535 mdxiii, Di campo, da Padoa, fo letcrc di osi, liorc 10. Come i nimici sono al solilo loco di la Bataia, e ozi voleano dar danari. Ilaveano fato lo monstre ; et poi dicono di venir solo Padoa certissimo. * Sumario di una letera di Padoa, di 23 Luio, di sier Jacomo Michiel, fo di missier Dia- xio, drisata a sier Andrea Foscarini qu. sier Bernardo. Come zonse de lì a dì 20 con homeni 10 pagati a sue spexe per servir la Signoria nostra ; et el zuo-ba, a dì 21, tutti li zentilhomeni e citadini venitiani feno la monstra al pra’ di la Valle in la caxa dii vescovo Venier di Corfù, dove aloza el signor capìta-nio zeneral, dove era sier Batista Morexini podestà, c tutti tre li provcdadori Griti, Loredan e Contarmi. Di soi homeni Ialite do; et voleno remcter do altri di quelli di Venezia e non di Padoa per non sminuir quelli finiti sono de lì. I nimici eri veneno a la Bataia, mia 7 di qui, e i cavalli lizieri corseno al Basando, mia do lontan di le porte. Questa matina si ha, i nimici sono, al solito, a quelli lochi, e prometeno venir solo Padoa doman infàllanter. Se dize sono in do coloneli, in uno spagnoli, in l’altro lodeschi, et esser grossi da 25 milia per esser zonto el Cur-zense con molti tedeschi, e aspelano le zente dii Papa, et da 150 lanze di Ferara, et hano artelarie e modo di vituarie da Ferara. Tengono aver certissimo Padoa ; usano arte che donde vano dal primo corso in suso, che toglieno quel pono. Poi fano a saper a tutti li fuziti tornino in loro caxe che più non harà noia alcuna, ita che molti villani si fidano in tornar, e questo fanno per non haver a combater con Villani o per aver modo di aver vituarie ; e si Ferara vien, aràno vituarie in abondantia. De qui si metiamo in ordine, e sono belissime compagnie di zente d’arme, ma non tante di fantarie; pur ctiam di fantarie si poi pasar. Ozi è zonte do compagnie di Romagna di Obizo lìaspon da Bavena, con fanti 350 ben in ordine. Siamo da fanti 7000; si aspeta fino a 3000; tra quelli vien di Romagna e di Trevi-xo, si arà da fanti 10 milia. Poi i popoli, che son molli, intervenendo visentini e altri reduti di qui; sìcliè al iudicio suo non è da stimar i nimici, anzi da stimar ma non temerli. Le provision si fa son bone, poste le artelarie a segno, fato 3 bastioni, d’onde à parso il locho più debele, zoè uno a la Saonaruola in triangolo grande e forte, ben considerado per il signor capitanio ; l’altro a Santa f; el terzo al Portello. Posti li zentilhomeni a la porta e a la guarda 536 di la piaza con li soi homeni ; e lui, per esser lardo, fo posto a la piaza. El signor capitanio zeneral fece a 285 la mostra di zentilhomeni e citadini venuti una ora-tion exortatoria a esser soliciti. vigilanti e pronti al ben di la patria, mostrando di parlar come capitanio e comesso di la Signoria nostra, et come zeliti-lhomo venitian e alicionato a la patria nostra, mon-strando per exempio di antiqui romani che non amavano altro che Dio e la patria, e quando uno moriva per la patria se reputava santo, et immediate esser rapto al zielo, come i martiri hanno reputalo morir per Cbristo. Fo difusa ; è longa oratimi e ben acomodata, e la conclusion era si stesse vigilanti e si tratasse ben dove si era alozati, non liranizarlì per esser spechio a li altri. Li fo poi risposto per sier Leonardo, che la intention di lutti quelli erano venuti di qui non era altramente, et che erano 10 da ca’ Boldù, i qual desiderava esser messi tutti di quella fameia a una fazion, aziò meglio se intendesse la condilion loro. El capitanio disse : « Tuli siamo una cossa; non voiamo meter diferentia.» Poi lui, sier Jacopo Michiel, rispose che la soa signoria havia parlà excellenlemente, tamen questi aricordi apreso cadauno di noi si habiamo inzegno li hanno auti da la raxon naturai, e credeva cadauno di noi fosse di questa mente; e si alcuno di altra si atrovasse, la sua signoria averia presto a proveder. Et il Griti laudò el parlar dii signor capifanio, e che 1’ havia abulo expresso ordine di la Illustrissima Signoria, che se alcuno nostro zentilhomo si portasse altramente che ben, che immediate lo ’1 dovesse mandar a Vene-tia. E par a questi dì sia stà trovato uno bestiale etc. che si duol nel cuor veder lai infamie, et non nomina chi el fusse. Ozi è stà fato proclame con gran streture, in pena di la vita, che ninno debi zuogar nè tenir zuogo, nè debi snudar arme, né questionar, nè corer a remor de custion che fosseno facte de qui. Scrive el titolo suo, e che ’1 fo al primo asedio di Padoa a la guarda dii Portello con homeni 5 a so’ spexe, et mo’ a la custodia di Padoa con provi-sionati 10 a so’ spese. Questi sono li sentilhomeni fo publichadi osi 285 * esser andati a Padoa e Trevixo, come si ha per letere di rectori e provcdadori de lì. Questi andono a servir dii suo. Sier Lucha Loredan qu. sier Francesco, con homeni 25 a Padoa. Sier Alvise Miuoto qu. sier Jacomo, con homeni 10 a Padoa. LUGLIO.