fl MDX11I, MARZO. 10 liore 24. Fo expedi e lassù di presoli alcuni preso-nieri vicentini et uno stava a Padoa, licet era zara-tin, nominato Alvixe di Nassi, over Zaratin, per mali portamenti soi verso la Signoria nostra, licet fusse a’ stipendi nostri in Camera di Padoa, e suo padre stato più anni, qual era morto. Fo preso eh’ el dito sia confinato a Retimo, ut in parte. El Colegio di sa vii in questo mezo si red use, et fo letere cli Milan, di 27, sicome il sumario dirò più avanti, et di campo. Nolo. A Milan andoe dal viceré domino Alexan-dro Bentivoy per aver soccorso da’ spagnoli di es-rer ritornati in Bologna. A dì 3, la matina, in Colegio fo loto le in-frascripte lettere : Di Ferara, dii ducha Alfonso, drízate a Zuan Alberto da la Pigna, è in questa terra. Come à inteso, per sue letere, la Signoria voria libero transito per i corieri vanno el vengono di Roma ¡.scrive è contentissimo, et cussi poleno venir liberamente et farà meter li porti a le boche di Po acciò vadino più presto; in questo interim potrano passar per Ferara etc., ut in litteris. Dii cardinal Hadriano titilli sancii Grisogoni, fo letere drízate a la Signoria nostra, date a Sermene, a dì... . Come ringratia la Signoria di boni portamenti e acoglientie fateli per li nostri ministri, e avisa esser stato a Padoa, e da quelli rettori visitato et datoli scorta ; e cussi a Ruigo ; et ha menalo con lui Spadazino capitanio dii devedo, qual etiam lo voria menar a Roma : si ricomanda et ofe-risse. E dize, per sier Valerio Valaresso si saperà ad plenum di lui, e per una póliza si ricomanda a molli zentilhorneni di questa terra, sier Alvise d’Armer, sier Antonio da Pexaro, sier Thomà Mozenigo pro-curator, sier Leonardo Mozenigo e altri. Et vene in Colegio ditto sier Valerio Valaresso, dicendo esso cardinal è stalo do mexi in una sua caxa a Padoa a fitto, qual pagava ducati 12, et dormiva soto una schiavina, dicendo esser uno povero scolaro. Havia con lui uno frale et un altro, et non si dava a cognoscer ; perchè caxon non si sa. Turnen, dillo cardinal dava fama esser in Alemagna, e di questo suo star a Padoa la Signoria nostra non à saputo nulla. Vene in Colegio quel nontio di Bentivoy che sono a Ferara, nominato......, dicendo aver letere di Ferara, fresche, el signor Hannibal et Hermes Benlivoy erano andati con zenle dii ducha di Férara verso Cento e la Pieve, e lì fevano la massa ; havea-no asoldato de molti fanti. In Bologna era Marco Antonio Colona e il Savello con 350 homeni d’arme, aspetava risposta dii conte Alexandro Benliwy andato a Milan dal viceré per haver ajuto ; e quelli Bentivoy se racomandavano a questa Signoria conio veri e sviserà li servitori. Noto. Per via di Bexalù eri se intese aver letero da Ferara, come a Fiorenza era stà taiato la lesta a sei citadini et tre confinati; quello sarà, con verità scriverò. Da Milan, dii Guidoto secretano, di 27 le ultime. Come haveano auto la morte dii Papa, et ch’el Cardinal Sedunense dovea partir per Roma. El signor Prospero Colona par era risolto, non seguendo altra movesla a Roma, di non si partir di Milan g restar a’servicii dii Ducila, el qual voleva recuperar le sue terre, zoé Parma e Piasenza, che li tolse il Papa da’ francesi; et era andato a Parma il vescovo di Lodi, qual non era stà lassalo iutrar, et però era slà 3 terminato che le zenle spagnole dovesseno andar a quella volta, e cussi le partiva ; etiam vi anderia el viceré. Scrive altre pariicularità, come dirò di solo. Da Crema, fo letere di sier Portolo Contarmi capitanio, di 28. Dii passar Po di le zente spagnole, e altro particularilà. Di campo, di sier Domenego Contarmi prò-vedador zeneral, da San Bonifacio. De occur-rentiis ; nulla da conto. In questa matina, in chiexia di San Marco fo can-tado una solenne messa ordinata per i Grimani a pregar Dio inspiri li cardinali, quali ozi dieno intrar in conclavi, a far Papa il reverendissimo Cardinal Grimani lìol di sier Antonio procuralor; che Dio el voy per ben di la christianità ! In questa malina, in Quarantia criminal fo prin-cipià a menar il prior, era a Lazarelo nuovo, nominalo Nicolò di Alvixe, qual fu preso di retenir in Quarantia per parie posta per il qu. sier Francesco da Leze, sier Pangrati Dolfin e sier Nicolò Soranzo provedadori sora la sanità; e fo introdulo il caxo per domino Venerio dolor, avocato fiscal. Da poi disnar, fo Colegio di la Signoria e savii, e fo aldilo sier Sebastian Justinian el cavalier, fo provedador in Dalmatia, in conlraditorio con sier Zuan Francesco Miani fo conte a Sibinico ; el qual sier Sebastian dixe averlo inlromesso e voi il Pre-gadi, e fo terminato darli il Pregadi questa altra se-timana. A dì 4. Vene in Colegio sier Zuan Balbi qu. sier Marco, vien da Ravena, aldilo con li Cai di X. In conclusion, volendo, nostri potrano rehaver questa terra, perchè tutti chiama San Marco,