315 udxiii, Di Crema, di sicr Borio!amìo Contarini capitanio, di 29. Come à aviso che spagnoli erano levali et andavano verso Pontremolo, el andavano tuli seradi e slreli e fariuno la via di Toscana; e conio aveano inteso la nova di Cremona, et clic non volevano aspetar più l'uria ; e dii partir dii capitanio di le fantarie de li con lo sue zente, è ito dal capila-nio zeneral. Et in le letere dii capitanio zeneral è questo aviso: come havia li in Cremona trovato li cavali et aver spoiato 300 fanti erano li, parte spagnoli, ducheschi e Palavicini ; et come à certo aviso che Milan era in arme, chiamava Franza e Marco, tutte le hotege erano serade, e aspetava il nostro campo vi andasse per nome dii re di Franza, che si renderinno. Item, li francesi, erano in castel di Milan, andavano per la terra. 162* Di Vicenza, di sier Nicolò Fasqualigo podestà et capitanio, di eri sera. Di provision fate in quella terra; e come tutti tremavano; et di fanti zonti e monstre fate, et che non havia voluto lassar levar alcuna cossa di la terra;et dii venir lì sier Za-caria Contarini podestà dì Citadcla con domino Ale-xandro Bigolin e alcuni cavali e fanti, qual li ha remandali via con bordine di ritornar al bisogno. I ili-mici erano reirati a San Martin e lì stavano. Item, Baptista Doto havia fato fanti, e altri avisi. Item, a-visa nostri erano tornati a Cologna e lì fevano la massa, et che ... era reslà in Soave, et che inimici erario tornati in Verona. Item, che vicentini havea-no fato il suo consilio, et preso di far dii suo 500 fanti per guarda di la (erra. Da poi disnar fo Pregadi, et fu posto, per i sa-vii, una letera a Roma, justa il solito : avisar il Papa di successi di Lombardia. Presa. Fu posto, per li diti, una letera in campo al provedador zeneral, clic la comunichi col capitanio zeneral et col governador, come ¡1 voler nostro è che il campo stia unito ; et altre particularità. Et Pregadi siete pochissimo suso nè altro fu fato ; solum restò Consejò di X con la zonta di presonicri, et fu asolto sier Nicolò Bolani di sier Zuanne, era castelan in Butistagno, acciò fusse expedito. È zorni 4 eli’ el si apresentò a li Cai di X e andò in prexon, et ozi fu asolto. Fono fati Cai di X, di Zugno, sier Piero Lion, fo consier, sier Nicolò di Prioli, fo podestà a Padoa, sier Andrea Magno, fo Cao di X. Di campo, al vegnir zoso di Pregadi, fo le-tere dii provedador nostro, qual fo ìcte in Con-sejo dì X, date a Fontevico, de 29, liore..... MAGGIO. 316 Come hanno avisi, spagnoli a dì 28, eri, esser levali et aviati a San Doniti verso Pontremolo, dove avevano fato li alozameiiti lì per levarsi poi e andar in reame ; et dii levar dii nostro campo in quella bora per andar a Brexa. Milan era in arme ; lo episcopo di Lodi, fo fiol di Zuan Galeazo ducha, si havia scoperto francese, sicché presto, imo doman, si tien tuta Lombardia habi voltato, eli’è cossa miraculosa ! Etiam in eonsonanlia di questo fo letere dii capitanio zeneral, da Cremona. Noto. Zuan Forte condutier nostro, ferito in uno brazo da uno schiopeto, fo portalo a Padoa, et lì si medica ; si tien non scapolerà. Et domino Leonardo Grasso prolhonotario, che fo dito era stà preso da i nimici, fuzite, et è venuto a Padoa ; à perso la roba havia con lui. La moglie di sier Ilironimo Malipiero, era provedador in Cologna, presa, fu lassata da li inimici et scapoloe, la qual vene a Venecia. È Gola di sier Alvise Barbarigo qu. sier Antonio. Di Bassan, di sier Francesco Duodo podc- 163 stà et capitanio, de 29, ore una di note. Come, per uno suo explorator tornato di le parie di sopra, referisse, a Strazengo, loco di sopra Trento, se principia una Dieta durerà tre zorni, per quel se intende, dove conviene tuto el contà de Austria, e se dice dia etiam intravenir la Cesarea Maestà in persona. Quello si habi a tratar non se intende ; et che a Trento si aspetava cavali 400. Avisa, in questi zorni, in più volte, sono andati a Verona da fanti 6000 di la Val de Non, ma mal in bordine ; altro non zè. In questo Consejo di X simplice, fu preso che Tiziano pytor debbi lavorar in sala dii Gran Consejo come li altri pytori, senza però alcun salario, ma la expetativa solita darsi a quelli hanno pynto, ch’è stà Zeniil el Zuan Belin et Vetor Searpaza ; bora mò sarà questo Tiziano. Non voglio restar da scriver, come in le zente ussite di Verona et venute a far danno a Cologna, si ave erano tre citadini nostri rebelli, videlicet Antonio da Thietie vicentino, Antonio Bagaroto padoan et Sigonfrè di Caliari veronese ; et di altri rebelli non fu fato nota. Sumario come passò la cossa seguita in questi zorni de i nimici ussiti di Verona. Come erano a San Bonifazio li infrascripti nostri cavali lizieri, quali stavano lì a custodia, zoè domino Zuan Forte cavali 50, Lorcnzin da Bassan cavali 35, stratioli cavali 200. Item, domino Vetor di Pii Gol