213 IIDXUI, OTTOBRE. 214 di Bergamo, qual disse era stato ai servicii nostri assa’ tempo, e che ora non poteva andar; ma manderà uno suo Col naturai con homeni 5 a sue spese, e bisognando l’anderia lui. A dì 18, fo San Luca, nel qual tempo si soleva portar dossi e si porla cendado e vari et va belis-simi tempi. Si soleva far la fiera a Treviso; ma non si fa per queste guerre. Redulo il Colegio, veneno molti di oficii e altri zenlilhomeni per i qual fo mandati a chiamar, exortandoli per il Principe andar a Padoa o Treviso ; i qual recusano andar per varie cause, e quelli di oficii dicevano manderà un zen-tilhomo. Siché si siete lungamente su queste cosse. Di Padoa, di rettori e provedadori, di eri sera, ìiore 3 di note. Come erano zonte polvere assa’ a Vicenza, e preparavano scale et altro, et si diceva certo volevano far una polita a Padoa, et andar a Trevixo, e a depredar il Friul. Item, come nostri hanno 100 guastadori che lavorano, che vo-riano esser 3 over 4 milia. Et che il bastion Impos-sibele over dii Ponton sta mal ; bisogneria cavar le fosse. E il capitanio zeneral atende a la fossa di Pon-teeorbo, nè vai rason se li dice. Item, scrive di ar-telarie quelo bisogna, e di Zuan Paolo Manfron e altri. Item, dii partir dii governador zeneral per Vicenza dicendo voi mantenir la sua fede, che promise tornar a li oratori cesarei, signor Prospero Cotona, signer Troylo Savello e quelli Orsini che fono so piezi, o tornerà zuoba a dì 20, perchè si farà il contracambio dii Caravaia], qual è lì col capifanio zeneral in caxa. Item, scrive, per slralioti nostri stati verso Verona è stà preso uno citadin veronese e uno fo fiol diLunardo da Dressano et uno corier portava leterc in Anversa di questa vittoria abuta comemorando li capitani morti e presi, facendola molto grande. Di Treviso, fo letere dii podestà e proveda-dor. De oceurrentiis, ut in eis. Di Citadela, di sier Zacaria Contarmi podestà. Come i nimici erano venuti et li vicino a la Brenta danizando, et ebeno Bassan. Sier Francesco Duodo, podestà e capitanio, vene a Treviso. In quel loco di Citadela, scrive, non ha ubedientia alcuna, e luti è fuziti in Padoa e in questa terra ; pur stà lì juxta i mandati di la Signoria nostra. Vene l’orator di Hongarìa dimandando licentia di partirsi, et voria qualche danaro. 11 Principe li disse non è ben si parti in questi tumulti, pregandolo dovesse restar per qualche zorno. Vene il secretano dii duca di Ferara, dicendo aver letere dii suo Signor, di 15. Come era de lì venuto il locotenente di Modena a dirgli, stato 3 zorni lì, che si volesse risolver et esser o con la Cesarea Maestà c contro, volendo certe cose da lui. E1 127 qual Duca avìa satisfate con bone parole; et era andato a Verona etc. Et'item, come fiorentini aveano auto da’ Luchesì, Pelrasanla e Motrone, e come inglesi in Pranza prosperavano et haveano auto Tornai; e altre particularità li scrisse ut in litteris. Da poi disnar fo Pregadi, et potissimum per danari ; ma eri ni ozi sier Alvise da Molili non vien in Colegio perchè sier Nicola suo ltol stà malissimo, et morite in questa sera di febre. In questa malina parlino sier Domenego Trivi-san, cavalier procurator e sier Piero Balbi savii dii Consejo, vanno a Padoa a esser col capitanio zeneral e darli reputationc. Andò con toro Vincenzo Guidoto secretano, qual, partili sarano, resterà con sier Do-menego Contarmi, provedador. Et pòrlono con toro ducati 3250, c a Trevixo fo mandà ducati 1000. Item, a Ravena fo mandà ducati 400 per fanti, eie. Dii capitanio zeneral, fo leto letere, di eri sera. Con avisi : come i nimici voleno andar a Treviso e in Friul depredando il paese, c vorano veder di far una polita a Padoa. Però si provedi, e saria bon impir le condule di condutieri che si hanno portalo ben, zoè il conte Guido Rangon, Zuan Paulo Manfron e Julio suo fiol, Zuan Paulo da Santo Au-zolo, dii capitanio di le fantarie et de altri homeni da bene, come in la lista si conlien. Et si mandi danari per poter pagar le zentc, etc. Di rettori e provedadori zenerali Moro e Contarmi, fo letere, di hore 17. Come non erano tornati il viceré et il signor Prospero Cotona a Vicenza, ma fanno preparation di scale, polvere, bur-chiele, pan et altro. Voleno omnino tuor l’impresa. Mandano letere aute di Ruigo. Item, hanno aviso eh’ el Curzense è a Verona : ha falò il possibile di aver zente per tutto, e dii conta’ di Tiruol, e tamen non hanno potuto averli se non li paga. Et ha a Verona zercato aver danari, et non li poi trovar. Et dicono el signor Prospero voi andar con le sue zen le capitanio dii duca di Milan, e si partirà. Tamen bisogna far gaiarde provisione, etc. Di liuigo, di sier Donado da Leze, podestà e capitanio, di eri. Come ha aviso di Ferara, che i nimici danno fama voler venir a Padoa, e voleno andar a Ferara a requisilion dii Papa. E di le zentc ha zercato aver il Curzense, qual non ha potuto aver senza darli danari. Ben è vero a Mantoa e la Mirandola è stà fato preparation di fanti, el li fanti di Lombardia descripli voleno danari, si dieno ve-