183 MDXIII, lion eie. E stù caso brutissimo et da farne severa provisione. Vene etiarn in Colegio domino Marco Antonio da la Motella condutier nostro, fiol di domino Tadio, citadin brexano, el qual ha homeni d’ arme 43 et volse alcune cosse ; fo expedito. Et perché al presente si conza il Bucintoro, qual è anni 51 é sta fato, et a farlo li calafadi di Parsemi è ubligati farlo senza pagamento alcun, sohm la colatione, unde cussi è sta per li patroni sier Homo-bon Griti e sier Ilironimo Querini posti in opera ; sier Andrea Barbarigo, terzo compagno, è fuora a taiar legnami per la caxa. Et a l’incontro, diti calafadi hanno voluto venir domali, ciré San Marco, con le arte a la procession drio il suo stendardo; qual hanno la scuola a San Stefano, licei zà molti anni non siano venuti. E cussi per il Colegio fu conlentà venisseno, ultimi però de tutte le arie. A dì 25, fo San Marco. 11 Principe de more, col manto di raxo cremexin e il bavaro, fo in chiexia a messa con li oratori, Papp, Spagna e Hongaria e il primocierio di San Marco. Portò la spada sier Seba-slian Moro, va podestà e capitanio a Treviso; fo suo compagno sier Vido Antonio Trivixan qu. sier Marco. Et fata la precessione, et venuti li calafadi di l’ar-senal, che più non è venuti in tal zorno,udito messa, andono al pranso. Et se intese in questa noie esser morto sier Ili-ronimo Caravello qu. sier Luca stava a San Trova-xo, qual ha lassù ducali 4000 in contadi, et' mon-slrava noti aver un soldo, ni era lansado ; non ha eriedi. Lassa che sia dato subito a la Signoria ducati 400 per far guerra ai nostri nemici ; e per non aver fioli, il resto di danari lassò alcuni soi parenti, e altri legati, e cussi il stabele. Et cussi fo ordinato ozi per il Principe a sier Zacaria Cabrie!, eli’è provedador sora i danari, li andasse a tuor; sarano portati ozi. E da saper, in questi zorni etiam morite uno citadin di questa terra assai rico, nominato...... Abramo, qual, non avendo fioli, lassò li procuratori per comissarii, ai qual commete elezino uno che non sia dii suo parenlà in terzo grado, che sia di bona vita, che non zuoga, non putaniza, ni sia sodomito, el qual si fazi lui e so eriedi chiamar da ca’Abramo, et abbi la sua eredità; con molte clausole, ut in testamento apparet. 95 * Da poi disnar, fo Colegio di savii, et fo leto le letere di Constantinopolì, di 18 Marzo, et di Bursa, di 11 dito, di sier Nicolò Zustignan baylo. Et se intese, il sumario è questo. Come il Signor havia auto nova come, dal sanzaco di la Salalia, APRILE. 184 Curcut fradelo dii Signor era sta preso, el qual per avanti scrisse non si sapea dove l'usse andato. Item, cheAcmat bassà di Amasia, l’altro fradelo, essendo a campo a uno castello in quelle bande dii Signor, quelli dentro erano ussiti e fato gran danno a le zente di esso Achmat, sicltè si poi dir è stà roto. Concludendo il Signor è vero Signor ; aricorda saria bon mandar l’orator, e altri avisi. Unde, fo terminato omnino expedir l’orator sier Antonio Justinian dotor, e ordinato comprar li pre- * senti subito. Veneno ozi alcuni mercadatiti di le galie di Alexandria, vien de Istria, tamen con mormoration di la terra, atento il morbo è stato sopra dite galie, licet il capitanio scriva che da’ 13 Marzo in qua non è morto alcun. Tamen fo suspeso la venuta sì presto, e restasseno ancora qualche dì. A dì 26, la matina, in Colegio fo letere di missier Zuan Jacomo Triuhi, da Ors, di 10. Come, a dì 18, era zonto lì el signor Bortolo d’Alviano e domino Thodaro Triulzi, et parlirano fin do zorni per qui. Si atende continue a la expedition per Italia, e spera, a dì 5 Mazo sarà in Milan a nome dii Christianissimo re, con altre parole, ut in litteris. Item, el signor Bortolo d’Alviano scrisse una letera a la Signoria ; il sumario e la continenlia di quella dirò di soto. Di campo, da San Bonifazio, dii provedador Contarmi. Si ave di l’intrar Mercurio Bua in Verona con 30 cavali di stratioti, et aspetavano doi altri. Item, se intese come spagnoli, zoé il viceré, fevano continue consulti in caxa dii signor Prospero Colona, et par il ponte aveano fato sopra Po lo fevano disfar ; hanno mandato a fornir Pontreinolo, eli’ è 11 passo di ritornar in reame. Da poi disnar, fo Consejo di X con la zonta. Nolo. Se intese Ferigo Grimaldo mercadanle ze-noese sta in questa terra, partido de qui per andar a Zenoa, capitalo a Verona, dove scosse ducali 1000 di fornenti, mandòli a vender, et partido per andar a Zenoa, come fo mia 5 fora di la terra, li vene 12 cavali driedo da parte dii governador cesareo a farlo ritornar, e cussi ritornò e fu messo in castello, e li fo tolto li danari e poi licentiato la persona; qual andava a Mantoa. Fo in questo Consejo di X dato taia, zoé semplice Conseglio di X, a quelli che hanno facto quel de-licto a quella donna a San Leonardo, inlradi in caxa da parte dii Consegio di X, videlicet lire 3000 chi quelli acuserà el possi cavar uno dii bando di questa terra, e se alcun di compagui acuserano sia asolto