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MDXIII, APRILE.
     cipio di la guerra per luor in noia a la messetaria li mercatii fati con foreslior subditi dii ro di Pranza, per farsi pagar poi diio debito di là. Fo acusato e retenuto, el ora, a requisition di la comunità di Lodi, et richiesto da Zuan Paulo Manfron, è stà lassato.
        In questa malina, fo publicà in Rialto una laia presa nel Consejo di X zercha il caso sequì a San Leonardo di quella dona etc. Item, è acadesto in questi zorni che a Santa Maria Nuova andò certi gioii a caxa di uno, dicendo è la zercha, e fe’aprir le porle, volse pegni per lire 200, dicendo è il signor di noie, tamen non era. Etiam di questo el Consejo di X introe e li dele laia.
       Noto. Essendo ozi morto sier Vicenzo da Riva di sier Bernardin, el qual avea messo banco per armar soracomito, et il primo si dovea spazar, fo terminalo in Colegio, sier Alvise da Canal, eh’è il se-cundo, armi prima, et voi la galia di Riva, et quella dii Canal sia data a sier Alvixe Loredan qu. sier Ma-tio, stalo altre volle soraconiilo e voi armar, e cussi messe banco. Sichò si armerà queste do galie ; ma poi tal ordine non ave efleclo per una parte fu posta.
101	Capitolo di letcre di Antonio Bavarin, date in
       Londra a dì 0 Aprii 1513, drisate ai Ee-
       xari di landra, ricevute a dì.. .
        Per zornata vi abiamo dito la provision hanno fato la Maestà del nostro Re. La setimana santa parti de qui nave G9, tra le qual n’è da 10 in 12 de G00 fin 2000 bote ; el resto de bote 200 fin 500. Altre
     10	nave erano in Antona, che se liano eonzonto insieme, che sono in tulio da 80. Hanno etiam G legni longi e bassi come gali e vogano remi assai, che tuli questi marineri viscaini tengono, per questo mare, sarano meglio che galie per andar a laQuara. • Olirà i mariueri per governo dei navilii, che sono al dopio, vi sono da 1G milia combaienti, luti bonissimi homeni et ben ordinati de victuaria. El simcle, la Maestà del Re a tutti i capitanei ha donalo una cola de damaschiti verde e bianco, che è la sua divisa, et' a’ nochieri penexi e parioni de zambeloto ; poi a tutti marineri et soldati de bon pano verde e bianco. Da poi parlino, non si sano altra novela. De Pranza non si sente d’armata che frasche, che se stima non vo-rano veder inglesi ; ora atendeno a far presto per terra e serano presti per mezo Mazo o poco da poi, con posanza inextimabile. Facendo altri come questo Re, che va de bone gambe, realmente francesi starano male. El novo Papa li ha scripto et prega sie-gui la impresa, che non bisogna, che è più caldo cha
 mai. Barano 10 milia homeni d’arme a cavalo, el forzo lizieri, li altri grossi e bardali ; 12 milia arzieri inglexi pedoni che tirano freze che par dardi, G000 con alebarde et 5000 che liano una arma non più veduta e longa G piedi con una baia in capo, con G ponte d’azal fino. Poi sguizari assai d’ordinanza con carele et altro senza numero per guarda de la sua persona. Olirà i homeni a cavalo, sono i suoi 1000 homeni de corona benissimo in ordine; in texta 14 cavali grosissimi con coperte de drapo d’oro richis-simo et veludo cremexin, con campanele d’arzento dorade per gran valuta ; el tanta altra pompa che saria tropo longa a dirlo.
Exemplum.	102
    Littera regis Anglia ad cardinalem Eboracensem, Ilomoa (1).
      Reverendissime.
     Certiorem facimus dignitatem vestram reveren* dissimam nos binas ternasvelitteras eius accepisse de morte fcdicis recordationis Papié Julii et electione Sanctissimi Domini Nostri Papa; Leonis, et gratissima nobis est singularis illa diligentia qua in omnibus rebus nostris islic ex sententia vestra conficien-dis utilur. Quamvis nos magno dolore aflecti fueri-mus intellecta morie Papié Julii, tamen cum nuncius nobis esset Reverendissimuui Dominum cardinalem de Medicis Divina Gratia ad illam altam dignitatem et auctorilatem provectum fuisse, incredibili nos consolatio et huticia nos cepit, considerantes quam prudenter, quam humaniter, quam denique pie et religiose,sandissimam confcederationemin defensio-nem Ecclesia; Dei factam illico confirmavit, et ei-dem se adiunxit, sicut dare inlelleximus ex pientis-simo Sanctitatis eius brevi qoo indicai se nobis et carissimo patri nostro regi Chalholico vehemenler favere et in nobis omnem spem suam collocare ; quorum humeris omne onus incumbit impensarum, pe-riculorum et discriminum belli concitali ad Eccle-siam defendendam et a sa:va regi Gallorum lira-nide liberandam, qui Ecclesia; Dei et omnibus chri-stianissimis principibus comunis est hoslis. Et quo-niam nos ipsi congratulati sumus Sanclitati eius , banc fodicissimam ad tam altum fastigium assump-tionem; agentes eidem immortales gratias de singu-« lari qua nos prosequilur benivolentia, sicut patet ex nostris litteris quarum exemplum dominatio vestra reverendissima bis inclusis accipiet, omne reliquum
         (1) Anche i due documenti che seguono sono nel testo scoi*«
 I rettissimii	Noia degli Editori,