475 MDXI1I, IX'IO. era in Lignago, dì eri. Di esser zonlo li con li-centia auta dii capitanio zeneral, et si oferisse restar in Padoa o dove pinze a la Signoria nostra ; et sier Uironimo Barbaro, era castelan, anelato di febre, se ne vene di longo in questa terra per la via di Padoa per aqua, e arivò ozi a bore . ., et andò in leto per esser amalato. Da poi disnar, fo Pregadi e fo comanda etiam Consejo di X con la zonta per far certe provision di danari. I)i Roma, vene letere di Vorator nostro portate per Antigo eorier, di 2 et 4. E1 qual non volse dar le letere ad alcun lino da tnatina, perchè cussi li fo imposto. Scrive ricevute a dì . . . le nostre letere con la creation di oratori, fo dal Papa, e li lexe la lctera di la Signoria ; monstrò aver piacer, perchè ’1 sa e di primi di la terra. Poi fono in colo-quii zercha le cosse de Italia e di l’acordo el voria si facesse; non voi aldir francesi per niuu modo ; à bon voler, dice, verso la Signoria nostra; et si ben el manda le so’ zente non è mal. Item, scrive coloquii auti col magnifico Juliano e col thesorier. Il Cardinal sguizaro partiva a dì. . di Roma per venir a Milan, poi da’ sguizari a farli mover contra Franza, e par sguizari habiano facto una Dieta a Lucera e terminato 20 milia romper al Re verso Borgogna. Item, di Franza si ha letere fresche, di____ Come francesi andavano in suso, perchè englesi si era smontati molto potenti, et il re d’lngaltera in persona veniva. Item, come in concistorio era sta termina, non obstante li capitoli dii conclavio, il Papa potesse far 4 cardinali, e juroe non farne più fino non fusseno al numero 22, e tunc ne possi far G, ut patet in la deliberation facta. Item, è letere di Spagna di l’orator nostro, qual le manda qui. Di Hongaria, di Vorator nostro sier Antonio Surian el dotor, l’ultime di 21, da Buda. Come domino Petro Berislo era venuto a tuor licen-tia da lui e andava al suo banadego in Crovatia; e avisi venuti lì, come turchi haveano tolto in Corvatia alcuni castelli dii Re nominati per letere di nostri re-ctori di Dalmatia, aule per avanti. Et scrive colo- quii auti insieme; et come uno domino.......... boemo voria venir con 10 milia homeni, pagandoli, a servir la Signoria nostra, maxime havendo inteso senio in liga con Franza. Et dii ritorno a Buda di domino Felixe Raguseo, andò orator dii re di Hongaria al Turco. Referisse il modo il Turco à buio vi-toria contra soì fradelli, e come li à fato morir ; et che ’1 voi far trieve con il Re, ma dimanda certe cosse, e fazandole, è contento includer la Signoria nostra, come era in le trieve passale. Scrive coloquii auti con quelli primi dii regno eie.; voriauo danari. Fo posto, per li savii, che la tansa numero X ancora si possi scuoder fin 8 zorni a li governadori con il don......., e pasadi, sia fato le marele e laià de raxon di 30 per 100 persi, e mandata a scuoder dove parerà al Colegio. Presa. Fo leto e posto, per sier Piero Trun savio a tera ferma, di elezer de proesenti, con pena di ducati 500 d’oro olirà Iute altre pene, uno provedador zeneral in Padoa con cavali 10, computando il secretano e il fameio c do stafìeri, con ducati 120 al niexe per spexe, di qual non sia tenuto monstrar alcun conto ; possi esser eleclo di ogni luogo e oficio continuo; respondi immediate et parli subito, ut in parte. Andò suso sier Andrea Griti procurato!* savio dii Consejo, e contradise, dicendo questa parte è messa per lui e à’uto assa’ fatiche e non poi servir; poi el non bisogna : è do reclori, vi intrarà do pro-vedadori, sarà confusion etc., e parlò ben conlra la parte. Li rispose sier Piero Trun e lo laudò, dicendo non à ’uto rispeto, per ben di la patria, solo a ineter questa parte; et che s’il sarà electo, come 1’ è certo el sarà, l’anderà à servir la patria, e non feva perchè quelli reclori e provedadori non fosseno bastanti, ma non hanno la praticha dii meslier di le arme, e prima de’ lezer una letera dii governador a la Signoria, che non era slà leda, che diceva bisogneria missier Andrea Griti fusse in Padoa in questo bisogno. Poi parlò sier Vetor Morexini, è sora le pompe, laudando T opinion dii Trun, dicendo non bisogna aver rispeto, e parlò altamente. Demum sier Alvise Mocenigo el cavalier, va orator in Franza, andò in renga, etiam laudò di clezer il provedador, come è messo. Andò la parte : 29 di 110, il resto de si, e fu preso. Fu posto poi, immediate presa questa parte, per 251 il dito sier Piero Trun solo, che il provedador sarà electo, aziò con aliegro animo possi andar a servir la terra, che parliti i nimici di Padoa el possi venir a repalriar senza altra licentia et non possi esser posto parte in contrario ; et hessendo posta, non se intendi presa si la non averà auto i cinque sextì di questo Consejo; con allre clausule. Presa. Di campo vene letere, dì Este, dii capitanio zeneral nostro, di eri sera, hore . . . Come 1’ era ritornato di Padoa lì, et parlato con Mercurio Bua, era con li inimici, et come i nimici vengono a la volta di Padoa, et non si dubiti che lui col campo sarà più presto, et che ’1 manda qui sier Nicolò Ven-