689 MDXIII, AGOSTO. 690 ctim venti torcie accese per terra, et cadauno etiam de quelli putti erano atorno l’arco ne tenea una, fece honore al Pontefice al passar del suo archo et fece tirar no la sua corte venti pezzi de arteglieria, dii che 372 * il Papa se revolse, dimandò dove fusseno et lune il castello comenzù a scaricare certi canoni, et de mano in mano l’altra artegliaria qual era a quella banda de verso il ponte. Et al tirare de ogni artegliaria precedeva uno razo, over rochetto in aere, de li quali assai nel cascare se divideano in 4, in 5, in 8, in 10 secondo erano consigliati, unde la terra tremava dal strepito et l’aere pareva di foco, sì per quelli ro-cheti come per esser atorno atorno il castello tra cadauno merlo due candele accese circumdate de carta, et sopra ciascaduno merlo foco de legne che ardeva benissimo. Scinde, sopra lo torione che varda sopra il ponte, erano venti fanti cum dieci torce accese in mano cadauno ; et quando il Papa gionse a l’arco a pie’ del ponte, se rivolse a li cardinali, e cum la benedictione dette licentia a tutti. Et passato che hebe il castello, scaricono il resto de l’artiglieria era a la banda verso palazo; di che molti cavali et mule non assueli a tal rumore levano bello menar de gambe. Io per non recever qualche zampata et per fuzir il pericolo de li rocheti che se cazaveno per ogni buso, habita benedictione, me ne ritornai a casa. Laus Deo. A vostra magnifieentia me ariconiand