519 MDXIV, GENNAIO. 520 altre cosse. Et non le doneno nè consentano che altri le pigliano, soto pena de ducali 10 milia da applicarse al fischo cesareo, ma le debbano conservare per la Maestà Cesarea tino intanto che mandará là comissario nostro. Datee etc, ut supra. JOANNES BAPriSTA SPINELLUS Vitus de Forisco. 302 Copia de una tetera scrita per la Signoria nostra al Re di Pranza dolendosi di la morte di la Serenissima Regina sua eonsorte. Serenissimo, excellentissimo domino, domino Ludovico francorum regi, Leonardus Laureda-nus Dei gratia Dux Venetiarum etc. Salutem et sincere honorum successorum incrementimi. Cum snmrno el cordial dispiacer averno udita la inaxpetata et immatura morte de In Serenissima Reyna consorte de la Maiestà Vostra. Et dal grave dolor che di ciò noi ricevemo, facile è il comprender quanto et quale possa esser il cordoglio di Vostra Maestà, che certamente cognoscemo esser difi-cilissimo ad explicare, essendo privata di un tanto bene presente, quanto era la compagnia di quella pudicissima, religiosissima et sapientissima Reyna. Di la qtial perpetua et ¡recuperabile jatura dopiamente ne dolemo et amaricamo, e per rispeto di Vostra Maestà, ogni advenimento de la quale reputamo a noi comune, e per causa propria nostra, ateso il singular amor ne portava quella anima grandiosa, prosequita di grata et riverente carità da tutto ’1 Stalo nostro. Ma siccome, andando drieto al senso, ne porge di sospirar troppo et di doler cagione quel pensiero, nel quale vedemo continuamente la perdita nostra, cosi è justo di voler contrapesare la letizia il bene e la felizità nel prossimo conseguitata : che non è punto da dubitare già ritrovarsi nel cielo da Dio raccolta la benedetta anima de la Reyna nostra, et in grado di gloria tale, quale deba non solo consolare la mestizia nostra, ma piuttosto convertirla in gaudio et jubilatione, se l’abiamo amata. Questa a-donque ragione apresso tante altre da savii oportunamente excogitate ci consola molto; et una altra non meno, perchè, cognoscendo la sapientia in ogni sua alione, et in questi casi di natura la virtù et constantia della regia Maestà Vostra, remanemo securi lei non aver mesliero di esser da altri meglio che da sè medesima consolata et confortata a comportare in pace ora quello che in ogni modo far li suaderia poi qualche processo di tempo; anzi cum tranquillità 302* di animo considerar la beatitudine alla quale è piaciuto al Summo Dio chiamar la Illustrissima et Cristianissima sua consorte : et cussi, quanto più affec-tuosamente polemo, pregemo Vostra Maestà che voglia fare, per uno special grandissimo contento de l’animo nostro. Datce in nostro ducali palatio, die 29 Jan-marii 1513. B. Cominus. Copia di una lettera scrita per la Signoria nostra al capitanio di le fantarie, avisandoli la creation sua in governador zeneralnostro. Leonardus Lauredanus Deigratia Dux Venetiarum, etc. Illustri ac potenti domino Lau-rentio de Anguillara, Ceretis domino, ac omnium copiarum nostrarum gubernatori generali, fxlio nostro carissimo salutem et dilectio-nis affectum. Benché le virtù et qualità et operatione di Vostra Excellentia siano tale, che in qualunque grado la si atrovi, et quello è decorato et illustrato piuto-sto da lei che essa dimostri d’alcuna dignità exle-riore aver molto de bisogno, pur nondimeno s’appartiene a noi, che paternamente la amamo, non pretermeter, anzi come abiarno fóto sempre, investigar occasione et molto onde a lutti sia chiaro Pafetlo et la gratitudine nostra verso lei. Per la qual cosa ogi, cum mirabile consenso de tutto ’1 Senato, ave-mo eletta Vostra Signoria in gubernator generale de tutte le gente d’arme nostre, et avemola riconduta per uno anno di fermo et uno di rispetto secondo el consueto, ma con la mente volemo che la condula sia perpetua. Damo a Vostra Signoria per stipendio ducali 30 milia a l’anno, con homeni d’arme 200 in bianco et 100 cavalli lizieri, et prcecise cum tutti modi, preminente et capitoli, come ebe lo illustrissimo signor Bortolo Liviano, quando el fu gubernator generale. Pertanto la Excellentia Vostra con l’animo conforme a la disposition nostra aceptarà questa nova provintia, et al tempo congruo la admini-strerà per quella forma, piacendo a Dio, che è di suo costume. Tale che, come fin ora e de qui inanti per nomination« de capitanio nostro de la fantaria è solo compreso l’onor de la Signoria Nostra, sicome parlando di Cesare incerto honore sempre se intende di quel Julio Cesare per li memorabili gesti sui, così ancora abia a succeder a la Excellentia Vostra, et in