41 UDXllIj MARZO. 4-2 gnato ancora riserva alcuna, nè expectativa, ni nostra, ni de altri. 19 Copia de una letera scrita al Summo Pontífice per domino Petro di Bibiena, alegrandosi de la sua creatione al pontificato. Sanctissime ac Beatissime Pafer et Domine, posi pedum oscula bealorum. Laborabat universus orbis terrarum egritudine mortali ; Dominus misil medición super familiam suam. Se per superchia letitia, come si truova scripto et vedesi bene spesso, manebano le creature Immane overo incorrono in alcuno accidente sinistro, in me non è advenuto questo, o Sancissimo Paire et Signor nostro, perchè ne la consideratone et ferma et certa speranza de l’animo mio da gran tempo in qua, et poi in questi 10 mesi proxime passati corroborata, io ho preveduto questo in la persona di Vostra Beatitudine; et ho qualche intimo mio ad chi et ho scrip- lo et ho parlato che cosi saria per la soma bontà et virtù sua. Et però allegreza previsa vien più lenta; ma resta lo stupore et la consideralione del miracolo grande sol per la età di Vostra Sanctità, quac videbatur adversari; et resta a li animi et a li ochi di tucto lo universo la expectatione di sentire et vedere li grandi buoni efleeti che dala Sanctità Vostra dependeranno, correspondenti per voluntà di Dio a la miracolosa creatione sua al pontificato : tale è il titulo che li dà lucta questa inclita cità. In questa tal forma me ha parlato queslo Serenissimo Principe a la presentía di quatro suoi magnifici figlioli beri sera privatamente, et questa malina in pieno Collegio, zioè che a Domino factum est istud etc. Et insum-ma, Beatissime Pater, si conclude a voce publica et universale in questa cità grande, che nostro Signor Dio ha voluto per il bene di Christianità et di lucta Italia ponere la Beatitudine Vostra in quella sancla sede. Quanto sia il gaudio et jubilo di questa Illustrissima Signoria et di tucto questo inclito Senato, nè posso, nè so significarlo ; ma per parte di queslo Serenissimo Principe suplico a la Sanctità Vostra che creda et vogli imaginare esser tanto quanto è stato et sarà ne la propria cità et patria di Vostra Beatitudine. Qui è subitamente facla festa et gloria publica et privata per tre giorni. El clamore et lieto mormorio, et il congratularsi tucte le nationi del mondo, che concorono in questa cità, è uno specla-culo maraviglioso ; et suplicasi a Dio che conceda a la Sanctità Vostra et vita et felicità. A li sanctissimi pedi di Vostra Beatitudine Immitemente me racomando. Venetiis, 13 Martii 1513. Sanctitatis V'estrae humitis servus Petrus Bibiena. A dì 14. La matina nulla fu di conto ; solum 20 1 etere di campo, da San Bonifazio, dii prove-dador Contarmi zeneral. Di quelle occorenze. Da poi disnar, fo Pregadi per scriver a Roma e far li exatori. De l’imperador, fo lelo la letera mandata a la Signoria nostra, breve molto, data a Lan .... a dì 14. Aver ricevuto li falconi e ringratia. Sarà qui soto. Fo tolto il scurlinio di do exatori a le Cazude, qual tre altre volte è stà tolto e non balotado. Tolti numero 57, di qual 49 erano debitori ; e visto le leze non si poteva provar debitor, fo terminato indusiar a la habitation, et ordinar che si andasse a far dipenar et pagar chi voleseno esser baiotali, e si faria il primo Pregadi. Fu posto, per i consieri, elezer 5 savii ai ordeni, jusla il solito. Presa, fu fato eletion. Rimase : 140 sier Marco Antonio Sanudo, fo savio ai ordeni, qu. sierBeneto; 137 sier Ilironimo Arimondo, fo camerlengo a Vizenza, di sier Fantin ; 123 sier Fantin Corner qu. sier Hironimo, di la Piscopia ; 125 sier Antonio Loredan di sier Nicolò ; 120 sier Antonio Michiel, fo zu.lexe di forestier, di sier Piero da San Polo. Soto, 119 sier Francesco Bembo, fo al dazio dii vin, qu. sier Hironimo. Tolti altri zoveni numero 21. Fu posto, per li savii, una letera latina al Papa senza dirli el nome, che ancora non si sa el vero, notata per Alberto Tealdini, et una altra al magni-co Juliano de’ Medici suo fratello a Fiorenza, et una altra a li X di la Balia di Fiorenza, et prese. Le copie di le qual sarano notade qui avanti. Fu tolto il scurlinio di do provedadori sora il cotimo di Alexandria, el qual è poslo qui soto, et quelli che romaseno. Scurtinio di do provedadori sora il cotimo di Alexandria. Sier Lorenzo Minio qu. sier Andrea, da S. Zulian.........49. 139 f Sier Andrea Arimondo, fo auditor ve- chio, qu. sier Alvise.....115. 76 Sier Alexandra Foscari, fo consolo di merchadanti, qu. sier Urban. , . 70.119