153 MDXIII, APRILE. 154 da Bologna, c fato cogitor dii vescovo di Zervia uno nepote dii Cardinal Flisco, cl qnal à dato una sua abatia di valuta ducati 500 a l’anno a uno fìol dii vescovo di Zervia ; e non fo balotadi justa li capitoli facti in conclavi, ma dati li voti, come prima, di cardinali. Dize, il messo che ’I Papa mandò a’ sguizari, à portato con si ducati 20 milia per darli a essi sguizari, eli’ è la soa paga. Li olim cardinali Santa f e San Severi», che sono a Pisa, vieneno in Roma a la misericordia di! Papa. Lorenzino di Medici et domino Julio si partirono per Fiorenza; poi vegnirà in Roma el magnifico Juliiino. E1 prothonotario Stanga ò morto a Fano ; avea oficii in Roma per ducali 6000. A c)i 6 fo Concistorio. È sta partirli li beneficii dii Papa per ventura a li cardinali : al Cardinal Aginense Jrtocà l'abazia di Miramondo con pension dar ducati 2000; al Cardinal Nantes il vescoado di Melfe, pension ducati 500; chi à ’uto l’abatia di Bologna pension ducati 500, et ducali 2000 di una altra pen-sion ; sicliè tutti li cardinali à ’uto d’intrada per uno ducati 230; et l’abazia di Monte Cassino riman a li frati. Ozi è stà facti 7 cardinali sopra le cosse dii duca di Ferara, e di Piasenza, i quali sono stati in congregation, zoè San Zorzi, Volterà, Flisco, Stri-gonia, Adriano, Farnese et Mantoa. Vien dito da al-alcuni che il re di Franza si acorda con F Imperator e Spagna, e si fa noze, e dà una soa fiola a don Forante fìol fo di F archiduca di Borgogna, e li dà in dota il stato di Lombardia, e poi la morte dii re dii Spagna il regno di Napoli; tamen il Cardinal Nantes dize 300 lanze è zà passate li monti, et è avisà. Tutti dimanda si l’acordo con Franza e la Signoria è seguito; napolitani lo desidera por cazar spagnoli di reame. Tien il Papa sarà neutra], et starà a veder come paserano le cosse. Scrive, in questa sera vene il signor Alberto da Carpi dal Papa, qual era in zar-din, e siete con Soa Santità per meza ora, o sia per ste cosse di Franza e la Signoria, che per luta Roma si dice F acordo è fato, overo per le sue cosse di Carpi, intervenendo il duca di Ferara. Ozi Lorenzino di Medici, andando a la caza, cazele di cavalo; non si à fato mal da conto. A di 7, poi pranso, vene a palazo in congregation questi cardinali per le cosse di Bologna et altre terre di la Cliiexia : Grimani, Si- * nigaia, San Vidal, Ancona, Ragona e Corner. Ozi è intrato in Roma el signor di Camarin con una bella compagnia. Li andò conira la fameia dii Papa e cardinali, credendo andar conira il duca di Urbin, qual vene la note. Ozi, a di 7, à ricevuto letere di 2, e inteso il partir di qui di sier Toma Lipomano suo nepote per Roma. È venuto uno di Franza, c zorni 10 parti, dice si praticava liga tra quel Re e F Im-perador e il re di Spagna, e che il signor Bortolo Liviano era stà lasato. È letere d’Ingaltera, di 20 Marzo, esser stà armate 60 nave, sopra le qual erano montati da 12 milia combatenti, e il Re in persona vi va contra Franza. Scrive, il Papa è stà contento dar al Cardinal Corner li beneficii avea il fratello di Alberto Tealdini, qual li darà a chi vorà osso Alberto. El signor Fracasso è zonto li in Roma col duca di Urbino; el signor di Camarin questa malina, a dì 8, andò a basar i piedi al Papa. Dize, questi di palazo li dimanda quando farà la Signoria li oratori e quanti sarano, et che lui va spesso a palazo e intra con il Papa quando el voi, a ragionar familiarmente; et cussi fa monsignor el vescovo suo fratello. A dì li. Vene in Colegio el capilanio di sgni- 81 zari domino Jacomo Stafer e tolse liccntia di andar via ; si parte da matina per Roma. E sentito «presso 11 Principe, donò una medaia d’ oro al Principe, di valuta di ducati 25, sopra la qual da una banda era tre santi, da F altra le arme di Cantoni di sguizari tutti. El Principe F aceplò et lo acarezò molto; et nel suo ritorno se li farà uno presente. Li è stà fato le spexe per la Signoria nostra, et datoli alozametilo a San Zane Polo. Vene el Bibiena orator dii Papa e siete con li Cai di X in Colegio. Vene domino Baldisera Scipion condutier nostro, vien di campo, vestito con mantel longo per corolo, el si scusò di le parole dite a sier Zuan Vituri pro-vedador di stratioli, narando la cossa come fu, dicendo è servitor di questo Stado eie., et è pacificato insieme. Il Principe li usò bone parole laudandolo molto etc. Non fo letere da conto; solimi di campo e di rectori qui vicini. Morite in questa noie, a ore 4, poi sialo assa’ infermo, per scorition di vesiga, domino Bernardo di Maximi nominato Democrito Romano, homo doctis-simo, era prete. Questo fu quello tolse li arzenti per assa’ suimna di danari al Cardinal Roan vecliio francese e li portò in questa (erra; el quel seguite saria gran cose da scriver. Unum est, è andato in pochi giorni driedo sier Francesco Capello cl cavalier, con el qual hebbe molla familiarità al tempo lui portò qui diti arzenti. Or è morto; homo doctissimo et molto amico mio; sepullo a la Misericordia. Da poi disnar, fo Consejo di X con do zonte, ma introno in la zonta di Stato zerca danari, e feno certe ubligation per liaver ducali 10 milia, el la zonla di presoni fo licentiala.