599 MDXUI, .\GOSTO. 000 Data in nostro ducali palatio, die settimo Augusti 1513. 323 A dì 8 Avosto. Vene in Colegio l’orator hun-garo, dicendo aver aviso di preparamenti fa hongari eontra turchi. Di Padoa, di provedadori generali, di 7, hore 24. Come, in quella matina, di bordine dii signor capitanio zeneral, erano ussiti cavali lizieri 100 et fanti 150 di nostri fuora, e andato verso i nimici dove fevano la cava, e fati fuzer li vastadori e chi lavoravano et erano a la guardia, con uccision di tre di loro et tre presi. Et veteno dilte trinzee, qual sono soto terra large da 7 in 8 piedi, da condur artelarie solo la terra. Et in questo mezo; il campo nemico si messe a l’arme et vene lino a le Albore, e nostri presto ritornorono in la terra, et fono salutati essi inimici da le nostre artelarie di la terra. Item, come hanno adatato la cossa de lì in questo modo. La Signoria pagi la mila dii pan e vino a le zente, e di l’altra mila si fa cinque par ti : do pagi il clero et tre la cita, zoò per 2 di pan et una ingisfera di vino li darano per uno, e a questo modo è sta aquietato. Item, nostri stralioti ha preso zercha 17 homeni d’arme spagnoli e conduti in la terra, verso Este. Di sier Zuan Vituri provedador di stratio-ti, di 7, da Marostega. Dii zonzer lì con domino Zuan Paulo Manfron e li cavali lizieri, e à inteso esser in Vicenza da cavali 300 de i nimici; vederano se li potrano scontrar. Di Mantoa, di Paulo Augustini piti letere, di primo fino cinque. Varii avisi, e di cose di Franza, e dii zonzer lì ducati 12 milia mandati per il Papa per mandarli in campo di spagnoli con ordine il Marchexe cavalchi ; el qual non ha voluto cavalcar per acompagnarli, ma li à dato balestrieri et quelli conduti a Verona. Item, come i nimici anno dato più bataglie a Pontevico, e nostri si hanno difeso, e ultimamente una ; e non havendo potuto far nulla, si sono levati di l’impresa. Altre particularità scrive, sicome in le letere si conlien. Di Roma, di Vorator nostro, di 4. Il sumario dirò poi. Non è risposta di quelle zercha la trieva, per non esser zonte. Dii vescovo di Tur in drisate a la Signoria, date a dì 24, a .... Avisa la partida dii Re sarà a dì 25 benissimo in ordine eontra englesi; il re d’In-galtera è a Cales; Terovana si tien valentemente; li è sta posto socorso dentro. 323* Di Roma, di V orator nostro, di 4. Come è letere de lì di Franza, di 18 fin 21, che era sta po- sto socorso in Teroana per il re di Franza, et che il re d’Ingaltera non era mosso da Cales, et che il re di Franza adunava l’exercito a Amians, qual saria 35 milia fanti et 3500 lanze, et era venuto in suo soccorso il ducha di Geler, et era zà partito monsignor di la Trimolia con bon numero di lanze;e altri avi-si. Ita che de lì in Roma le cosse di Franza erano revivìste, adeo spagnoli stavano sopra di se. 11 Papa dice non manderà più zente di quello à mandato eontra di nui, imo presto le revocherà; et aspetasi risposta in materia di le trìeve. Il Papa à ’uto letere dal suo orator, è apresso sguizari, come à concluso con sguizari di romper numero 16 milia in Borgogna al re di Franza ; hanno auto li danari li mandono il Papa, et ne aspeclano di altri. Item, par il Papa voleva mandar in Dalmatia legalo suo eontra turchi 10 episcopo Otocense, e darli 3000 stera di fermenti, et l’arzivescovo di Zara tentava andar lui, qual è nostro zentilhomo da ca’ da Pexaro, et l’orator nostro non voleva, aziò el Signor turco non dicesse; tamen lui non restava voler andar. Pur il Papa à fato nova determination, et manda lo episcopo di Modrusa in Dalmatia. Item, come, in le letere di sguizari, par essi sguizari habino auto ducati 15 milia da l’Imperator di quelli li mandoe, e letere d’Ingaltera, e aspetava 11 resto dii Papa per romper poi in Borgogna, e l’Imperador andava a Lucemburg per obstar i lan-zinech veniva in ajuto di Franza. E come era sta posto a saco Lacera, perchè teniva da Franza, ch’è uno. canton de’ diti sguizari. Item, le nove di Franza si ha per tre letere : una di l’abate di San Martin a monsignor di Soret orator de Franza in Roma; l’altra di missier Claudio de Alis, et l’altra dii vescovo di Nantes al Cardinal di Nantes, ch’è lì a Roma, utpatet in litteris, qual manda l’orator nostro li capitoli ; e come hanno il re di Spagna stava mal ; era caduto apopletico e voltatoli la bocha. Noto. Per uno messo venuto di Salò a domino Ilironimo de Bernardis dotor, è qui, si ha i nimici erano levati di campo di Pontevico ; tamen non fu vero. Si retreteno un poco, et poi ritornono soto. Da poi disnar, fo Consejo di X con la zonta 324 grande et fono in materia pecuniaria eie. Item, fo lecto letere di Roma di l’orator nostro in materia di signori di Cvpri, che sono lì, et etiam il resto con li avisi, sicome ho notato di sopra. Item, come ha nova il re di Spagna esser cazuto apopletico a dì . . Luio, per le letere di sopra notate. Di Padoa fo letere di osi, hore 11. Come haveano i nimici più presto esser per levarsi cha venir soto Padoa, et par voglino tuor la via di Vicenza.