MDXI1I, AGOSTO. m chio ducati 39, lire 2 ; ma se si adverte a la data de 42 page morte che per questo presente ordine sono niente, vederasse che l’è molto meglior che l’antigo a cento per cento, si per beneficio de la Illustrissima Signoria, come de la militia, adeo ch’el si po’ chiamar ordine divino non che humano over Liviano. Stimarlo di una Ietera di sier Jacomo Michiel fo di sier Biaxio, da Padoa, di 17 Avosto. Come eri i nimici con soi artificii teneno il capi-tanio e provedadori a zunze sul soler, e loro fazeva-no i fati soi in preparar il suo levar, et il modo fo che 11 per parte, zoè nostri italiani e loro todeschi, voleano esser a le man fino a guerra finida ; e la. malina li nostri a bore 12 si apresentono in campo l'uora di la terra e stete 4 bore aspetar al sol, e loro a la fin mandono a dir non erano in ordine per quella matina, ma per poi disnar ; unde poi disnar nostri andono e stete fin bore 20 e veneno i nimici e fonilo in contrasto di le arme, e nostri contentano con che arme voleano. Conclusive, i se parlino senza far altro; e questa note si hanno levali a la sorda, e andati poco lontan tra le Brentelle e Ten-caruola, e alozati li ; si iudica partirano questa note, e lui non crede fin non habi aviso di Pranza. Item avisa, el signor capitanio ozi à dito gran vilania a sier Leonardo Emo, dicendo el vadi a Venecia o lui lo manderà in feri, e poi molte vilanie. Disse : « Se non fosti fradelo di missier Zorzi Emo, ti faria e ti manderia ligado a Venecia. » La causa fo ch’el capitanio si doleva che l’Emo havia dito che il bastion grando chiamato l'Impossibile, di Croxichieri, era mal fato et era sta una gran matieria a farlo. Scrive lui era presente a queste parole. A dì 20 Avosto. Vene in Colegio sier Francesco Lipomano venuto castelan di Pontevico, et quam-vis si habi reso a li inimici, si à portato bene, e fo carezato dal Principe e da tutti di Colegio. È stato col campo atorno zorni . .. ., el il contestabile Ili-ronimo Fateinanzi, era in dito castello, fo per Colegio expedito di mandarlo in Ruigo con quelli fanti l’ha venuti con lui, erano in Pontevico, quali si hano ben portato, et etiam Schiaveto Dal Dedo ; li qual fanti sono da numero.....; et cussi compirano in tutto fanti.... et anderano sopra il Polesene. E fo termina che sier Donà da Leze, era podestà e capi-nio in Ruigo, stato fin bora a Padoa e venuto in questa terra, ritorni al suo rezimento, e parte questa note, perchè hora mai sopra il Polesene non zè più i nimici. I Viarii di M. Sanuto. — Tom. XVI. Vene il reverendissimo patriarcha nostro per caxon di do monache di San Segondo fo retenute e trovate in la terra, come ho scripto di sopra, qual disse li avogadori le castigino, el il Principe li disse che lui sia quello; et promesse di farlo. Di Padoa, di eri sera, di provedadori generali, et una dii capitanio generai. Et in quella di provedadori si ha, i nimici eri steteno alozati a Arie-sega et haveano facto ponti sopra la Brenta; et hanno auto varie relatione ; et per uno vilan, come haveano il viceré fato una crida in campo, che soto pena di la testa niun debi far più incendii, come fe-vano prima ; la qual crida è processa da una letera li ha scrito el capitanio zeneral, meravegliandosi che soporti si lazi tal guerra, come infedeli, di amazar e far incendii etc. El qual viceré rispose, non è di suo consentimento, et farà provisione. Item, come hano, per uno venuto, da Bergamo parti, come volendo i nimici sachizar Bergamo, quelli di le valle e bergamaschi reduti insieme, da numero, utdicitur, 5000, sono stati a l’incontro e fato bona taiata di diti inimici. Et el capitanio zeneral scrive bisogna cominziar a lavorar di piera li bastioni facti, aziò durano; e altro, come dirò poi. Et per letere particular, pur di Padoa, di eri sera, vidi come i nimici hanno brusato la villa di Camisan ; et che è venuto letere a domino Teodoro Triulzi, come francesi et englesi è stati a le man, et englesi è stà roti, tamen morti di francesi fanti 16 milia et lanze 600 ; la qual nova però li provedadori nè il capitanio non scriveno a la Signoria. Item, il capitanio zeneral à dato a Rizin di Asola, qual havia cento cavali lizieri, per aversi ben portato in questa guera, li ha dato homeni d’arme 50. Di Bassan, di sier Irancesco Duodo podestà et capitanio, di eri. Dii zonzer lì el signor Zuan Paulo Manfron e sier Zuan Vituri provedador di stratioli ; et con li cavali lizieri, erano a Maroste-ga, etiam è venuti il podestà Francesco Nani e il castelan sier Marco Michiel etc. Et etiam di ditto sier Zuan Vituri fo letere, dii modo hanno abando-nato Marostega et si hanno salvato lì in Bassan ; et come hanno aviso i nimici, zonti a Vizenza, voleno venir lì a Bassan e Asolo e andar scorendo fin in Friul. Da poi disnar, fo Consejo di X con la zonta gran-da in materia pecuniaria etc. Di Mantoa fo letere di Paulo Agustini, di Di Costanzo secretano di missier Zuan il