593 MDXIII, AGOSTO. 591 et vi hanno morto tutti li lavoranti, et questo è tufo quello si era fatto ; et che drento si sono fatti ripari grandissimi ; et che li honieni di drento, tanto soldati quanto terroani, si stanno di buono animo et non temeno di essere sforzati ; et che vi hanno da vivere per molti mesi; et che si è acostato con 800 lanze molto vicino ad loro per essere impedimento a le loro vituaglie, le quali, la più parte, hanno ad condurre da marina fino a dove sono per terra, che sono circa trenta miglia: et cosi si veggono esser forte diminuiti quelli spaventi che ci erano da principio quando passono il campo ad Terroana. La quale, quando havessino presa in brevi giorni, come si dubitava, haria causilo gran disordine ad le cose di costoro ; ma come adviene in tutti li casi paurosi, sen-dosi adimesticati quelli di drento et quelli di fuora colla paura, ha fatto, X3he non se ne teme tanto quanto da principio si fece, eomagis che li inghilesi sono di già stati a campo ad Terroana 29 giorni, nè per ancora hanno donalo assalto, nè fatto nessuna experientia di ardire ; il che mi pare che babbi tolto loro riputatione. Niente di manco, ad volere fare più sicuro juditio è necessario di vedere il progresso più avanti. La Maestà del Re non è ancora partita per essere suta impedita della gola ; credo partirà fra due giorni, et credo si andrà acostando ad Amia'ns, donde le signorie vostre sarano ad continuo ad-visate. Siamo a di 25 nè altro ci è di poi innovalo, salvo che il Re è partito di qui et se ne va verso Amians, dove io lo seguiterò. Di Padoa, di provedadori venerali, di eri sera. Come i nimici principiavano a far certe cave a la chiesia dii Bassanello a le Gratie, chiamate dite cave da’ spagnoli le trinzee, et non sano quello vo-glino fare ; tien per far vie solo terra per venir con le arlellarie poi sotto le mure e far la bataia gaiarda. Tamen l’aque di le fosse non è ancora tolte; tamen nostri de li stanno di bon animo e desiderano che i nimici vengano soto; e altre occorentie eie. E dii partir di domino Pindaro per Venecia. Item, desiderano la resolutione zercha la crida fe’ far il capitanio zeneral, qual jura non voi se li dagi altro che pan e vino, come si consueta far quando i nimici è a campo a una terra. Da poi disnar, fo Colegio di la Signoria e savii, chiamato a requisition di provedadori a trovar danari, i qual però non veneno, e il Colegio era raduto per loro. È da saper, tutavia si scuode danari di prò ac- I Piani di M. Sanuto. — Tom. XVI. pagnati con il don, licei sia passalo il termine fo preso. Fin qui è slà scosso ducali 30 milia et più. Di Padoa fo letere dii capitanio zeneral, di ozi, horc 11. Come i nimici fevano cave e non è da dubitar; voi ben certo numero di badili et bombardieri, perchè di quelli è li, molli ne sono poltroni ctc. Di provedadori generali fo do man di letere, ima a nona, di ozi, hore 10, l’altra liore 16, nel partirsi dii Colegio. Come i nimici.. al solito, non sono mossi, stanno streli et fano le cave solite, zoè le trinzee. Di Dassan, di sier Francesco Duodo podestà et capitanio. Come, oltra quello scrisse dii trom-bela venuto lì a dimandarli la terra, qual rispose volerla lenir per la Signoria, ha per spie mandate di sopra a Bolzan, si dovea far una dieta. Di Pontevico, di sier Francesco Lipomano castelan, di primo di questo. Come ha auto più bataie da li inimici, et tamen fin hora si hano preservato virilmente, et ne hanno morti de i nimici da numero 300; sono pur lì acampati. Dentro hanno formenti, ma dii reslo comenzano a patir ; farano ogni possibile di tenirsi. Di Padoa vidi letere di sier Zuan Contari-ni qu. sier Alvise da Londra, di 4, hore 23. Come i nimici erano al solito loco, e vien dito da persone vieneno in la terra dii dito campo de lì, esser penuria di pane, ma di altre vituarie abondantia, e diceno eri gli vene una barca di pane, e per la gran moltitudine di soldati introrno dentro per comprarne la si afondò. Item, a hore 23 vene nova esser in ditto campo le zente pontificie, per quanto si ha da alcuni presoni, le qual sono lanze 150; altri dicono più e chi meno. Spagnoli hanno fato do bastioni a oro di le spianade di là da Santa Maria di Gratia, et si sono messi in forteza ; non fanno altro progresso, nè altre cave. Scrive, ozi è stà combatuto tre spagnoli con tre di nostri fanti venuti di Venetia et con spade e rodele, et li nostri erano do grechi e uno venetian pur con dite arme, zoè spade e targe da pugno, et uno spagnol fo morto, l’altro ferito, e l’altro scampò ; un greco di nostri è stato ferito, ma non haverà mal. Li era per parte da 50 fanti per de-fension loro e si deteno la fede non si ofender, et da la banda di spagnoli veneno fino a Santa Maria di Gratia di qua di stecadi da 3000 di loro per veder la festa ; et se quelli di la terra havesseno voluto romper la fede data, harìano fato in loro una bella bota con le artelarie. Etiam loro non treteno a’ nostri alcuna artelaria, nè schiopeto, ni balestra. Fo bel veder in ordinanza tutti. 38