187 MDX11I, APRILE. 188 A dì 27 dito. La rnatina vene in Colegio sier Marco Zantani, venuto podestà di Chioza, vestito di negro per coroto di uno fìol, et referl justa il solilo, Laudato. Vene l’orator hungaro e portò una letera dii re di Hongaria, che pregava la Signoria a uno pelegrin hongaro, venuto qui, qual voleva andar in Jerusa-lem, la Signoria li desse ducati 1000 a conto di quello dia aver il Re di la Signoria. Il Principe li disse non si poteva al presenle darli danari per la gran spexa avemo di la guerra ; ma di altro se li faria ogni comodila. Et cussi fo licentiato diio orator. Vene l’orator yspano conte di Cariati, dicendo sperava presto venir con una bona pace e aspetava risposta da l’Imperator, e però, compiendosi le trie-ve, poiché non podemo aver le noslre terre, è bon perlqpgarle almeno per uno altro mexe. 11 Principe li disk; non bisognava perlongar trieve, e quel voleva dir, spagnoli non ge deva Brexa ; et verba hinc inde dieta, si partì. Di Crema et di Salò fo letere. Nulla da conto. Da poi disnar, fo Consejo di X con la zonla. Et accidit, cossa notanda, che avendo questa rnatina sposato sier Ferigo Foscari qu. sier Nicolò la fìa di sier Zuan Venier di Cao de Piaza, fìa de una fìa dii Serenissimo, e fato ozi un pranzo di assa’ persone, dove etiam vi fui, et li compagni dii novizo chiamati L ter ni, a horc 22 in zercha tolseno una dona per uno a man e la noviza, e con le trombe e pifari, pive e altri inslrumenti, e Zuan Polo bufon avanti, veneno per la piazza di San Marco in corle di pala-zo, e lì fece uno ballo con gran festa ; e compilo tornono a caxa. Noto. In questo Consejo di X, fu preso acetar, che sier Zusto Guoro, stalo sopracomito, voi armar una galia dii Consejo di X con questo se li fazi una par-tida di ducati 1500 in banco a darli fino uno. anno, e lui voi dar li danari e il resto metti la Signoria ; siche armerà. E nota, si farà servir con boleta di 10 per 100, et armerà. Fo etiam parlalo di sier Zuan di Garzoni qu. sier Marin procurator, stato sopracomito, qual voi questo instesso muodo; e tamen, disputalo la cossa, non fu preso. Fo scrilo in campo al provedador Coniarmi zc-neral,vedino coti lo illustrissimo governador e con-dutieri consultar dove saria più facile e più a proposito andar a far la massa dii nostro esercito, et reseri va e stagi oculato, perchè a la fin di questo mexe compie le trieve etc. Noto. Si fa la monslra tulavia su el Polesene di Ituigo per il signor governador, dove è andato in campo Francesco Duodo rasonalo nostro, et il go-veruador è a Ruigo et a San Bonifazio dal provedi-tor zeneral el in vicentina al ponte di Barbaran, dove 97 * vi va a farla sier Nicolò Pasqualigo podestà et capi-lanio di Vicenza ; et il colateral zeneral se ritrova col governador a la sua mostra. È da saper, il capi-tanio di le fantarie, che partì per Crema, si ritrova ancora a Cotogna, et voi far .prima la moslra di lo so’ zente d'arme. In questi giorni, il formenlo cresete pizoli 10 il slaro, tamen la farina vai in Fonlego lire 5 e man-cho, e la padoana un ducato, zoè di Frinì etc. Li tempi è molto frodi, cossa contraria, ché a la fin di Aprii molti portano ancora pelle grossa ; adeo si lien le vide patirano, e dicitur, per li sufi li lini è quasi tuli persi. A dì 28. Vene in Colegio sier Andrea Trivixan el cavalier venuto luogotenente e provedador zeneral di la Patria di Friul, in loco dii qual andoe sier Jacobo Badoer. Era vestito di scarlato, et referite. Jusla il solilo, laudalo dal Principe. Di Roma, fo letere di l’orator nostro, di 23. Come il Pontifico l’altro zorno ebbe alquanto di al-teration, tolse un poco di cassia eri et sta bene. A dì 22 fo congregation di cardinali per la cossa dii ducha di Ferara, et fo suspesa la sua cossa per mexi 4, et il Cardinal suo fratello vien a Roma, con il qual si tralarà la conclusion. El qual Ducha zenò cri sera col Papa, et questa matina parli per Ferara. Scrive li oratori, Imperator e Spagna e Milan frequentano le audientie dal Papa dimandandoli danari da dar a’ spagnoli, ali ter dicono si partirono de Lombardia et tornarano in reame, et subito levati, tutto il Stato dii ducha di Milan chiamerà Franza, qual vien polente zoso e con la liga fata con la Signoria, et si ’1 Papa li voi dar ducati 40 milia starano a l’impeto etc. Il Papa mal volentiera vede francesi venir in Italia ; pur li va scorzando con bone parole. Fin qui non li à dato nulla ; si lien sarà neutral. Scrive coloquii aulì con Soa Santità et col reverendo thesorier domino Bernardo Bibiena e altri reverendissimi cardinali. El Lascari è lì come privato, ma fa bon oficio col Papa ; el Cardinal sguizaro è spesso col Papa. Item, dii zonzer lì ozi di. . . oratori luchesi venuti a dar ubedientia ; li andò conira la fameia dii Papa e di cardinali. Di Salò, di sier Daniel Dandolo proveda- 98 dor, vidi letere venute eri, di 25, ore 18. Scrive zerea balote dia far far jusla l’ordine di la Signoria nostra, e fino cri ne son facle da 200, et ogni se-