barbaro, e lo lauda assai, el qual va verso Este con il ponte per far sia in ordine. Item, scrive di preparamenti et provision fate lì in Padoa per lui capitanio, et di le monition vi sono, replicha et farine etc. Di sier Alvixe Barbaro provedador di Padoa, dì ozi. Come el si parte, va a Este e col ponte ; lauda il capitanio di Padoa etc. Di Buigo, di sier Donà da L'eze podestà et capitanio, di eri. Come, licet non si senta ben, monta a cavalo et vien a la Badia per preveder dii