521 MDXIH, LUGLIO. 522 Noal; è siati col signor governador, che li si à dolto e dito provederà etc. Scriveno, vanno fazando le for-tification e bastioni ordinò il capitaniozeneral quando fu lì, e altre occorenze. Et se riduse Consejo di X con la zonta per dar libertà al Colegio et a li provedadori sora i danari possino aver ben messo la clausula in la parte di acoinpagnar ai prò’ danari e poter tuor caxe e pos-session di rebelli, et cussi steteno più di una hora. Fo disputalion : tandem fu preso posino comprar diti beni, e la parie stagi per questo. Fu posto, per i consieri, excepto sier Hironimo Duodo e sier Francesco Bragadin savii dii Consejo, excepto sier Zorzi Emo savio a terraferma, exceplo sier Velor Foscarini, che a in la parie ultima presa di acompagnar contadi ai prò’ etc., se intendi non esser compresi quelli hanno imprestalo a la Signoria idtimate, perchè questi pono scontar in loro angarie per sì e per altri. Et sier Hironimo Duodo consier messe fosseno compresi e potesseno questi tal liaver il benefìcio predito. Parlò sier Zorzi Emo zercha mantenir la fede, e la parte vuol si possi far di diio imprestedo come fusse contadi; et venuto zoso, inlrò in la opinion dii Duodo consier. Li rispose sier Zorzi Corner cavalier, procurator, savio dii Consejo. Andò la parte ; 13 dii consier et Emo, 170 di consieri e altri nominati. È presa. Fu posto, per i savii tuli d’acordo, certa zonta a la parte di prò’, che non se intendi compresi debitori di le raxon nuove di dadi, sicome qui avanti sarà posta ; e fu presa. Fo prima chiamadi mollizentilhomeni di Pregadi per compir di tuor l’imprestedo; ma pochi prestoe. Sier Alvixe Pixani lire 20, sier Vicenzo Grimani lire 15 e altri pochi ; ma il forzo disse non aver,el non volse dar. Fo posto, per i savii d’ acordo, una letera al conte di Sibinico in risposta di sue zercha quanto li à richiesto quel nontio dii bassà venuto a parlarli, che lo lassi venir. • Et licentialo il Pregadi, restò il Colegio con la Signoria e savii di una man e di l’altra e li Cai di X in materia dii capitanio Caravagial e quel altro presoni, zercha soi constiluti. A dì 22 dito, fo la Madalena. Eri sera parli de qui domino Mercurio Bua, et non va ben contento per non esser expedito di quello el dimanda. Voi gran cosse, esser capo di tutti i slratioti, provi-sion grande, esser fato zentilhomo nostro e altro; et disse : « Il capitanio mi manda a la Signoria, et la Signoria al capilanio ». Etiam sier Nicolò Vendra- min provedador executor parti eri malina e tornò a Padoa. Vene l’orator di Ilongaria, pregando la Signoria vogli servir la Maestà dii Be, a conto dii suo credito, di qualche dinaro per poterli mandar a Scardona e Ciissa, che turchi voi tuor. Il Principe si scusò non haver per nui, e si stemo a trovarli. Di Fadoa, di provedadori generali fo le-tere di eri sera. Nulla da conto. 1 nimici al solito alozamento di Este et Moncelese e lì cireum circha. Hanno, per avisi ; che omnino i voleno venir acamparsi sotto Padoa; fanno provision etc. Bichiedeno zerte artelarie, polvere, farine etc. e danari. Noto. Intesi erano zonti alcuni altri slratioti dii campo nemico di la compagnia di Mercurio Bua. Item, homeni d’arme, era con Zuan di Saxatello, venuti a conzarsi col capilanio zeneral. In Colegio, con li Cai di X, fo aldito sier Ilomobon Griti intervenendo Mercurio Bua; li lassò certa po-liza dovesse dir a la Signoria. 1513, die 19 Julii, in Eogatis. 277 L’anderà parte, che lutti i creditori del prò’ de Monte nuovo, zoè de la paga de Marzo et de Seleni-brio 1510 et dei prò’ 1511 et dei prò’del Monte ve-chio de la paga de Setembrio che de proximo se die butar et de Marzo subsequenti, azonzando a’ dicti sui crediti over a parte et essi et sopra qual sestier a loro parerà, et depositando a l’ofìcio di la camera de’ impreslidi la mità in danari contadi, zoè che a ducati cento de prò’ debano azonzer in contadi ducati 50, et cussi per rata possano poi tuor in suo pagamento de tutta la quantità tulli debitori che al presente sono a li oficii de le caxude, raxon nuove, 10 officii, provedadori sora el regno de Cipri et a la revision di conti et dei governadori de le intrade,quali se scuo-deno con pena,excepluando li debitori de le 30/40 per 100 obligati al Consejo nostro di X, ae etiam comprar possano per sua satisfatene de li beni loro che a P incanto se venderano; contra i qual debitori habino questa instessa actione che hanno li officii dove sono i debiti, et soto pena de privation di offi-cii sui siano obligati li scrivani monslrar alli creditori tulli i debitori integralmente. De le pene veramente, 4 per 100 solamente restino ne li officii dove sono li debitori ; el resto sia perdonato ad essi debitori. Sia obligato Polo di Bigi scrivali a la camera d’impreslidi lenir uno libro seperalo per nome i debiti et crediti dechiariti de sopra, et ogni domenica portar al Serenissimo Principe particular nota de quanto sarà slà facto quella septimana.