235 MDXI1I, MAGGIO. 236 Icario, et presi zerca 40, e conciliti a Peschiera per darli taia. 119 Di Salò, di sier Daniel Dandolo provedador, vidi letere, di 7. Come a Brexa quelli spagnoli erano dentro, da cerca 250 in tutto, son retrati in castello, et hanno condulo da cerca 300 mezene di porco et altre vituarie, et stanno cussi; hanno dato la custodia di la terra a li citadini, i qual citadini non hanno volesto le chiave, e Rrexa sta cussi derelicla. A Lonù, eh’è tenuta per il marchese di Mantoa, eri matina dito marchese vi mandò fanti 50 et cavali 20; di le bande di sopra tutti è comandati, ma non è motion alcuna. El conte Antonio da Lodron, inimi-cissimo di la Signoria nostra, minaza assai, ma tien Phabi poco poder. Eri fo manda per il provedador zeneral li 12 fanti per mandarli in la roca di Anfo ; si fa poca stima di dita forteza, qual ò di grande importante. Scrive esser fate balote, di tute do sorte, da numero 1400 fin qui, e si continua a lavorar ; le qual si fa a Gazane, fuora di Salò mia 3. Scrive saria bon farle condur de lì in la terra per ogni bon ri-speto. Item, atcnde a far processo contra li rebelli et esamina testiinonii; trova di brutte cosse contra di loro in fati e in parole; è bon proveder, acciò li lìdelissimi si possi gloriar esser cognosuti da li tristi. Dii dito, di 9, ore 20. Come à ricevuto letera di lo excelso Consejo di X zercha li rebelli de lì; et scrìvendo, avisa esser venuto più messi a dirli come questa note insito Gorlelo e uno si chiama el Mirandola con zerca 300 cavali di Verona e venuto a Peschiera, et questa matina, essendo el mercado de Dexanzan in colmo, asaltono dito mercado el à sva-lizalo ogni cossa, e conduto via tutta la roba. Facto presoni alcuni di questa terra di Salò e alcuni di la Riviera, e tra morti e feriti zerca 40, ita che tutta la Riviera è in gran spavento, e tutti trema. Scrive, lì a Salò si fa ogni provision, et ozi si ha armato cerca 8 barche grande ben in bordine, et per queste persone mimiche è sta fato provision bastante. Scrive aver scrito più letere a la Signoria nostra e in campo al provedador zeneral mandi qualche presidio lì a Salò e la roca di Anfo, et tamen non è sta manda altro clic fanti ; sichè dita roca sta in manifesto pericolo che non la si perda. A Lodron si fa grande adunation di zente di sora, et minaza di ve-gnir a tuor ditta roca e ruinar Salò e la Riviera ; tutti stanno in arme di et note per defendersi. Ila scrito tre lelere al provedador zeneral in campo, dimandando presidio, qual si aspeta zonzi di ora in ora. Tieni, à auto aviso clic uno Tura cavalaro, che portava una letera ducal a esso provedador, era sta preso da’ todeschi. Copia de una letera dii re di Pranza mandata 119* a la Signoria nostra, scrita in francese e traduta in vulgar. Alvise, per la gralia de Dio re de Franza, duca de Milan, signor de Genoa. Carissimi et grandi amici. Nui liavemo, non è tropo, receputo le letere che ne avete scripto per missier Alvise de Piero vostro secretano, et aldito quel che ne ha dicto el dechiarito da vostra parte, et principalmente la bona voluntà et amor et affeclion che ne portate et al ben dei facti nostri, donde tanto et sì cordialmente che far potemo vi ringratiemo et benché da poi el magnifico missier Andrea Griti procurator de San Marco vi habia ampiamente advertito come le cosse sono successe, non di meno nui havemo ben voluto farvi intender per homo espresso vegnante da nui, ch’el nostro voler et afl’ection inverso vui et la restitution del vostro Stado non è menore, et per questa causa avemo al presente despazalo el nostro carissimo et amato cu-sin conseglier zamberlan et cavalier del nostro ordine el signor Todaro di Triulzi nostro luogotenente generai, per reputar la nostra persona il suo trovarsi apresso de vui et simelmente nel vostro campo. Sichè ve pregemo tanto et sì affectuosamente che far potemo, che vui el vogliate recever et creder quel ch’el ve dirà da parte nostra, cussi come faresti alla nostra propria persona; et facendo questo, vui ne farete piacer grandissimo. Carissimi et grandi amici, el nostro Signor vi liabi ne la sua sancla grafia. Scripta in Bles a dì 5 Aprii. Loys Robertet. A tergo : Ai nostri carissimi et grandi amici el Duca et la Signoria de Venelia. A dì 12. La matina vene in Colegio dito signor 120 Bortolo d’Alviano, et comenzò a parlar longamentc, comenzando a gemino ovo, che eri fo parlato con domino Theodoro Triulzi orator di la Christianissi-ma Maestà di cosse pertinente a la impresa de Italia futura, et che ora lui voleva dir zercha il seguilo di la rota di Trevi, et narar a la Signoria quello che forsi avanti non à saputo. Et disse, che la sublimità dii Principe si poi aricordar, e alcuni di questi padri è in Colegio, che tunc temporis erano come al principio, fu mandato per lui, che di Pordonon venisse