189 .VDXIH, APRILE. 190 Umana se ne ara da G00 in suso di ferro. Itcm, avisa a Riva se ritrova el vescovo di Trento, et fa fortificar uno torion, cli’è su uno monte sopra Riva, e fa far li revelini et altro ; chi dice el voi andar a Verona, chi dize anderà a Trento e li starà ; el che in una Dieta facla ne li precedenti /.orni a .. .. fo rechiesto per la Cesarea Maestà fanti 5000 per mandarli a Verona. Fu risposto non haveano danari da far diti fanti per mandarli in Italia ; ma ben quando niun desse molestia a le terre di Sua Maestà, i sono per defenderle ; et che l’Imperador è in Augusta e dia vegnir a Yspurch. Scrive, come ha in Brexa, per alcuni eri venuti, che spagnoli leva laiar certe seriole di fontane per impir le fosse di la terra. Item scrive, per uno vien ozi da Brexa per andar a Arco da domino Girardo da Marlinengo che li a Arco si ritrova, è dito che spagnoli partivano fuora di Brexa a do et tre a la volta. Item, scrive esso provedador zercha li dadi de lì etc. Vene l’orator dii Papa in Colegio con letere aule di Roma da suo fradello domino Bernardo, et poi monstri) lelere di Fiorenza, di 23, con copia di una letera aula di Pranza dal suo orator de di... , con avisi di quelle parte, e francesi vieneno potenti. Vene l’orator yspano zercha trieve, voria perlon-garle, dicendo farà la Signoria averà Brexa subito, et con pochi danari Verona ; con altre parole. Et parlato zercha la trieva fata tra il suo Re e il re di Pranza per le cosse di là de’ monti, lui sempre denegando, dicendo francesi bevano tal cossa non è vera, e il Principe li disse è certa, e li mostrò li capitoli, qual li volse veder. Noto. In questa terra se ritrova uno di principili citadini di Cremona cao di parte e marchesco, nominato domino Zuan Bortolo Fondu(lo), et è venuto publice, slato in Colegio con li Cai. Da poi disnar, lo Consejo di X con la zonta di presoni ; et venuti zoso per tempo, restò il Consejo di X simplice. È da saper, è stà retenulo do per i quali si spera si averà la verità di quelli feno quello excesso a San Leonardo da parte di Cai di X. Et andò il Colegio in camera ozi, sier Domenego Benelo consier, sier Nicolò di Prioli Cao di X, sier Francesco Orio avoga-dor di comun et sier Anzolo Trivixan inquisitor. 98 * Di Roma fo etiam letere, per corier particolare eli l’orator nostro, di 25. Poco da conto ; solimi il Papa si resentiva alquanto, non da conto, ma certo suo mal vechio ; el come si era aviso di Franza, che Zenoa era in acordo con il Re e restava governador domino Janus di Campo Fregoso, che al presente è Doxe. Scrive coloquii nuli con reverendissimi cardinali e altri ; et il Cardinal d’ingaltera si resenliva alquanto, con il qual non havia potuto esser; con altre parlicularità, come più diffuse scriverò di solo. A dì 29. Vencno li provedadori sora la sanità in Colegio per causa di le galie di Alexandria, qual sono a Ruigno per caxon dii sospeto dii morbo ; tu-men molti mercadanti sono venuti qui, imo tulli, e vanno per tutto, etiam altri di le galie ; el fo lelere di sier Andrea di Prioli capitatilo, come è più di 40 zorni non è morto alcun sopra dite galie ; et che si partono li liomeni di le galie, dubita rosterano vuode con pochi homeni, e starano lì con pericolo, però dimanda licenlia; unde fo terminato meter ozi la parlo in Pregadi per discargarsi etc., perché chi voi le vengi, e chi dubita. Vene il conte di Chariali oralor yspano, importunando il perlongar le trieve. Jusla il solito datoli verba prò verbis. Di Franza, fo letere di sier Andrea Griti procurator, orator nostro, da Rles, di 17. Scrive dii zonzer lì a dì... il nonlio nostro con lelere ; si farà la retification di capitoli. Il Re era andato a la caza, e inteso tal venula, subito tornò e cussi esso sier Andrea Orili andoe da Soa Maestà, qual era in camera con la ltaina e la fìola promessa a monsignor de Anguléme, di anni.....Et leloli lo letere ave grandissimo piacer intender la Signoria voleva ratificar diti capitoli, et cussi ave monsignor di Paris e Rubertel e altri consieri regii. Ma li malivolì reslòno di mala voia, dicendo la Signoria li ha ratificati perchè non pono più durar la guerra. E scrive che etiam la madre di monsignor di Anguleme li fece gran ca-reze, e cussi di monsignor Iluberlet la moglie, clic omnino li volse locar la man e abrazarlo. Scrive, si fa la preparalion per lutto per la impresa de Italia, come li disse il Re, et lui in persona voria ; et scrive dii zonzer li uno oralor dii re di Scozia, episcopo de ......, qual alias era a Bologna a tempo di Papa Julio, vien in Italia, et à lelere al Chrislianissimo e a tulti li potentati e a la Signoria a exortarli a la pace de’ christiani e far guerra contra infedeli. E il Re volse dito sier Andrea andasse a visitarlo; qual andò, e li monslra la lelcra di credenza a la Signoria. Et parlando di le cosse de’ turchi, esso sier Andrea, pratico dii paese, li disse come slava e ii modo de invader infideli ; piacque assai. El dito orator volse che OLÌ esso sier Andrea scrivesse una letera al re di Scozia sua di questo ; e cussi il Roy volse la scrivesse ; qual scrila, la monstrò a Ruberlet. Disse slava ben e ge