413 MDXIir, Die SJIBRK. 414 dar a Padoa e Treviso, e persuasi andar via subito. Quelli di Treviso disseno erano conienti e partirono; ma quelli per Padoa, sier Vetor Pixani qu. sier Zorzi aceto andar, altri refudono come dirò di solo, et alcuni volevano ducati 20, altri li fosse salva la quarantia : or quelli va li noterò. Da poi disnar, fo Pregadi in materia pecuniaria, et prima fono lecte le infrascripte letere : Di Padoa, di rectori e savii, di eri. Come, justa le letere di la Signoria, erano stati dal capitanio zeneral e diloli di questa cossa di Maran, i nimici quali polriano, essendo cussi propinquii, levarsi in superbia e venir solo Padoa e si pareva a soa exee-lentia si l'aria più zente. E1 qual capitanio rispose non li pareva e le zente si ha basta, ma ben è bon far bone guarde, e che di Maran non stima ; è sta mal governata, et che ora tutte le zenle è in Padoa è ben disposte per esser sta pagale. De’ inimici, si dice sono per levar, fanno biscoti e pan etc. Di sier Annoio Trun sopracomito. Fo ledo la letera sopranominata. Di Andrea di Viviani, di 24, hore 22, da .......Fo ledo una letera longa e molto copiosa di quanto seguite soto Muran, e l’impresa è persa per mal governo sì da mar come da terra ; et che pochi homeni de’inimiei che ussino fuora messeno li nostri in fuga.Muscatello è ferido gravemente, cussi Zaneto Spuzafia e Boliza, qual si portò ben, et tiara molte cosse di la impresa ; la qual letera, polendola aver, la noterò qui avanti. Non Favi, ma avi il suma-rio tutto. Di sier Bortolo da Mosto savio a terraferma, provedador, date a Caorle, a dì 23. Scrive etiam lui il disordine, e come per il soccorso vene de inimici et vigorosamente pasando certa aqua, qual nostri doveano passar per andarli a dar la balaia, nostri si messeno a fuzer; i nimici con archibusi scio-peti driedo ne amazono e ferino molti, et dii venir su l’armata dii Scipion e altre parlicularilà. Nolo: el dito Mosto è biasemalo più presto che laudato. Di Udene, dii locotenente. Zerca quelle cosse. I nimici sono a Maran da zercha 4000. Item, si mandi uno capo per le nostre zente. Di sier Rironimo Savorgnan, fo letere, date in Udene. Nara li pericoli in che si trova quella povera Patria, e si provedi di capo et presidio, perchè i nimici hanno preso vigoria, e saria bon vi fusse lì sier Antonio Zustinian dolor, che è amalo in quella Patria. * Di Roma, vene uno corier, ozi a hore . .. con letere di l’orator nostro, di 18, 10 et 20. Et il sumario di le publice non dirò, licet fusseno parte di quelle lecte ozi in Pregadi ; ma prima il Principe, consieri e savii de Cai di X si reduzeno in cheba a lezer letere drizate ai Cai di X di Roma, e castigar queste si fece al Pregadi ; sichè intendo per quello fu ledo era mollo sedie, et ut supra, pur fo lede molte cosse de importantia. Prima: di quanto era sta fato in Concilio, ledo una letera dii re di Pranza renoneiava il concilio di Pranza et mandava 10 prelati a Roma a queslo. Item, una letera di l’imperator aprovava il prelato Concilio. Item, feno alcune facione prima di quelli tolevauo in curia più danari dii solito, sub pinna exconmnicatio-nis, e rimesso il Concilio a questa setimana. Scrive coloquii col Papa zerca l: acordo. Si aspeta riferla di Alemagna e Spagna, e non volendo aquiescer, il Papa intrarà in la nostra liga,come scrive per letere di 14. Item, visitò il Curzense. Di sier Vetor Lippomano, vidi di 19, da Roma. Come a dì 14 la malina fu concistorio pu-blico per udir li oratori di Milan, e seguilo quanto ho scripto per avanti. Da poi, per 3 zorni, è sta continue e grandissime pioze. Sabato, a di 17, il Papa disse messa e sagrò 4 cardinali da diaconi : el Curzense, Medici, Santa Maria in Portico et Cibo. Item, a dì 16 venere, doveva esser il zorno deputato al Concilio, il Papa lo perlongò lino a luni a dì 19, e cussi eri, fo Domenega, il Papa andò a dormir a San Janni e la malina che è ozi inlroe in Concilio. Di Zenoa si à, 16 nave di Spagna esser zonle a Saona con fanti 6000 spagnoli suso, venuti per aiuto dii viceré, qual si diceva era dal nostro campo stretto molto; li qual lauti si dice veranno in campo di dito viceré. Sabato, a dì 17, il Curzense disnò col Papa e stete do ore soli in varii coloquii, poi vene l’orator yspano e siete etiam insieme col Papa, et poi vi andò 1’ oralor nostro qual etiam siete col Papa. 11 Papa 11 dà bone parole e non vuol luor la cossa come el doveria e fa mal al Sialo nostro e sarà etiam mal per lui; siché li par siamo a mala condition di far acordo. A dì 19, ch’è ozi, in Concilio fo ledo le bole che ’1 re di Franza renoneiava quello Concilio fato in Pranza, e aprobaba questo Laleranense come bon et ju-slo, e vi mandava 10 prelati de., li quali ancora non è zonti. Hanno Iralato di far legati per far union eon-tra infedeli etc., et poi fo rimesso a la Domenica di l’olivo, zoè avanti a redursi iterum che sarà a dì.. aprii. Item, scrive lì a Roma se dize la Signoria trala di chiamar turchi, e se dize si cazano li papali- 242 sta di Consegli; prega di zio lo avisi. Item, il magnifico Julian si resente alquanto; sta in caxa, ha mala