473 MDXIII. I.L’10. et cavali lizieri. . , et vieneno a la volta di Vicenza. Poi essi provedadori scrivono, zonto sia il capitanio zeneral, termcnerano quello liabi a far l’exercito nostro per venir a la volta di Padoa. Item, mandano le letere dii dito sier Zuan Vituri. Di Padoa, dii capitanio zeneral, di eri. Dii zonzer lì et aver visto il tutto, e fato bone provision, et ritorna in campo eie. Di reofori di Padoa sier Batista Morcxini e sier Alvixe Emo, in risposta di nostre. Et zer-cha il mandar qui visentini e altri, la terra è tanto piena che non è possibele star. Scrìveno aver ordinato i vengino a Venecia ; non sì voriano partir, et pezo è eh’ è più di 300 zoveni quali vanno armati per la terra, non però se redugono insieme etc. Noto. Eri fo fato una crida a Padoa, a bore ., da parte de lo illustrissimo capitanio zeneral, che tulli li villani vadino liberamente asunar le biave, perchè non arino di inimici alcun danno, et sarano asecu-rati poterle arcoglier. Fo iterum questa matina replichato con li Cai di X letere a Padoa zercha il mandar qui vicentini e altri, ut in litteris. Di Buigo, di sier Donado da Leze podestà et capetanio, di eri sera. Come i nimici feraresi sono lì sora Po et si stanno; non hanno falò altro cha adunar li formenti di le possession di la Signoria. Esso podestà à ricevuto letere dii capitanio zollerai non si parti ; cussi exequirà. 249* Di Trevixo, di sier Sébastian Moro podestà; etiam fo letere di sier Domenego Malipicro provedador, di eri sera. Dii zonzer lì domino Gua-gni Picone, Frachasso di Pixa, Zuan da Riete. Item, Matio dal Borgo et el Multilo, in tutto fanti numero ...; et par di li fanti, di questi do ultimi contestabili, zercha 200 siano ussiti fuori di la terra e hanno depredato e dantiizalo per tutto etc. Si hanno dolesto a domino Guagtii, provedi eie. ; dize farà. Etiam lì in Trevixo è Zorzi Buldcgaria contestabile con fanti......Item, sier Andrea Bondimier con fanti 10, sier Vetor Barbarigo con fanti 10, sier Andrea Baxeio con fanti 10 è zà andati; vi anderà etiam sier Zuan Moro fradello dii podestà con fanti 10. Noto. In questa malina partì sier LuchaLoredan qu. sier Francesco per Padoa con liomeni 25, fato la monstra a l’armamento, et va a sue spexe. Etiam si partì sier Zusto Guoro con fanti 10, et altri, come di solo noterò il tutto. Di Pranza vene letere questa note, portate per uno Vizcnzo zovene di sier Andrea Grifi, qual vien da Ors, da missicr Zuan Iacomo. E primo, questo è il sumario, comenzando da la corte. Di sier Marco Dandolo dotor, cavalier, ora-tor nostro, di Paris, de 6 et 9. Prima, come se intendeva le felicità de Italia ; et che il Re era lì e atendeva a le cosse de Ingallera, quali erano zà smontali da l’isola assa’ numero e aspetavano altro navo do zonzesseno; adco francesi haveano terminato non «spelarli a la campagna e star in lo terre, e andava capitani el ducha di Barbon e monsignor di la Pe-liza. Item, monsignor di Angulème era lì dal Re. Item, scrive zercha Fcrara et Manloa alcune parti-cularità; e il Re à bona mente verso la Signoria nostra e voi esser con quella a una fortuna, et trata apontamenlo con englcsi etc. Item, credeva aver sguizari 10 milia, ma non li poi haver eie. Di missier Zuan Jacomo Tr inizi, di Ors, di 27. Come è lì, e se ritrova le zente dii Re a li alzamenti nel Delfina’ ; et monsignor di la Trimolia e andato dal Roy a Paris. Spera revaliderà le forze; ma bisogna aspetar, perchè le cosse d’Ingallera lo carga ; e che la Signoria slagi constante eie. Di domino Costanzo etiam fo una letera, di 30, pur di Ors, in conformità. Conclusive, francesi non è per esser presti in Italia. Fo aldito il messo venuto da missier Zuan Jacomo nominato Viconzo, qual referì molte cosso, et che francesi non vcrìa sì presto. Item, è stato a Sao-na, à parlato con missicr Janus di Campo Fregoso, è governador lì ; el qual voria esser lui doxe di Ze-noa e non missicr Olavian, come l’è, e si voria acordar con Franza. Item, come missier Zuan Jacomo li disse havia scrito una altra letera a la Signoria e mandala una letera dii Roy; qual ne ha una altra, qual lui la porterà, eli’ era duplicala ; e cussi aprcsenlù dila lelera dii Re seri la in francese, drizala a la Signoria da Paris, di 2G Zugno. Tulta la terra fo piena, e dicevano di queste le- 250 terc <‘i Franza, e come veniva francesi potenti in Italia, tamen non era la verità. E fu data questa fama ; ma quelli di Colegio non veneno mollo di bona voia zoso, perchè vedevano non vi esser speranza di francesi fin englesi è su la Franza. Fo diio esser venuto in Colegio uno messo di missicr Janus di Campo Fregoso, di Saona, qual dice che francesi vien di qua da’ monti ; tamen non fu vero venisse alcun. Fo parlato in materia pecuniaria e zercha debitori, di lc/cr ozi la parte di quelli è di Pregadi pagi, aliter sarano cazadi di Pregadi, e cussi tutti li altri sono in ofteio. Di Este, di sier Jacomo Boldù provedador,