MDXIIl, OTTOBRE. -244 lan con lanzo ... di campo, e cussi Mulio Colona, e vano a la volla di Lombardia ; el qual signor Prospero è noslro amico. E resta le zente dii Papa in campo a Vizenza da lanze 200 solo Troylo Savello, et il signor Ursino Ursini. Disse parole usatoli dal prefato signor Prospero, et come è servitor di questo Stato. Item, ch’el governador Baion non veniva et era mandato a Padoa ; dice, il viceré voria lassarlo per far il contracambio dii Caravaial, ma il Curzense non voi ; qual Curzense va a Boma. Tien, lui governador sia contento non tornar. Dìssq di la rota seguida, e come non é da imputar tanto al signor capitanio zeneral, quanto a li altri, e s’il governador sleva fermo col suo squadron, i nimici erano roti certissimo; e narù sopra questo molte particu-143* larilà, incolpandolo assai di questo. Disse, come, poi la rota, i nimici voleano venir a tuor Padoa e Treviso, e instavano assai, e sempre il signor Prospero tirava indrio, come è stato, tutto acciò non venisse-no, perchè si fosseno venuti, certo le aria aute. Disse di lui come fu fato preson, e di la soa compagnia di homeni d’arme l’avia N.... il seguito. Concludendo, il zonzer sabado a dì... da sera in Vicenza el viceré, et venuto per venir col campo fuora andar verso Treviso, polendolo aver farano experientia, e non polendolo, anderano in la Patria, perchè il Curzense desidera andar una volta lì e tuor quella Patria e il possesso dii patriarca, qual l’ha auto da 1’Imperador, licet il cardinal Grimani l’abbi ; e questo perchè tutta la intrada di dillo patriarca di Aquileia è in terra todesca soto l’Imperador, ergo etc. I nimici sono lanze .... fanti Ira spagnoli e lodeschi n. . . . e non hanno artelarie grosse, qual l’hanno mandate a Verona, e li cariazi è restati mollo lizieri; hanno ordinalo assà pan, scale gran numero e burchiele, e par abino inlelligenlia in qualche una di queste terre. Item, disse come, poi la rota, il signor viceré voleva veuir di longo a luor Padova, e che il signor Prospero Colona è sta quello che lo fece stalar, dicendo basta aver auta questa vitoria, le zenle è slrache, Padoa è forte, poi è bon scriver a la Católica Alteza prima e aver la risposta, etiam di Roma e di 1’ Imperador quello voi si fazi. E con questo aquietò che spagnoli non veneno più avanti. Parloe el Principe, esortando di andar, o mandar fanti. Et in questo Pregadi, fono Ietti lutti questi di Colegio in questa malina avia oferlo di mandar a Padoa o Treviso, principiando dal Principe et sic successive. E cussi fo chiamato ozi a banco a banco tulli quelli erano in Pregadi, quali in tanta impor- lantia e pericolo dii Stalo, tutti andono a oferir di mandar homeni over danari, e tre soli di Pregadi si oferseno in persona, sier Piero Pasqualigo dolor, cavalier, sier Nicolò Michiel dotor, e sier Zacaria Loredan, e molli si scusono e non voleno dar nula, come dirò di solo il tutto. Et a far queste provision Pregadi siete suso fino • ore G di noie. Leonardus Lauredanus Bei grafia dnx Vene- \ 4 tiarum, etc. Nobilibus et sapicntibus viris rectoribus, sapientibus consiìii, provisori-bus generalìbus Paduce, fidelibus dilectis sa-lutem, et dilectionis aftectum. Avendo inteso per diverse vie li nimici esser per venir nel trivisano et scorer ne la Patria per far le solile sue depredalione, et aziò i non possino ser-virse de victuarie, nè altre robe per el viver loro e de li cavali, ne è parso cum Senatu scrivervi le presenti : che debiate far publice proclamar, che lutti debano far condur le loro biave, vini, strame, et altre sue robe in qucla cita, overo qui a Venecia, dove possino salvarsi, certificandoli che non pagera-no alcun dalio, et quando etiam vorano recondurle a casa loro, sarano permessi farlo etiam senza pagar dalio verun. A quelli che vorano condur le loro biave ne la cita nostra de Venetia, li sarà prestato per la Signoria nostra li magazenì de salvarle senza alcun fitto, dechiarando che quelli vorano condur li vini sin qui a Venecia per salvarli non pagarano dalio alcun, e potrano recondurli fuora a casa sua si-militer senza datio, ma solum pagerano de quelli che consumerano aut venderano de qui, come è onesto. Essendo però obligati luor le sue bolele de fuora dove leverano i vini, le qual bolete li sii facte senza alcuna spesa, et che dagano le sue piezarie justa el solilo. Et acciò non sia l'aclo fraude alcuna, sia statuito, che li vini de questi tali che li condurano per salvar, siino posti ne li magazenì nostri de doana solo chiave aut bolla del dalier, fino che li vorano reportar indriedo, lassandoli però quella parte di vini in sua libertà che li bisognerà per uso suo, del qual abino pagar el datio consueto. Li vini veramente che se condurano lì in Padoa, non debano pagar nè de intrata, nè de ussida, nec etiam de quelli che i consumerano per uso suo, ma solum de quelli vendesseno, et cussi se ahi ad observar. Ulterius vi comelemo, che debiate diligentemente iuqnerir li feni et strami de quel territorio, et faeto-ne condur lì in Padoa quella maior quantità che più