533 MDXIII, altro vescoado in Pranza a uno scozese, licet il Cardinal d’ingaltera contradicese. Itcm, il Cardinal sguizaro partiva dornan per sguizari, va con 40 brevi dii Papa ; è stato ogni di col Papa, el qual è sta incastello; si tien habi mandato danari a Maxi-mian. Item, zercha le trieve e l’acordo, il Papa disse che le trieve erano per poco tempo e voleva tratar l’acordo, e la Signoria si metesse in lui, faria con esser dato il nostro Stado da Cremona e Verona in fuora, con darli ducali 300 milia per il censo, computa li 50 milia auti ctc. Item scrive, si aspe-tava el vescovo di Marseia orator di Pranza et il Cardinal di Ferara. Item, il Papa à suspeso il mandar 283* di le zentc. Item, si aspetava li a Roma il Cardinal di Ferara; et era letere in el Cardinal de Ingaltcra, da Cales, di 6, come il Re a dì 29 era smontato con 40 milia persone lì su la Franza ; et francesi erano reduti a le terre; et che ’1 re di Spagna romperà in Guascogna et sguizari in Borgogna pagati per il prefato re de Ingaltera. Item, come il Papa havia dà lcgation di Hongaria al Cardinal Strigoniense, e si dovea partir e con danari ; hora, inteso le nove di turchi contra quel regno, non voi andar etc. A dì 24, domenega. Vene in Colegio l’orator hungaro con letere di Hongaria, dimandando ajuto contra turchi voi tuor quel regno. Il Principe li disse bisognava fossemo nui ajutati bévendo i nimici sì vicini a Padoa ; tamen in questi zorni li fo' concesso, secretissime, certe monition a conto di quello el dia aver per mandarle a Scardona, e fono cargate sopra uno navilio a nome dii suo orator. Veneno li do oratori dii Papa, dicendo non ha-ver letere di Roma, ma ben haver il secretarlo di Spagna una letera dii conte di Cbariati, è in campo dii viceré, li scrive da la Balaia, di eri, come si aspetava vengi in campo il Cardinal Curzense, col qual, zonto el sia, si tratarà dito acordo etc. In questo mezo scrive, si acade qualcossa in recomanda-tione di alcuno venitiano che ’1 possi far, farà non li sia facto danno; el altre particularità, utpatet. Veneno molti stratioti di Andrea Mauresi e lui, quali non si aquietono di partirsi, voleno pur provi-sion; tamen il Principe li carezono, dicendo non è tempo e si faria etc. ; siché restono contenti di tornar a Padoa. Di campo, di provedadori venerali da Padoa, di eri sera. Com’é i nimici al solito alzamento. Si dice li fanti erano levati e non volcano venir si non haveano una paga, et ge la promescno di dar. Item, dimanda certe cosse, ut in litteris, di quel è in arsenal ; qual fo mandale. luglio. 534 Di Franza fo letere, prima una dii He, da Paris, di 5, letera molto degna. Come la Signoria stagi di bon animo, perché, expcdila la impresa contra englcsi, verà in persona e farà cognoscer a li comuni inimici l’eror loro, e si stagi constanti in la fede et mantenir la lianza. Di V orator nostro in Franza più letere, da 284 Paris, di 13 Zugno fino 3 Luio. De occurren-tris et cosse de lì et de’ englesi, e nove venule lì di le cosse de Italia. Infine avisa, il Re non è ancor smontato; et come a Teroana englesi é sta mal tratati da’ francesi, et presi 150 cara di vituaria, morti 500 fanti englesi le conduscva, e altri si sal-vono in uno castelo di Fiandra. Item, coloquii abuli col Re, qual li ha ditto arà 3500 lanze et 40 milia fanti contra englesi tutto il mese, e la Signoria stagi di bon animo; chè, expediti questi, poi il Re non alenderia ad altro cha a l’impresa de Italia, e voi venir in persona. Et scrive 1’ orator certissimo 1’ ha che Soa Maiestà arà 3000 lanze et 35 milia fanti. Scrive altre particularità, come in le letere si conlien. Di missier Zuan Jacomo Trini zi, di Ors, fo letere di 13 et 14. Avisi auti di Pranza zercha englesi malmenati di francesi, et come monsignor di la Trimolia di Liou li scrive che sguizari sono tra loro in disacordia, et esser stà morii da’ francesi 2000 englesi e presi tre capi, tra li qual il capctanio di le fautarie, il bastardo de Guigne et uno altro etc. E dite letere è drizate a sier Andrea Griti in questa terra. Da poi disnar, fo Gran Consejo. Fato a le ra-xon vechie, zonla e Pregadi, et Io faliti in la secunda. Po leto le leze maxime una dii 1484, a dì ..., zercha quelli paserano la prima volta e sarano re-baloladi e non passi, chi à più balote si intendi rimaso; et una 1485 che, aperte le porte del Gran Consejo, non si possi far consientia. È uno- caxo dii 1487 di sier Luca Michiel intrò di la zonta, licet sier Antonio Soranzo fosse strida rimaso ; et poi dii 1491 uno caso di sier Andrea Marzelo qu. sier Zuanne, di contumatia con sier Hironimo Zorzi qu. sier Bernardo tolto. Hor visis videndis, la Illustrissima Signoria pubblicò rimaso provedador al sai dii Consejo precedente sier Nicolò Lipomano. Fo leto la parte di acompagnar i prò’, presa in Pregadi, a notitia di tulli, con le adition, ut in parte. Fo leto più letere di zentilhomeni andati a Padoa e Treviso e con li homeni é andati, come noterò di soto.