247 WDXiii, Fu posto, per il Serenissimo, consieri, Cai di XL, savii dii Consejo e savii di terra ferma d’acordo, che col nome dii Spirito Sancto sia creato l’illustrissimo signor Bortolamio d’ Alviano capitanio zeneral nostro di tutte le zente nostre da pe’ e da cavalo, con homeni d’arme 325 in bianco et 200 balestrieri a cavallo, habi in lutto ducati 50 milia a l’anno con li capitoli e modi, quali aveano lo illustrissimo conte di Pitiano fo capitanio zeneral nostro, con altre parole, ut in parte. Ave 162 di si, 16 de no. Fu presa. Et fo chiamato tutti li zentilhomeni fo chiamali andarli contra, et ordinato lo meni doman a la pre-senlia di la Signoria nostra, et poi domenega, a di .. . , andarlo a levar el condurlo in chiesia, e li sia dalo il baston e stendardo, e fo amoniti tutti li senatori a venir ben in ordine acompagnar il Serenissimo Principe et Illustrissima Signoria in chiesia a dar il baston in nomo di missier Jesu Christo al novo capitanio zeneral electo ; et con questo fo licentiato Pregadi, nò altro fu fato, et era horc zercha 21. Et restò Consejo di X con la zonta, et fu preso che sier Piero Bernardo qu. sier Hironimo e ser Seba-slian suo fratello, quali è creditori di la Signoria, per li danari di domino Andrea di Alli, ducati 2000, che imprestando a la Signoria nostra ducati 2000 in contadi siano fati creditori di tutti 4000, et possino scontar pasado Octubrio che vien, in tutte le angario per sì e per altri elio si melerà. a ducati 1000 per volta, ut in parte. Ave 13 di no, e fu presa. Item, fu preso cum sit che per avanti fusse preso che il camerlengo di comun sia ubligato dar ogni mese, comenzando da cerio rnexe in là, ducati 500 al Consejo di X per pagar li banchi di le piezarie fanno a quelli di dacii etc. cussi è stà preso che cum sit diceva per do anni, se intendi per 3 anni, ut in parte. È da saper, il signor Bortolo d'Alviano ozi era andato in el campaniel novo di San Marco, che si lavora la cima, opera belissima, a veder acompa-gnato da l’orator di Pranza domino Theodoro Triul-zi et do patricii nostri, sier Alvise Mocenigo el cavalier, et sier Andrea Trivixan el cavalier. Et alora fu electo capitanio zeneral,andava in zima di fuora via, et corse il primo comandador fin suso sopra le armadure a dirli tal nova di la sua creatione capitanio zeneral di la Signoria nostra. Tamen uno altro avanti era stato a portarli la nova, al qual disse: « Non ho altro per ora da darti si no questo saio ; tuolo e vaio rmpegnà.ma ti darò poi »; sichè è liberalissimo signor. Et essendo in zima el campaniel dove va 1 anzolo suso, dito signor Bortolamio disse a tnis- maggjo. 248 sier Thcodoro Triulzi ; « Io son el più grande homo dii mondo. » Adesso, venendo zoso, li diceva li soi : « Signor andate piano che non caschate. » Lui disse : « Non naqui mai, non morirò mai, eo quia fuit casus in ventre matris, come fu Cesaro l’imperator. » A dì 14, La matina, sabado, essendo andati per 127 il signor Bortolo d’Alviano li zentilhomeni per levarlo e condurlo a la Signoria, però con lo barche, il Colegio vestili di scartato stelono in aspectalione ch’el venisse, et in questo mezo, Vene l’orator dii Papa domino Pelro di Bibiena et monstrò letere, di 8, da Fiorenza, avisa aver di Pranza, da Bles, di 30, dii suo orator, come fin do zorni si partiva domino Andrea Oriti con le zente restava e monsignor di la Tremolia per la impresa de Italia ; et come lì era nova l’armada de Ingaìtera con l’armada dii Iloy erano state a le mano, et che do barzo d’logaltera era stà butade a fondi et una di Pranza, ut in litteris, con altre particularità. Il qual aviso, et fortasse la copia di la letera, scriverò di soto. Poi disse aver uno breve dii Papa in materia dii marchexe di Manica, qual essendo confalo-nier di la Chiesia, il Papa pregava la Signoria volesse aver avertentia al suo Stado a farli danno per amor di Santa Chiesia. Il Principe li rispose che non era-mo per far danno al marchexe di Mantoa al suo Stado ; ma ben recuperar il nostro che ditto marchexe ha tolto indebite, et ogni raxon vuol sia nostro. Vene poi dito signor Bortolamio solo con li zen-tilhomeni andono a levarlo, zerca 50, et vene solo insieme con Zuan Paulo Manfron e altri soldati, Antonio di Pii et molti capi, e intrato in Colegio, il Principe l’abrazò come nostro capitanio zeneral electo, et hessendo le porte aperte, il signor Bortolamio preditto disse: « Serenissimo Principe, ringratio Vostra Sublimità et questo Illustrissimo Dominio di la electione facta in la persona mia al capitaneato generale di questo Illustrissimo Stado ; lo acepto volentieri, et Vostra Signoria vederà per zornata il ben ne resulterà. Et prima recupererò, queslo estate, tutto il vostro Stado da quello aveti lassato in fuora, et di fede non voglio ceder a ninno. Io anderò in campo subito et farò tre effecli: prima, pazificherò chi sono inimici, zoè il governador e il capitanio di le fantarie, il qual capetanio lauda molto, e di queslo lasate il cargo a mi ; la seconda, farò che il vostro exercito non minerà i subditi e poveri villani come fin ora è stà fato. Ben prego Vostra Serenità li pagamenti loro siano un poco più presti. La terza, li vostri danari non sarano robati, ma pagati li soldati che actualmento servono, et non voglio fidarmi in