405 MDXIII, GIUGNO. 40(5 marchcxe Zuan Filippo Malaspina et domino Galeolo di Nogaruole, fo preson qui, per far sedar il popolo eh’ era solo sopra. Item, vidi aviso etiam di campo, come hanno letere di Bergamo et Crema, che francesi non sono per pasar monti et sono firmati a Panaruol, leritorio di Savoia, et li se ingrosavano. Sguizari 12 milia, erano mia 12 in 15 lontano di loro, et francesi mostrava non li temer. Item, che a Milan erano ussiti fuora francesi dii castello, et posto a sacho zercha 60 caxe. Sguizari dimandano a’ milanesi 200 milia ducati, et voleno loro ponervi il governo in Milan. Et di Crema si ha che il capitanio di le fantarie era andato a Pandin, loco si teniva per il Ducha, di conti di San Severino fo fìoli dii conle Hugo, et quello auto et posto a saco, e preso il fradello dii conte Almerigo; et questo è sta fato intervenendo domino Alexandro Donado condutier nostro, eh’ è uno di dili conti fo-raussito dii castello è una soa sorela per moglie. Item, avisa spagnoli, zoè el signor Prospero Colona, con 300 lanze andavano a la volta di francesi sequi-tando essi sguizari di mala voglia et non con volontà. Di Bergamo et Crema aduneha fo V aviso notato di sopra per letere di quelli reetori, di... E come etiam, per via di avisi aulì da Milan a domino Sagramoro Visconte è nel nostro campo, che el re di Pranza à scrito a li soi capitami in pena di la forca niun passi monti et manderà presidii grandissimi; e come il ducha di Savoia, el marchexe di Sa-lucia e quel di Monferà aiutavano francesi, li hanno dato artelarie et fanti numero .... Item, che il re di Pranza havia scrito che di le cose de Ingaltera non stimava, perchè seguiria acordo, et etiam seguiria la paxe con Spagna, unde porà venir in persona a la impresa de Italia ; et che sguizari seguiva francesi ; li qual francesi voleano tornar a la zornata con loro per esser potenti di zente d’ arme. Item, par il ducha di Milan habi fato saper a Bergamo et Crema che voi ben convicinar con loro et non sarà facto alcun danno su quelli territorii, e voi esser fiol di la Signoria nostra. 213* Po scrito, per il Consejo di X con la zonta, a Crema, che subito debbi far restituir lutto il sacho fato a Pandin, et cargar quello Alexandro Donado, eh’è sta causa di questo inconveniente, che non dovea far. Fo scrito a Padoa e Vicenza, che zercha la crida à ordinato il capitanio di le biave non è slà per causa di mal, ma acciò si asuni le biave, perchè volendo penzersi avanti il nostro campo, etiam veder di haver Verona, i nimici da rabia, vedendo il guasto dii veronese, non veniseno a far danno su quelli tentoni ; et però fazi questo intender che con celerità si tagii, ma non in termine. Fo preso poter dar, per Pregadi, di beni dii fii-sco a uno brexan fedelissimo, che fu squartalo a Brexa per francesi, era nel tratato col conte Alvise Avogaro, la madre è fia di Tliomaso di Duchi, ducati 100 a l’anno di provision in vita loro di danari dii disco. Item, ducati 1000 per il maridar di una fida dii qu. domino Thomaso sopradito, ut in parte. Fu posto dar ducati 100 a l’anno di provision a Zulian di Codignola, fo noslro condutier et preso in Brexa. Andò la parte, et non fu presa. In questa matina, in quarantia criminal, per sicr Zuan Francesco Marzelo, sier Nicolò Mozenigo e sier Francesco Longo provedadori sora la sanità, parlò il Mozenigo, fu posto che uno Bortolamio Cavalin era prior a Lazarelo Nuovo, el qual fo condanato a star uno anno in preson e scampò di man di oficiali, et poi posto a Lazareto nuovo fuzl, ch’el vengi a ube-dir termine 3 dì la sententia fata, ali ter habi taia vivo et morto lire.....,ut in parte. Contradise sier Lucha Trun consier, che non potevano meler la parte ; e per li altri consieri fo terminato la metesse, el fu presa, e si presentò. Noto. Gionse in questa terra, eri, sier Lorenzo Foscarini, sicr Jacomo Manolesso, sicr Andrea Dandolo nominali di sopra, fonilo presoni in Pranza, e lassali per li capitoli di la liga. E da saper, in questa malina in quarantia criminal fo spazà il caso eri principialo, clic sier Marin Morexini olim avogador, havendo intromesso tute le sententie fate per sier Sebastian Justinian el cava-lier olim provedador in Dalmatia, ex hoc che non havea autorità, et cri fo inlroduta la causa predila. Parlò dito sier Marin ; li rispose diio sier Sebastian. Andò la parie : 10 por l’avogador, 14 di no, il resto non sincere. Iterimi : 10, et 17 di non^ et questa malina, poi parlò li diti, fo 10 per l’avogador et 21 non, e fu preso di no. A dì 23. La malina in Colegio non fo nulla da conto, solimi letere di Buigo, di sicr Dona da Leze podestà et capitanio. Zercha la crida dii capitanio zoneral di laiar biave, e tutto il Polesene è in molo; li fo risposto in consonanza di quello eri fo scrito a Padoa e Vizenza. Da poi disnar, fo dito uno solenne vesporo a San Marco. Era uno optimo musico dii ducha di Ferara nominato Bindon francese ; fa contralto excelentissi-mameute.