507 MDX11I, LUGLIO. 508 galia et ¡1 magnifico orulor, va al Signor turco, lì a Catharo, et intrati nel golpho con vento tresso e con non poco mar, talmente che molti di loro erano intorbidati, excepto l’orator e il sopracoinito. Il golpho è grande e molto longo e largo, e prima è Castel Novo di turchi posto sopra il mare a piè dii monte, loco assai munito, dove li è una fusta turchesca che di continuo fa qualche incursion qui d’intorno; e pur ozi, per aviso di Budua, eh’è lonzi di Cataro miglia 12, si ha che ditta fusta ha preso una barca e morti alcuni di nostri senza rispeto alcuno. Il golfo intra mia 18 fino lì a Cataro, e da una banda e da l’altra sono grandissimi monti tutti de ragion del Signor turco, e la terra di Cataro è posta nel seno di ditto golfo a po’ del monte, et ha il castello sopra il monte che non se li poi andar a cavallo, ma con fatica a piedi, et è molto forte ; tutavia si può asediare facilmente dita terra, se armata nostra non la mantiene. Ozi è sta compito di palmar la galia, et si partano per Corphù ; dii qual loco aviserà il tutto. E la letera è data aprcsso Rizan nel monte di San Bernardin. * Copia di una letera de Fiorenza aula per via di lioma, per letere di 10. Avisa di le cosse di Pranza. Per letere di tre, da Paris, heri sera se bobe clic inglesi astrengevano molto Tarovana, et che quelli de dentro se defendevano molto gagliardamente, et che englesi ne l’acamparsi a la terra havevano perso molti centenara de homeni. Se ha ancora che, essendo andati 600 inglesi verso Cales, partiti da Teroana per tore vitualia, quelli de Bologna ne hanno amazà 300 et più et morti 70 cavalli da careta. De’ francesi sono sta morti tre homeni d’arme et dui arzieri, e feriti dui capitani di gente d’arme; il nome non si sa. E1 duca di Geler manda mille fanti in socorso dii Re, secondo le letere; ma si crede chi ha scripto liabi lasato uno zero, che vorebe dire 10 milia, et è verisimile, perchè 1000 fanti possono fare poco. Colui che scrive, agionge che quello dì tre se diceva che il re de Ingaltera era per passar, tamen non si sapeva certo. Scrive ancora che, venendo il socorso de Geler, francesi ussirano in campagna. Da Lione sono letere clic si teme de’ svizari, et che la Tremoglia provede galiardamente. 9 A di 15. Vene in Colegio 1’ oralor dii Papa Bibiena et stete alquanto, et monstre la letera à scri-to a Roma. Fo dito, et se intese, in questa note esser man- cato qui sier Ilironimo Barbaro qu. sier Piero tornato provedador dii castel e roclia di Lignago, amalato da’ strachi presi de lì per i pochi zorni stete. Di Padoa, dì provedadori zenerali, di eri sera. Come i nimici, erano pur a Montagnana, feva- 110 far uno ponte verso Barbaran : era signal di andar a Yizenza. E l’ultra, come fevano far strade per venir a Este e Monzelese, et che i loro cavali lizieri scorsizavano per tutto (ino a Bovolenta, et li nostri cavali lizieri ussivano di Padoa contra di loro. Dii capitanio zeneral, date in Padoa. Come non si dubiti la Signoria di Padoa, pur non si manchi di danari per pagar le zente ; qual, mancando, potria esser causa di gran danni. Et ha, per spie, vo-leno venir acamparsi da do bande, al Portello et a la bia’ Lena, dove è il Lazareto al presente ; la qual cossa desidera fazino, perchè i se potrà penlir, e li aspeta con bon animo e fa tutte le provision acade. Solicita li danari, e itenim danari, e non si resti. 11 governador zeneral,di Noal veniva ozi fino lì a parlarli, e la sera ritorneria a Noal ; c altre parlicula-rità, ut in litteris. Noto. I provedadori zenerali rispondono zercha il fermento tolto a sier Lunardo Mocenigo, hanno fato inquisition, non poleno saper chi è stato. Di Crema, di sier Dortolamio Contarmi capitanio, di 10. Come eri scrisse copioso, qual non si à auto. Avisa esser nova, francesi vien di qua da’ monti ; e altre particularità, ut in litteris. Fo parlalo in Colegio di trovar danari ozi in Pre-gadi in presiedo. Da poi disnar, fo Pregadi et loto le letere sopra nominate di Padoa e Trevixo et di Crema. Ite/m, di Fiorenza, di 8, drizate a domino Petro Bibiena ; il sumario dirò qui avanti. Di Chioza, di sier Marco Gabriel podestà si ave letere. Dii zonzer li fanti mandati a far in Romagna nuovamente numero 500, et vien di altri, ai qual Francesco Duodo rasonato li fa la monstra insieme con lui podestà ; li dà li danari et li manda a Padoa per la via di Monte Alban, e cussi farà dii resto. Di Padoa, di provedadori zenerali, di ozi, liore 9. De occurrentiis, et si mandi danari. I nimici al solito loco; li cavali nostri lizieri e Mercurio Bua erano andati fuora e non tornati. I nimici rife-vano il ponte di la Torre, che fo minato, con dir aspetar 10 pczi di artelaria grossa di Verona et fanti bon numero, e voler venir acamparsi a Padoa. Fu posto, per sier Alvixe da Molin e sier Zacaria Dolfin provedadori a trovar danari, una parte, che