219 MDX1II, OTTOBRE. 220 Cardinal Santa Croco, da paura, non che l’abbi auto a piacer. In questa matina, elColegio io alquanto occupato in aldir li zudexi di palazo zerca mandar o andar a Padoa o Treviso. Et poi inlroe li Cai di X, e steteno assà in Colegio. Di Trevixo, justa il solito fo lettere. Zercha provision fanno ; nulla da conto. Da poi disnar, fo Consejo di X semplice, e li savi si reduseno in Colegio a consultar et expedir alcune cosse. Noto. Intese tutte queste nove : prima, come era sta fata una crida a Ravena et era sta leva le trate di formenti per qui, e questo intesi da l’orator del duca di Ferara, dolendosi il Papa feva questo ; e che il viceré era a Mantoa, e la marchesana, che dovea andar a piacer sopra lago di Garda, era restala di andar. Item, é sta dito per alcuni frati venuti da Vicenza, se intese come assà corpi di spagnoli e altri inimici in casse coperte di panni negri e veludo negro erano slà lì a Vicenza sepulli; ch’è segnai n’è morto anche di loro assai. Item, se intese la fasta di Veia era sta presa da .....a certo modo bestiai; s’il sarà vero, ne farò mentione poi. Fo ditto esser lettere di Fiandra, di 3, in merca-danli: come ii campi di tngaltera e Pranza erano propinqui, e che erano acordati e fato pace, con questo il Re di Pranza non se impazi di le cosse de Italia. Tamen in Colegio par non sia questa nova ; si la sarà, si saperà. Fo,per letere di sier Marco Cabriel podestà a Chiosa, la Signoria avisata dii zonzer lì dii vescovo di Aste, vien orator dii Cristianissimo Re a questa Signoria, e fo ordinalo a molti zentilomeni li va-dino contra da matina a Santo Spirito,vestiti di scartalo, il forzo di Prcgadi, et preparatoli stanzia a San Zorzi Mazor. Di Padoa non fo lettere alcuna questa sera, solimi vene sier Alvise Foscari qu. sier Nicolò di Padoa, col qual parlai, e disse assà cosse. Prima dii ca-pilanio zenoral.ch’é mal voluto da tutti, è stà causa di la rota da la furia Pavé di andar a combater senza ordine alcun. Biasemò molto la cavation di la fossa di Santa Juslina, che sarà via coperta a li inimici a venir sollo la terra; il bastion di la Sarasinesca si va fortificando; quello dii Ponton non si lavora, è pericoloso. In Padoa si fa poche guardie; non è squara-guaiti zentilomenti la note, siehù vede le cosse in disordine ; però è venulo via. A dì 20. Redulo il Colegio, steteno su pratiche 130* di compir di mandar i zentilomeni a Padoa a Treviso per li oficii. E perchè tutti mormorava che si mandava persone che siariano meglio a caxa, fo terminato balotarli in Colegio. E cussi fo balotatì alcuni apresentadi per li olici, e chi rimaxe,e chi ca-zete, e converano calar un altro. Di Padoa, di rettori e provedadori generali, di eri sera, ore 4. Come il signor capitanio ha auto lettere dii signor governador da Vicenza, come non va a Verona a trovar il viceré; è andà a Mantoa e lui 10 aspelerà per esser suo presoti. E che il signor Prospero Colona partiva per Milan come suo capitanio, e le zente soe era principiate aviarse, e cussi anderia il resto per lutto ozi. E quelle zente dii viceré avia auto comandamento di slrenzersi, e si divulga voleno venir a dannizar e brusar in trivisana e poi andar in Friul. È da saper hanno auto Marostega per avanti e Bassan, e il podestà sier Francesco Duo-do venne a Padoa, dove al presento si ritrova. Item, scriveno come domino Julio Manfron condutier nostro, era preson a Vicenza, era zonto li a Padoa fuzito di man de i nimici con intelligentia di do napolitani eie., et ha menato con si un bon cavallo; ha dò forile sul volto. E1 capitanio zeneral scrisse etiam lui una lelera a la Signoria di questi avisi c dii venir di savii lì, e 11 ha mostrato le fabriche e fosse etc. Di sier Domeneyo Trivisan cavalier procu-rator e sier Piero Balbi savii dii Consejo, di cri, fo lettere. Come la malina soli, poi vislo il tulio, fono con lo illustrissimo signor capitanio zeneral, e li expose justa la comission sua ; el qual rispose ut in litteris. Quanto a le fabriche e cavar di la fossa, laudano summamente; et altre particularità ut in litteris; sichè non si atererà più come fo scrito di qui si aterasse. Le qual letere fo lede con li Cai dii Consejo di X in Colegio. Di Treviso prò forma fo lettere. De occurrcn-tiis, ut in eis. Nula da conto. Di Chiosa. Dii zonzer lì sier Piero Polani sora-comito, e la Signoria comandi quelli abbi a far. E li fo scrillo non si movesse de lì perchè ancora non bisogna el vadi a Padoa. Da poi disnar, fo Colegio di la Signoria e savii. Et vene domino Zuan Paulo Manfron condutier nostro, qual questa noie è venulo di Padoa. E sentalo apresso il Principe, si dolse di la rota, processa no da lui ma da poco governo e pusilanimilà di nostri. E come suo fiol si ha ben portato, qual è zonto a Ca-doa scampalo da i nimici, et ha abuto assà ferite,