191 MDXIII, APRILE. 192 la liete. Item, nomina Alvise di Piero secretano nostro, qual sempre è con lui, e come è ben visto dal Re e da la corte eie., et monsignor il gran scu-dier domino Galeazo di San Severino, li fa gran carne etc. Dii signor missier Zuan Jacomo Triulzi, date a Ors, a dì... . Solicila si prepari a la impresa presto, perchè lui non fa altro, e spera, a dì 5 Mazo esser in Milano, e altre parole, e si abi 1’ arle-laria a ordine. Dii signor Bortolo d’Alviano, date a Ors a dì 23. Come si atendi a solicitar le cosse et aver una banda di bone artelarie e far presto, e il grande ajuti il picolo, perchè in questo consiste la reiute-gration dii nostro Stato, perchè l’exercito francese è in ordine e do zornade de lì è reduto, e za principiavano a passar. Et come lui haveva auto salvocon-dulo da Zenoa e Luca, e cussi quel zorno si aviava con domino Teodoro Triulzi per venir a la Signoria nostra più securo el potrà. Da poi disnar, fo Pregadi el leto queste letere. E di Roma, di 23 et 25. Come il Papa voi esser neutral; non ha voluto dar danari a’spagnoli. Item, leto li capitoli di la trieva per uno anno fati tra Spagna e Franza ; e come è nomina per il re di Pranza collegadi il ducha Jacomo di Geler e il re di Scozia, e per il re di Spagna il re de Ingallera et l’Imperador e la raina Zuanna di Castillia ; la copia di qual capitoli, sarà qui avanti. Dii Guidoto, da Piasenza. Come il viceré era lì in consulti continui e non li feva quella solita bona ciera. Item, volendo mandar il conte ... con . . in Cremona et.....fanti, è resta, e manda soltim alcuni fanti, et dicono voler venir verso Verona et far intrar le nostre zente in Padoa;e altre particolarità. Di Crema letere. Zercha spagnoli, quello dicono voler obslar a’ francesi, et avisi francesi vieneno in Italia eie. Di Bergamo, di sier Bortolo da Mosto prò-vedador, questo instesso aviso. Di Salò, di sier Daniel Dandolo proveda-dor ; il sumario ho scrilo di sopra. Di campo, da San Bonifazio, dii proveda-dor Contarmi, di 28. Come à ricevuto letere di la Signoria nostra di consultar zercha l’exercito, zonlo sia il governador, il qual è a Ruigo, farà etc. Item, avisa, mandando Zuan Antonio di Vallrompia conte-stabele con 50 fanti in la rocha di Anfo, come fu ¿il ponte di Val Polesela, fu asaltato da alcuni cavali ussiti di Verona e da villani di la valle, e presi diti fanli e conduli in castello di Verona ; et per questo à scrito al vescovo di Trento dolendosi come la Irie-va è rota etc. Item, scrive li danari recevuti per pagar le zente d’arme e balestrieri, e altre parlicularità. Di Fiorenza, fo leto una letera dii magnifico Juliano di Medici, dia domino Retro di Bibiena, drizata. Come presto el voi andar a Roma et sì oferisse far per la Signoria etc. e altri avisi, ut in litteris. Fu poi posto, per i consieri, salvoconduto a Raphael Orili olim canzelier dii signor Bortolo d’Alviano per uno anno, non ostante sia debitor di special persone, ut in parte ; et fu presa. Poi il Principe si levò, e fece la relatione di quanto havia dito più maline e ultimate ozi in Colegio l’ora-tor yspano zerca a perlongar le trieve, farà restituir Brexa, et fino 8 zorni il Curzense sarà in Italia e sperava si faria una bona pace, et, non volendo questo, la Signoria li desse licenlia ch’el si parti-ria eie. ; et sperava, seguendo le trieve, si harìa presto Verona etc. Fu posto, per li savii, ch’el Serenissimo li debbi risponder damatina, che di far trieve con l’Impera-dor non ne par, atento ne à roto più volle, sì quella fu fata per tre anni, come questa, e li avemo dato ducali 50 milia, et tamen non à lassà passar l’arte-larie nostre a Brexa che si mandava per averla ; poi averne preso li fanti mandavamo a Anfo etc. E quanto a far trieva con la Catolica Maestà non bisognava, perchè non avemo guera insieme, imo senio in bona benivolentia ; e zercha l’andar via di sua magnifi-cenlia a charo ne saria el restasse qui, e tal parole in questa substanlia ; et fu presa di tutto el Consejo. Fu posto una letera a Roma a l’oralor nostro. Nararli il successo di le cosse e come desideremo Soa Beatitudine sia capo di la nostra liga ; ma poi che ’1 voi esser neutra], nui saremo conienti di quello vorà Soa Sanclità ; tamen insti voi esser con nui e sii con l’oralor gallico. Item, zonto sia il magnifico Juliano, li debi parlarli di questo. Item, zerca Zuan di Saxadello e Piero Morgana et......, quali vo- riano venir a’ stipendi nostri, li debbi dir li ringra-liemo, ma per adesso semo in ordene ; ma si l’aca-derà, che nui si aricorderemo di loro etc. Fu presa. Fu posto una letera al governador zeneral Baion nostro, come desideremo vadi in campo e unissa l’exercito dove li par meglio col consulto dii prove-dador nostro e quelli capi nostri ; et zerca a quanto li è stà promesso, se li farà il lutto etc. Presa. Et in consonantia, fo dito si scriveria a sier Domenego Contarmi provedador zeneral, con notificarli la liga fala con Franza e la digi a quelli capi.