441 MDXIV. GENNAIO. 442 erano per levarsi e aveano mandato a dimandar e tuor artellarie a Maran. Item, ha aviso che i nimici ha fato certo danno a quelli di Strasoldo. Item, li Baioni, oltra quelli parlino, il resto si volevano levar; ma esso locotenente li disse ch’el veniva domino Ma-latesta di Cesena e il provedilor Vituri, e ti am il Noi dii governador, e che reslasseno. Nolo. In questi zorni vene qui domino Jacomo di Castello dotor, citadin de Udene, che il suo loco, è castello di Porpet, si avia reso ai nimici per schivar esser dannizali; ora è voltato solo Udene et in Colegio si scusoe dii caso, et era qui. Fu poi leto lettere, posto per tutto i savii excep-to sier Alvise di Prioli savio a terra ferma, che sia posto una angaria di L. 4 per staro a tutti li formenti inlrerano in la terra. Et andoe in renga sier Marin Morexini fo avoga-dor et contradise, dicendo non è da far queste moveste, e si tansasse le putine e fachini che è cargi di oro, et altri aricordi. Poi parloe sier Alvise di Prioli, vien in Pregadi, qu. sier Franzesco, qual fa la mer-cadantia di formenti, et voleva che si tansase fachini che è richi, e prima biasemò la parte, poi laudò. De mum, parloe sier Nicolò Michiel el dotor è di Pregadi, qual aricordò certa sua fantasia di far moneda a suo modo, una opinione che sarà scrita qui avanti, la qual ha conferita con li savii in Colegio questi zorni; ma el Consejo non el volse aldir, e non li piaque. Demum andò suso sier Luca Trun el consier, contra una e l’altra opinion, e non voi si fazi queste novità di vituarie, imo si dà il don a chi porla formenti qui, et era cosa pericolosa, eie. Et venuto zoso, sier Zacaria Gabriel, sier Alvise Grimani e lui sier Luca Trun consieri messeno una parte, che aleuto la irn-portantia dii parlar di le biave, li savii non possi venir a questo Consejo a meter alcuna angaria a biave ut in parte. Et volendo a questa parte li savii parlar, l’ora era larda, ore 4, fo licentià al Consejo e sagra-menlà tutti aziò non si parli di questo per la lerra per esser materia di gran importanlia, e doman si chiamerà el Pregadi per definirla. Fo prima posto, per i consieri e tutto il Colegio, atento che sier Francesco Foscari qu. sier Filipo procurator ha prestato a la Signoria gratis ducali 1500, ch’el dito sier Francesco sia satisfate in le prime an-garie che si melerà, e possi scontar per lui e per altri ut in parte; che è cossa più che jusla, e tamen ave 7 balote di no. Noto. Si ha da far domenega 3 consieri di là di canal. El ditto Foscari si fa tuor di Castello, et però ha prestalo questi danari e voluto si meti tal parie per ussir per scurtinio, licei alias ha servito etiam di assà danari, et li ha auti come il dover voi. È da saper, do procuratori non vien in Pregadi per esser debitori : sier Luca Zen el sier Nicolò Michiel dotor e cavalier. A Chioza se ritrova esser la galia bastarda di sier Marco Bragadin, et le zurme non voleno partirsi per esser armati per (> mexi ; etiam lì è 3 gdie vuode, la Capelli) dii provedador, la Poiana e la Tie-pola bastarda. Item, a Pyran sono sier Francesco Contarmi, qual zonse a dì ‘22 Dezembrio, venuto di acompagnar et bufar di Ancona a Segna il Cardinal Strigonia, et la galia di sier Anzolo Trun. Item, qui vene le do galie scapolale a Maran, di sier Francesco Zen et sier .... Barozi candiote, et la terza di sier Zorzi Barozi fo presa a Maran. Etiam è qui la galia di sier Lorenzo Pasqualigo di Candia, stato a la custodia di Padoa al tempo lo vi era, come ho scripto di sopra. A dì 4. La mattina inlroe in Colegio sier Zuan 258* Trivixan rimasto savio a t^rra ferma, el sier Vetor Foscarini. Fi fo lettere di Padoa zerca danari per lì schiopetieri ; i nimici sono al solito; il viceré a Mon-tagnana, dicono volersi levai;; di lezente dii Papa, Mutio Colona zà parlile; par etiam il signor Troylo Savelo sia levato, resta solum el signor Ursino da Mugliano ; e altre occurrentie. Noto Eri fo mandato ducali 500 a Padoa, 500 a Trevixo et 500 in Friul, di ducati 1500imprestoe sier Francesco Foscari sopranominalo. Da Grado, per una barca venuta, zonta poi terza. Si ave i nimici aver auto Monfalcon a pati, et poi per forza la roca, e tagliato a pezi lutti che vi era dentro. Da poi disnar, fo Pregadi per expe.lir la materia di trovar il modo di dar il prò’ a le dezime, el una tansa si voi meter per il bisogno di la guerra, vide-licet a restituirla poi, come dirò. Et fo ledo la opinion di savii excepto sier Alvise di Prioli savio a terra ferma, in un capitolo, etiam tutti i savii di terra ferma non fono in opinione ut in parte, vìdelicet: dar angaria a la masena a le biave intrarà et ussirà, a li legumi etc. Et a l’incontro, sier Zacaria Gabriel, sier Alvixe Grimani e sier Luca Trun consieri messeno non si tratasse questa materia di biave, ma si trovasse di dar il prò’ per altra via ; et sier Alvixe da Molin savio dii Consejo fo il primo parloe per la parte, et non sapeva con che altro modo trovar di poter dar il prò’ etc. Et il Colegio avea consullado questo ; poi parlò sier Piero Trun, vien in Pregadi, di sier Francesco, contra, di-