209 MDX1II, MAGGIO. 210 Di Jluicjo, di sier Donado da Leze podestà et capitanio. Come à scrito al ducha di Ferara voji esser contento dar il passo a li fanti vegnirano di Romagna per venir al soldo di la Signoria nostra ; qual ¡1 risposto esser contento, et manda la sua letera di qui; et à ’uto relatione esso Ducha non stava molto contento, nè fa zente, ni homeni d’arme, come scrisse per l’altra. Di Franga, fo leto le letere dii Griti, di 20. Ho scrito il sumario. Di Londra, di sier Lorenzo Fasqualigo, di 20 Marzo, uno capitolo; sarà scrito qui solo. Di sguizari, di Zuan Fiero Stella secretano, di 12, da Zurich, come ho scrito. Fu posto, per li savii, una letera a sier Andrea Griti procuralor in Pranza, in risposta di sue ozi re-cevute, come nui solicilcmo l’exercilo, et il gover-nador è zonto in campo, et havemo lanze 1200,cavali lizieri 1500, fanti 8000, et il campo se unisse; e immediate intendemo l’exercito di la Christianissima Maestà sia zonto apresso il stado di Milan, nui romperemo penzendosi avanti. Avisarli, non avemo fato nè perlongato più le Irieve con l’imperador, lieet l’orator yspano ne abbi fato ogni persuasione. Sichè venendo, presto haremo vitoria ; et perchè il Re voi esso sier Andrea vengi con monsignor di la Trimo-lia, parendo cussi a Soa Maestà, semo ben contenti, et in loco suo resterà orator nostro sier Marco Dandolo dotor e cavalier, che tenimo, al recever di queste, sarà zonto a la corte, al qual li mandemo la commissione et instructione e li provederemo dii tutto ; e avisandoli, saria ben facesse intender al ducha di Ferara aiuti l’impresa; con altre parole, sicome in dite letere si contien. Fu prese d’acordo. Fu posto, per i consieri e tuto il Colegio e li pro-vedadori sora la sanità, alento le letere aule di sier Andrea di Prioli capitanio di le galie di Alexandria, da Ruigno, zoè al scoio dii Pasqualigo, che non è alcun mal, però sia preso che dite galie vengino in questa terra : 29 di no, il resto de si. Fu posto, per i consieri, che, atento sier Piero Alvise Barbaro electo podestà a Moncelese, non trova chi voji andar con lui canzelier et cavalier a dita podestaria per le lanse, atento il poco vadagno, che sia levale. Fu preso. 107 Fu posto, per sier Antonio Loredan, sier Hiro-nimo Arimondo, sier Antonio Michiel, sier Fantin Corner savii ai ordeni, non era sier Marco Antonio Sanudo per esser andà a Loreto, do galie al viazo di Baruto con li incanti solili partir.........Fu preso. I Viarii di M. Sanuto. — Tom. XYI, Fu posto, per li diti, do galie al viazo di Alexandria, abino li patroni le lorano di don di la Signoria ducali 1000 per galia di debitori di X Olìcii, ut in parte; et fu presa. Nola. L’anno pasato andò 3 galie, ma è venule meze vode, però si mette do. Fu posto, per i savii da terra ferma, che..... ...........di Seravaie, qual à gran meriti con questo Stado in queste guere et è andato in la roca di Cadore eie., sia lato exente di ogni angaria rcal et personal lui e soi eredi in perpetuo; e fu presa. Noto. Ozi morite sier Hironimo Querini el con-sier qu. sier Andrea. Da Conslantinopoli, per alcuni mercadanti venuti di Scopia, se ha inteso come a Bursa aspelavano il corpo di Curcut bassà, eh’è fratello dii Signor che fo preso fuzendo in Satalia ; el qual el Signor in camin à fato strangolar, e li voleva far grande onor a le soc excquie jusla il loro modo, et havia fato proclamo grandissime, che tulli li sanzachi e altri venisseno a Bursa in certo termine, perchè ’I voleva ussir in campagna e andar in persona a de-slruclion di l’altro fratello Achrnat signor di Amasia ; con altri avisi di quelle occorrenlie, come in la ie-lera si contien. Fu posto, per sier Hironimo Duodo consier, sier Michiel Navaier consier, sier Marco Antonio Bon Cao di 40 in loco di consier, sier Antonio Grimani pro-euralor, sier Leonardo Mozenigo, sier Domenego Trivixan cavalier, procuralor, savii dii Consejo, sier Alvise Pixani savio a terra ferma e i savii ai ordeni, atento la morte di sier Vicenzo da Riva, qual havia poslo banco et era il primo soracomito armava, et speso assa’ danari per andar in dita soracomitaria ; et perchè sier Alvixe da Riva suo fradelo desidera andar in loco suo soracomito, però sia preso che '1 vadi e sii e armi in loco dii dito qu. sier Vicenzo, come ad altri in simel casi è slà concesso; la qual parie si abbi a meler a Gran Consejo. Sier Zacaria Loredan, per suo fratello sier Alvise, e sier Lorenzo Capelo per suo nepole, 1’ altro sier Alvise qu. sier Malio, andono a Pavogaria, dicendo è contra le leze; tamen non fo trovà leze in contrario. Et andò la parte : 39 di no et il resto de si ; e fu presa. Di Fonte Vigo, di sier Francesco Lipo-mano provedador, di 29, fo leto una letera. Co* me il castello di Cremona non havea vituaria se non per zorni 25 et dimandava socorso; scrive li baste-ria l’animo mandarvi 300 cavali lizieri dentro et 500 fanti; e altre particularità, come in dille letere si contien. 14