MDXIII, SETTEMBRE. chi dice passerà di là. Scrive, come lui in questa malina si parte per andar a Trevixo per veder quelle fortificatione. Di Udene, dii luogotenente, di 10. Come era zonlo a Gorizia il conte Zuanne di Frangipani con 400 cavali; per tanto si lazi provisione di zelile per la Patria, aliter la si perderà con gran vergogna di la Signoria nostra. Fo terminato mandar la copia di questa letera a Trevixo a! capitanio zeneral, aziò fazi quelle provisione li par. Di Padoa, di sier Andrea Loredan prove-dador zeneral. Fo lettere de occurentiis e monstre e pagamenti fa a fanti; et come ne cassa fanti justa il voler di la Signoria nostra. Fo dito, per via di Fontego in alemani, esser nova francesi è stà roti da englesi, sichè stanno mal; ma tal nova fo tenuta secreta, pur fo motizato tal cossa. Da poi disnar, fo Consejo di X con la zonla granda, qual venuta zoso, restò con la zonta di pre-sonieri. È da saper, ogni zorno il Colegio dii Consejo di X deputato a li ladri zenlilhomeni se reduxeva in camera, et examinava sier Marco Antonio Loredan qu. sier Thomaxo cònduto di Padoa, qual feva il mestier di le arme, era con domino Beneto Cri-velo. Quello seguirà di loro ne farò mentione. Di Roma, fo letere ozi di l’orator nostro, di 9. Come eri fo dal Papa a Belveder, con il qual stele tre ore in coloqui insieme, qual li disse, parlando di questo acordo si trata tra la Signoria e l’Imperador: «Domine orator, vedemo quella Signoria non voler lassar Verona, e l’imperador non ve la voi dar; come se poi acordar ? che volete far di Franza ? non bisogna habiè speranza, l’à da far tanto col re de In-gallera,che l’è troppo.»E li mostrò i capitoli ha auti il Cardinal d’Ingaltera di la gran posanza dii Re, qual si voi andar a incoronare a Rens re di Franza. Ha posto e trovà per l’impresa L. 000 milia di steriini, eh’è ducati 300 milia, oltre 10 miliona d’oro de ducati li lassò il padre. Poi li lexe di sguizari,eon quanto ordine sono andati iG milia contra il re di Franza sulla Borgogna; sichè non bisogna parlar de Franza; che più si pensi de Italia, ma bisogna l’atcndi a salvarsi, dicendo : « Io saria contento l’Imperador vi desse Verona, » con altre parole in questa materia. E Po-rator li dicea verba prò verbis. ltem, partito eh’el fu, l’orator yspano e il signor Alberto da Carpi subito andono dal Papa. Scrive e manda la lista di francesi morti e presi da englesi, come ho scrito avanti, che io la vidi per via di sier Vetor Lipomano ad Mtteram. Item, che P orator englese li ha dito : « Domine orator, l’è molli dì ch’el mio Re ha scrito a la Signoria una lelera e non ha auto risposta; saria pur bon la ge scrivesse, maxime essendo Plmpe-rador lì ». ltem, avisa il marchexe di la Padula è lì, e va capitanio di fiorentini et alozerà a Pisa, poiché fiorentini e luchesi è acordali. Et in le letere di sier Vetor Lipomano, vidi questo di più. Come a dì 7 fono in castello il Cardinal Romolino,zoè Surento, el Cardinal di Ingaltera, el signor Alberto da Carpi, P orator Ispano, l’orator di Milan, et steteno col Papa da poi disnar sin ore23. Si tien fosseno su la conclusion di qualche liga tra loro. Et il Papa la malina dovea andar a la Magnana e restò per questo. Item, si dice, per avisi di Franza, il Roy non trova zente vacli in le forteze. Item, che P Imperador voi tuor lui, poiché suo nepote archi-ducha non la voi, per moglie, la sorella del re d’in-galtera la qual ha anni 24. Item, il marchexe di la Padula è ancora lì a Roma; il tesorier è pur con la sua vertigene, non voi visitation. Scrive aver letere di Bergamo di primo, come ha auto il breve dii Papa zercha il vascoado, etc. A dì 13 la matina, fo letere di Padoa, dii 29* provedador Loredan, (li eri sera. Dii partir dii capitanio zeneral per Trevixo. I nimici al solito loco, et altro nuli» da conto. Et manda una lelera ha auto dal Manfron, drizata al capitanio zeneral, come dirò di soto. Fo mandato a Trevixo ducali 1500 e danari in Friul per li fanti è a Cremons. Da poi disnar fo Pregadi, et leto le infrascripte letere. Di Roma, di Vorator, di 9. Come ho scripto di sopra, et lo aviso ha auto domino Petro Bibiena di Roma, qual ozi lo portò in Colegio,zercha l’andata di sguizari su la Franza, ch’è bel lezer. La copia dila qual scriverò qui avanti. Di Napoli, di Lunardo Anseimi consolo, di primo. Avisa dii marchexe di la Padula capitanio di fiorentini qual è stato in reame, à fato 200 liomeni d’arme, et è partilo per Fiorenza con la moglie. Dize de lì si atende a trovar danari per mandar in campo al viceré, e si aspeta il conte di Chariati lì a questo effetto. Se intende nove varie dii campo sotto Padoa etc. Di Ruìgo, di sier Dona da Lese podestà e capitanio, di 11 et 12. Con alcuni avisi P ha dii campo yspano, qual è pur a Albarè. E si dice il Cur-zense è partito per Roma, tamen poi revocha e