465 MDXIVj GENNAIO. 46G Lì apresso. Li Sopra gastaldi. Sopra la riva dii Viti, over dii Ferro. Tavola de intrada. Ternaria vecchia. La Messetaria. Tavola de l’insida. Lì apresso. Dazio del vili. Fomento a Rialto. Porte del Fontego di la farina. Ivi, da drio. Provedadori sora i dadi. Zudexi di Piovegi. Colegio di XX savii. Item. Dove li savii a tansar si reduceano, n. 20. Et la staiera, dove si pesava le mereadantie publice. Non voglio restar di far noto, come al tempo di domino Ordelapho Falier doxe, dii 1105, in questa terra, come apar in le croniche nostre, fu un gran incendio, et ussì luogo di la caxa di uno sier Rigo Dandolo, e fu si grande che brusoe prima la conlrà di Santo Apostolo, dove la era, e il foco pasò il Canal grande, e San Cassan, Santa Maria Materdomini, Santo Agustin e San Stin tute dite contrade si bru-sono; e poi zorni 69 uscite fuogo di ca’ Viarini, altre dize di ca’ Zancani, e brusoe queste altre contrade, San Lorenzo, San Severo, San Zacaria, San Pruovolo, Santa Scolastica, Santa Maria Formosa, San Zulian con certa parte di la capela ducal e dii Pa-lazo, e poi andò a San Ziminian, San Moisè, Santa Maria Zubenico, San Maurizio, Santo Anzolo e San Patrinian, San Vidal e San Samuel, e passoe il Canal grando, San Barnaba, San Trovaso, San Baxeio, San Raphael, San Griguol e anche San Nicolò si bru-sono e quasi tutto il sestier di Ossoduro, e in questo anno la città di Malamoco, per el mar grande si so-merse; elicmi in Veniexia fo uno oribile terramoto. Avendo scrito di sopra dii foco grandissimo stato I Diarii di M. Sanuto. — Tom. XVII. l’altra note et eri in Rialto e aver brusato tutto, che è una grandissima compassione a veder, nè mai credo per foco sia stà visto tanta oribilità, e questo perchè tutto Rialto era su bordonali per far bolege di soto, et però fo si grande incendio, restò in pie il campa-niel di San Zuane di Rialto el scapolò la chiexia di Santo Aponal et quella di San Silvestro, dove alias fu il patriarcado, et fe’ fin dito fuoco di la banda di là a la caxa di sier Zuan Sanudo, la qual si brusoe tuta. Et è da saper, per le gran l'alive dii Fontego passò il Canal grando e se impiò foco in la caxa di Corneri di la Piscopia, ma avisti se reparò subito al colmo; sichè si ’1 vento mandava a quella volta, non è dubio impiava etiam di là dii Canal qualche caxa: etiam se impiò a Santa Sofia di là dii Canal pur da falive dii foco e fo studato.E non voglio lassar di scriver, come non era acqua in li pozi, et era in la terra gran sicità di acqua, e Dio volse che luseva la luna, e la brigata si vedeva a svudar Rialto e per le strade; che se non era questo, senza dubio seguiva grande occision, perchè il forzo alendevano a robar, et fo robato gran roba. Et in questa malina, a di 11, per alcuni oficiali, fo trovato uno puto di anni 8 con tre rochete, e dimandalo quello feva, disse uno homo ge le avìa date acciò le butasse per Rialto; et fo portato in prexon per inquirir la verità, perchè è tanti rebelli forestieri in questa terra, maxime pa-doani che si apresentano a la bolla, cli’è mal a tenerli qui, et fu ben fato che ’1 Colegio con li Cai di X ordinò bona custodia a la terra a la note, e che li guardiani grandi di le scuole con 100 homeni e più di le scuole armadi andasseno la notte atorno la terra facendo buone guarde di foco, i qual aveano grandissima autorità. Etiam li capi di le contrade andono atorno la note con molti homeni armali per le loro contrade, con i qual erano anche di zentilhomeni nostri. Et non voglio restar, come la matina il Colegio andoe in Rialto per sopra, veder a la reparation, et accidit che apresso li Governadori, che ha minato le volte in terra, in una volta di Dandoli di cale di le Rasse, si Irovò danari, et volendo sier Jacomo Dandolo qu. sier Alvixe tuorli dicendo erano soi, sier Antonio Grimani procurator e sier Stefano Contarmi Cao di X fece restituisse, et fo cavato e trovà zerca 2000 ducati e uno balaso lì posti. In li Camerlenghi si vederà de chi quelli saranno, perchè essi Dandoli non avea danari, et loro confessano che tien fosseno per sier Nicolò suo barba scosi in dita volta nel muro, perchè a la cassa in libro mancava danari. Unum est non sono di la Signoria, perchè di Gover- 30