21 lergidulori per poterli dar a li capi di le fanterie, e cussi proniissi di far. È da saper, che quelli zentilomeni fo presi per ladri per il Consejo di X, si ha intrali e ogni di li esaminano, sono duri a confesar i latrocina e i sassina-menti facti, e locliò il Colegio a questi : sier Luca * Trun consier, sier Anzolo Trivisan Cao di X, sier Orsato Zustinian avogador, sier Marco Donado in-quisilor, li danno corda, et non confessano. Quello seguirà ne farò noto; tutta la terra, maxime popular!, sta aspetar la justitia sarà. A dì 7, la matina. Fo letere di sier Andrea Loredan provedador zeneral, di eri sera, da Padoa, et etiam di Mareo di Calabria et Galeazo Rapeta, dal Frassino, di eri, drízate al capita-nio zeneral. Come i nimici sono pur al Albarè, e dii zonzer di lodeschi di Verona, tamen le arlillarie restale a Verona, et che tute le burchiele e burchii ....., le reteniva ; si dice voleano far ponte, ma non era facto. Vene quel capitanio sguizaro de Soprasaxo, e fo mollo acharezato dal Principe, et si partirà poi doman ; fo invitato doman a messa in chiexia di San Marco col Principe ; disse di venir, el fo mandato a compagnar fino a caxa dove è alozato a San Borlo-lainio per li savii ai ordeni ; è un degno capitanio e bel parlador. Da poi disnar, fo Consejo di X, con la zonta di danari. È da saper, eri iterum redute le do quarantie, per il caso pende di la retention di sier Bernardin Zane, parlò sier Faustin Barbo synico; li rispose sier Jacopo Zustinian el XL, qu. sier Polo, andò la parte : 13 non sinceri, 17 di no, 43 di si, e presa. Di Roma, ozi fo letere, essendo Consejo di X suso, di 2. Come di Franza non era letere, et quelli tenivano contra Franza, diceva, per non esser letere, è Teroana è slà presa da englesi. El cardinal Curzense ha scrito al Papa, fin 8 et 15 zorni sarà a Roma, e se !i prepara la stanzia; fiorentini atendono a la impresa contro Luca. El papa dà bone parole a’ luchesi; la qual impresa si fa a nome del magnifico Juliano, che si voi in signoria di Lucha, Modena e llezo, Parma, Piasenza e Siena, e l’imperador li dà la investitura. Eri zonse lì -a Roma el marchexe di la Padula con la moglie, ritorna di reame, è ca-pilanio di fiorentini ; il magnifico Juliano fo contra, et lo onoroe assai. E per letere dii consolo nostro di Napoli, si ha aver fato li in reame 200 uomini d’arme a nome di fiorentini ; siehè fiorentini voleno far fa-cende. Scrive esso orator aver ricevuto nostre, eri, di 22 27, et come ò-amalato, suplicha con elìecto si mandi il successo!1. Item, manda letere di Spagna di l’ora tor nostro, qual erano in zifra et non fono lecte, tamen sono di 5 di avoslo da Valadolit. Item, scrivo 11 dito orator nostro di Roma, come ha inleso il Papa dà 100 milia ducati a l’Imperador e al viceré perchè li dagi la investitura di le terre al magnifico Juliano et lo aiuti aver Lucha e il resto, et come li oratori luchesi sono andati dal Papa e dolersi di fiorentini, che voleno tuorli certi castelli; il Papa li ha ditto non se impaza. Item, come el signor Alberto da Carpi, eli’ era amalato, è ussito di caxa ; domino Bernardo Bibiena thesorier stà meglio. In questa sera fo dato alcuni danari a sier Piero Landò, va orator a Roma, fra 5 zorni partirà. Fu preso in questo Consejo di X, una parte, poi longa disputalion, per dar credito a la cassa dii Consejo di X, a la qual è stà ubligà molti danari più dii solito : che siano deputadi 40 zenthilomeni nostri piezi di ducati 1500 1’ uno, e quando l’ocorerà che la Signoria compri a termine con partida di banebo, si dagi il banco di dita cassa ; etiam loro si possiuo tenir a qual piezo li piace, ut in parte, si come intendendo meglio noterò. Fo mandalo a Padoa ducati 2000, et a Treviso ducali 1500. Fo fato in questa malina, per il Principe in Cole-gio, cavalier uno capo di squadra dii signor capitanio zeneral, cremonese, chiamato Fantasia, qual è valentissimo compagno, volse combatere con 11 spagnoli et 11 nostri, sicome di sopra ho scrito; et per la sua valentia fo fato cavalier. A dì 8, fo il zorno di la Madona. Vene il Principe in chiesia con li oratori, dii Papa, el Bibiena, perche domino Pyndaro eri sera partì per Roma, va per la via di Ferara, quel di Ilongaria, li do cavalieri rhodiani englesi, uno nonlio di rodiani pur cavalier, ma di sora di loro era el secretarlo dii ducila di Ferara, et ultimo era quel sguizaro domino .... de Soprasaxo ; et aldìto messa, li consieri e savii ando-uo in Colegio ad aldir le lettere venute questa note et ozi. Di Padoa, dii capitanio zeneral, fo lettere di eri sera. Qual avisa i nimici sono pur a Albarè e slarano lì per quanto se intende; li todeschi erano andali a Verona, sono ritornati in dito campo con le artellarie picole solamente ; el viceré va a Mantoa el ozi dia esser, e aspetano il suo ritorno ; chi dice passeraio Po per andar a la impresa di Lucca, altri dice j i * starano di là di Po per far spale a veronesi racoglia-no il vino, over verano verso Montagnana et Este a MDX1II, SETTEMBRE.