44i) MDXIII, GIUGNO. 450 a San Vilo de Carcntan, e ordinala por missier Sigismondo Letistcner, ch’è govcrnador do Carintia e di questi altri luogi, e dize che erano sta scripti tutti quelli ponno portar arme siano in bordine, et so dubita le strade non si habino a serar, perché alcuni mercadanti solevano condur li animali a San Jacomo et banno antizipato zorni 20. Per tutte vie se intende preparation di zente. Da poi sono stati roti francesi et quelli partili, dicono sarano signori di la campagna ; aspeta alcuni esploratori, et di quello riporterà, darà nolilia a la Signoria nostra. Di Ingaltera, fo leto 1etere di sier Andrea Badoer orator nostro, di 6 Zugno, date a Londra. Come era passato su la Pranza da 25 milia en-glesi et si preparava di altri ; e il Re e la Raina in persona passerà. Saranno 60 milia combatenti benissimo in bordine, et l’armada di quel Re era tornata a l’ixola, su la qual era stà posli fatili 6000 novi, et monsignor di là sarà per capelatiio. Item, come erano zonte le letere di la Signoria nostra lì in man di monsignor di Urant, qual erano in zifra, volse l’o* ralor le trazesse davanti de lui ; e trate et lete, c inteso le justifìcation nostre di la liga fata con il re di Pranza, li dispiaque, benché avanti lo sapeseno. Andò poi l’orator dal Re, qual non li voleva dar au-dientia ; a la fin ge la dete, e inteso quanto la Signoria scrivea, si dolse fusse slà fato liga conira il suo nemico, che non mantien fede, ma à fato per inga-narge, et che la Signoria à fato mal a non li haver scrito e fato inediator a tratar acordo con l’Impera-dor, et si oferisse di farlo. Et si la Signoria si voi meter nel Papa, nel re Calholico et in lui, tarano ra-xon; si no, in lui solo, e farà de bono et equo. Et ha spazato una letera a l’imperador, non stagi per coso piccole di acordarsi con la Signoria. Item, à auto audientia etiam dii so’ Conseio, e scrive le parole li fo ditto etc. ; et come il Re manda una lelera a la Signoria. Poi dice, è stà feriti tre so’ famegii da’ en-glesi per questa liga fata con Franza, et che lui dubita andar fuora di caxa ; concludendo, per San Zua-ne sarà pasato il Re su la Franza. Quelli passò fo a Cales, tutti homeni clecli, armati di corsaleli, brazali, zeladoni e gorzarini, e sopra le arme uno sifioii bianco e verde a la divisa dii Re ; et haverà zente di la Fiandra, qual sarano da cavali......milia, che ca- daun si potrà dir homo d’arme, et fanti ..., c altre particularità. Dii re de Ingaltera fo leto una letera savia, latina, data a Londra a dì 6 Zugno, composta per il Camarian suo secretario. Si duol di questa liga fata con Franza, per esser manchador di fede et 1 Diarii di M. Sanuto. — Tom. XVI. no tradirà ; et si oferisse a interponersi a la pace con l’Imperador. Fu posto, por i savii d’acordo, una lelera al ca- 237 pilanio zcnoral, come zerclia Lignago ne occore dirli è mal perder quelle fanlarie non polendo tenirlo, e se li paresse di minarlo le mure e rocha, remetemo a lui il lutto', et saria boti lassar Zuan Paulo Manfron in Vicenza con qualche zonte, licei sia vuoda, acciò non paresse fusse derclicta ; et che soa excellenlia antiveda elio i nimici non lenzano venir a Padoa e vadiuo di longo a Trcvixo. De qui imi provederemo di mandarli e zentilhomeni e altri in Padoa e Tre-vixo, e non mancheremo di mandar danari in campo etc. Fu presa. Di sier Zuan Vituri fo leto la letera di 2, da Soave. Scrive da Soave, dove ol si trova con il forzo di slratioti o cavali lizieri, et dreza le letero a li provedadori zenerali, et avisa di le cosse di Verona, corno ho scripto di sopra, et la relationo di vaslalori tornali di Peschiera ; dii modo la rocha fu presa, come ho scripto dì sopra, el die spagnoli voleno venir acamparsi a Padoa per la via di Vicenza; el altri avi-si, ut in litteris. Di lioma, di l’orator nostro, vene letere osi, di 30. Di coloquii aulì col Papa, qual dice à bon voler verso la Signoria nostra el voi atender a far la pace con l’Imperador ; e benché ’1 dagi faina di passar le zente soc in campo di Spagna lanze 300, non sarano 100, le qual verà più presto a benefìcio di la Signoria, e non poi far di mancho di mandarle, acciò l’Imperador si metli in lui l’acordo ; et voi Inibiamo tutto il nostro con danari, etiam Verona eie., con altre particularità di l’acordo voi far. Item, coloquii auli col magnifico Juliano et col reverendissimo Cardinal San Severino, elio sta in palazo dii Papa, et é tutto francese. Li ha diio aver lelere, di 20 et 21, di la corte di Paris, come englesi pasavano o francesi non voleva aspetarli in campagna, ma fornir Bologna di fanti 14 milia el pezi.....di arlelaria grossa, e le zente d’arme redurse in loco securo. Item, di l’esser zonto a la corte di l’oralor yspano per tratar la pace ; e come monsignor di la Trimolia si aspctava a la corto et il resto aspeloria nel Dolfi-na’. Scrive poi diio oralor altre particularità ; le qual letere fo reputale da li padri bone letere. Fu posto, per li savii d’acordo, elezer deprae-senti di ogni loco e ofteio con pena uno provedador zeneral in Trevixo con ducati 100 al mexe, meni con sì... cavali et do stafieri, et il secrelario con il suo fameio. Et presa, fu fato il scurlinio. Rimase sier Domenego Malipiero, fo savio a terra ferma, qu. sier 29